Circondario di Napoli
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suolo a Napoli ove piovvero ceneri che si estesero sino a Taranto. A ponente subbissò la punta del cono il quale si abbassò di un quarto. L'intiera forma ilei Vesuvio cambiò e la cenere si distese per tre miglia intorno ad esso alta quasi mezzo metro.
Nel febbraio del 1822 la lava proruppe dal labbro occidentale del cratere in tre bracci che riuui-ronsi nella Pedamentina verso Resina sulle lave del 1810, formando una cascata maravigliosa. Più
Fig. 11. — Pino del Vesuvio nell'anno 1822.
tardi mia seconda eruzione; in mezzo a un rimbombo che si udì a notevole distanza nuova ejezioue di lava in sei bracci nei medesimi luoghi con grande cambiamento nel cratere.
Il 22 ottobre ad un'ora una colonna di fuoco con arena e cenere ardente s'innalzò a circa 000 metri di altezza; con orribit fragore subbissò l'orlo orientale del cratere e ne usci fuori un nembo di ceneri e lapilli che si riversò per 3 quarti d'ora sopra Boscotrecase e Ollajano.
Verso mezzodì s'innalzò a circa 2400 metri una nera nuvola a foggia di pino (fig. 11) in cui guizzavano lampi senza tuoni e, mentre la montagna tremava tutta, torrenti di lava riversavansi sino alla Pedamentina tra Fosso Grande e Fosso Bianco a un miglio e mezzo dalla chiesa di Resina. Nel pomeriggio dalla spaccatura nell'orlo orientale del cratere eruppe una quantità cosi grande di lava
7 — I,a Patria, voi. IV.