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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Napoli
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 450

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   54 l'arti; Quarta — Italia Meridionale
   Fig. G. — Osservatorio meteorologico del Vesuvio (da fotografia Brogi).
   campi di lava al piede del Cono delle Ceneri senza passare nelle dipendenze della suddetta Funicolare. Rimane poi a fare ancora una salita faticosissimi! di un'ora od un'ora e mezzo in cui si può prendere una gnida-(«!^o a 3 lire, ma la discesa rapidissima sulla cenere non dura che 10 minuti.
   L'ascensione al monte Somma (1137 m.) — la seconda vetta vesuviana che ancora al tempo d'Augusto era la sola, e circonda ora il cono qnal cratere sprofondato con pareti quasi perpendicolari — si può compiere dn Massa, da Somma e da Ottajano. Meglio da Somma donde scorgesi già il muro gigantesco del monte omonimo. A traverso le vigne ed un'ampia strada incassata si sale al santuario di Santa Maria di Castello (435 m.), con superba veduta dal terrazzo della chiesa situata sull'orlo di una gola che va da nord a sud, detta il Bagno del Purgatorio. Si scende quindi in questa gola a destra della scalinata che conduce alla chiesa e si sale di là, fra i boschi, alla Croce, luogo assai frequentato dai campagnuoli ed alcuni minuti più lungi alla vetta (1137 metri dal livello del mare) donile lo sguardo spazia estatico sul Vesuvio dirimpetto (1282 m.), con le sue nere correnti di lava, sul mare con le sue isole pittoresche e sulla corona di montagne sino agli Abruzzi. Una discesa alquanto malagevole conduce in un'ora alla grande corrente di lava del 1872 nel Fosso della Vetrana, e, per una strada anche più malagevole, all'Osservatorio.
   L'eruzione. — La serie dei fenomeni in ogni eruzione del Vesuvio è quasi sempre la stessa. Segni precursori sono assai spesso l'inaridire o l'intorbidarsi delle fonti, il receder del mare e rombi sotterranei simili al fragore di un treno a tutto vapore od allo sparo di una batteria, scosse e tremiti del terreno L'eruzione stessa e preceduta il più sovente da una scossa violentissima che rimuove ogni ostacolo. Allora prorompono dal baratro del cratere i gas e i vapori acquei con violenza indicibile lanciando in alto nell'aria masse di ceneri e di pietre, mentre la lava in fusione ribolle sino ali orlo del cratere (fig. 7). Diritta sul cono d'eiezione comparisce un'immobile colonna di luce, la quale non è fiamma, ma riflesso della superficie incandescente della lava sobbollente; essa piglia tosto