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l'arti; Quarta — Italia Meridionale
bisolforato c ossidato foliaceo nero; la nefelina e il plconasto (specie ili spinello nero); la calce carbonata, idrata e magnesifera, sostanze clic, culi idocrasia, 1 lapidari napolitani lavorano da tempo immemorabile, facendone tabacchiere, collane, orecchini, braccialetti ed alili ornamenti che girano tutta Europa sotto il nome di lavori di lava; la sodatile dodecaedro e la meionite, detta da Romeo Delisle giacinto del monte di Somma; la sarcolite nobile, la zirconia, il topazzo, la condrodite, e le nuove specie clic ricordano i nomi ili tanti illustri personaggi, come la breislakite, singolare pel suo aspetto di peluria, la cotunnia (ninnato (li piombo), la liumboldite, la zurlite, la davyna, la leu da ut ina e tante altre, delle quali, come delle suddette, chi volesse leggere le descrizioni minute e precise, non dovrà far altro che aprire il Prodromo della Mineralogia Vesuviana, nel quale sono esposti i risultamene dei lunghi studi del Monticelli e del Covelli, su tutte le parti di questo ramo di patria mineralogia, o meglio i più recenti lavori dello Scacchi. Molti di questi minerali trovansi in vendita a Resina.
11 Vesuvio non è da paragonarsi, per la sua mole, nò all'Etna, nè al Picco di Tenerifla e molto meno ai giganteschi vulcani dell'Asia, del Nuovo Continente e dell'Oceania : ma nessuno più ili esso lia meritato celebrità nella scienza, richiamando l'attenzione de' naturalisti e degli osservatori per la sua prossimità ai luoghi più culli del globo, per la numerosa varietà de' suoi prodotti, per la sua accessibilità e finalmente per la frequenza delle sue eruzioni.
Vegetazione sul Vesuvio. — I pendìi più bassi del Vesuvio sono fertili in sommo grado e producono spesso tre raccolti all'anno senz'altro aiuto che l'aratura. Dalle uve cresciute sul terreno vulcanico si estrae il ben noto vino Latri/ma Chrisli.; il più comune è il rosso, ma il bianco è più dotato di quella delicatezza particolare di sapore propria di questo vino e la conserva più a lungo.
La flora vesuviana contiene molte piante clic non trovansi altrove in Italia. È un fatto notabile che le valli vulcaniche e i pendìi del Vesuvio, nonostante le devastazioni assai frequenti delle eruzioni, alimentano una popolazione di circa SO,000 anime, mentre la medesima area del terreno calcare apenniiiico non ne può nudrire la ventesima parte.
Ascensione al Vesuvio. — E interessante soprattutto quando la montagna lavora, come suol dirsi, vale a (lire, quando è in effervescenza e vomita lapilli, scorie, ecc., il clic già si vede da Napoli, al fumo durante il giorno ed al bagliore la notte. Da Napoli si va per Portici a Resina ove una buona strada staccasi a sinistra di quella di Salerno oltre l'ingresso agli scavi di Ercolauo. Le vigne lussureggianti producono il suddetto vino Lacnjma Christi clic suol vendersi ai passeggieri (toumtes) una lira la bottiglia.
Salendo vedesi in alto l'Osservatorio e si procede sulla lava del 1031 ; in capo a mezz'ora la strada piega a nord e presso la chiesuola, veduta pittoresca in sommo grado sul monte Somma, 1 Osservatorio, il Vesuvio. Prima di giungere, appiè del promontorio su cui sorge l'Osservatorio, s'incontra la lava sbriciolata dell'eruzione del '1858 clic va verso San Giorgio a Cremano. Più oltre si vede la corrente di lava del 1872 la quale scorse fra Massa e San Sebastiano e si arriva poi all'Osservatorio meteorologico (lìg. li) all'altezza di 010 metri dal livello del mare.
Dì quest'Osservatorio ebbe in prima la direzione l'illustre fisico parmigiano Macedonio Melloni, morto ili colèra a Portici nel 1854, e a lui tenne dietro il vivente senatore Luigi Palmieri, che pubblicò in un opuscolo interessante le osservazioni fatte da lui nell'ultima grande eruzione del 26 aprile 1872. Una lastra all'ingresso dell'edifizio contiene il nome delle persone che perirono, come vedremo, nell'Atrio del Cavallo. Il Palmieri rimase intrepidamente al suo posto nell'Osservatorio, il quale contiene una biblioteca, un salone per le adunanze scientifiche c parecchie sale per gli apparati scientifici, le collezioni e le osservazioni, due terrazzi per le osservazioni all'aperto ed un sismografo per registrar le scosse. Dai terrazzi dell'Osservatorio scorgonsi a sud la grande corrente di lava nera del 1858, quella del 1868 clic colmò la vai V et rana e quella verso San Sebastiano del 1872 (1).
(1) Sull'Osservatorio Vesuviano troviamo in un periodico i seguenti ulteriori particolari : « Questo Istituto, unico nel suo genere in tutto il mondo, è posto sopra un ciglione del monte di Somma, all'altezza di 037 metri