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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Napoli
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 450

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'arti; Quarta — Italia Meridionale
   Pelasgi stabiliti in questa plaga d'Italia ove fondarono Nocera e parecchie altre città (OoiNon, cip. Serv., ad Aeri., I. c.). Ma il loro nome par scomparisse affatto nel periodo storico; e noi troviamo Nocera occupata dagli Al fatemi, razza Osca o Sabellica.
   Il Sarno, che anima molti opifici lungo le sue sponde, fu bonificato 111 parte e reso navigabile alle piccole barche. Fra i lavori eseguiti contansi cinque ponti 111 ferro per strade comunali, ed uno sul vicino canale Bottaio, più un grandioso ponte in pietra e mattoni. Fu aperto inoltre 1111 canale di navigazione lungo 236 metri dalla diga di Rosa a quella di San Severino.
   Il Sebeto, 0 rio della Maddalena
   Quanto ricco d'onor povero d'onde
   nasce nei colli a maestro di Nola e si versa nel golfo di Napoli poco dopo il ponte della Maddalena nella parte più orientale della metropoli partenopea. Nel luogo detto Bulla 0 Voi la, a 8 chilometri da Napoli, forma 1111 laghetto 0 stagno, e alla cosidetta Casa dell' Acqua si divide in due rami, uno de' quali va a Napoli lungo acquedotti detti Pannali, per cui anche il rimanente del corso d'acqua addiinandasi Pannello 0 Puntello. 1,'ac.qua dell'altro ramo giova all'irrigazione degli orti, cotalchè il fiume arriva per solito molto assottigliato al mare. Anticamente il. Sebeto menava acque assai copiose, ma esse scompaiono ora in gran parte per sotterranei condotti formati da un'eruzione vesuviana.
   Dei torrenti che solcano la provincia di Napoli, citeremo quello dei Camaldoli, lo Spirito Sauto, il Purgatorio, il Leone e il Palomba.
   Monti. — 11 sistema di monti e di colli della provincia di Napoli appartiene alla catena secondaria di monte Calvello, 0 Subapènnino Napoletano, che staccasi da monte Calvello e va in prima verso ovest, ma giunta, dopo breve tratto, alle fonti del Sarno, si divide per proseguir verso sud-ovest e si adima assai verso Nocera e Cava: rialzandosi poi in una lunga e angusta penisola composta dei monti di Castellammare e di Sorrento (monte Sant'Angelo 1443 111.) interposta fra il golfo di Napoli e quello di Salerno, va a metter capo alla punta Campanella suddescritta per continuare anche sotto il mare per poi formare l'isola di Capri.
   L'altro ramo piega invece a nord ovest ma, giunto presso Avellino, dividesi di bel nuovo e manda fuori verso ovest una serie alternata di monti e di avvallamenti che va diritta verso il golfo di Napoli e finisce alla punta di Cancello. A completare l'orografia della provincia concorrono i monti vulcanici, a cominciare dal Vesuvio che si erge a 1282 111. nel centro della costa del golfo di Napoli; quindi la regione dei Campi Flegrei che, contornando a nord questo golfo, con alterno abbassarsi e sollevarsi, va a terminare a capo Miseno proseguendo anche in mare con le isole di Procida, d'Ischia e di Vivant, dopo formati a nord i vulcanici monti Guarani. Le alture principali di codesto gruppo sono: monte Epomeo, 0 San Nicola (792111.) nell'isola d'Ischia, la collina dei Camaldoli (458 111.), Sant'Elmo (224-111.), Posillipo (170 111.) e ftapodimonte (152 m.) coll'Osservatorio astronomico.
   Campi Flegrei (ligi 2). — Il nome di Campi Flegrei (ti Àt-;p.ta ttsìux) fu dato dai Greci alle fertili colline della Campania, segnatamente a quelle in vicinanza di Cuma. L'origine del nome era probabilmente connessa ai fenomeni vulcanici della regione adiacente che diedero origine alla favola dei giganti sepolti sotto di essa (Sthab., v, p. 245; Dioo., v, 71), quantunque, altri, fra cui Polibio (111, 91), derivino codesto nome dalle guerre frequenti di cui fu il teatro nei primi tempi (pie,sta parte d'Italia a cagione della sua fertilità prodigiosa.
   Descriviamo col Marmocchi alcuni dei più celebri luoghi dei Campi Flegrei ed alcuni dei fenomeni naturali più sorprendenti che vi si osservano.
   1. Traversata la grotta, 0 meglio il foro di Posillipo a ovest di Napoli, si pon piede 111 ima pianura feracissima, trascorsa la quale per 1111 miglio e mezzo si ascende a destra