Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincia di Napoli', Gustavo Strafforello

   

Pagina (30/475)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (30/475)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Napoli
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 450

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   20
   l'arti; Quarta — Italia Meridionale
   della Repubblica, Cicerone pone a contrasto le sue floride e popolose città e il suo fertile territorio coi municipi scaduti e il suolo sterile del Lazio {De leg. agr., il, 35).
   Questo intervallo di riposo non fu al tutto ininterrotto. I Campani non presero parte nello scoppio delle nazioni italiane clic addusse la Guerra Sociale, ma furono esposti per conseguenza alle devastazioni dei loro vicini, i Sanniti, e l'apio Mutilo pose a ferro e a fuoco la porzione, meridionale della provincia e s'impadronì successivamente di Nola, Nocera, Stabia e Salerno, ma fu sconfitto da Sesto Giulio sotto A corra.
   L'anno seguente la fortuna si volse in favore dei Romani e L. Siila ricuperò l'intera Campania eccettuata Nola clic continuò a resistere per lungo tempo dopo la sottomissione delle altre città vicine e fu l'ultimo luogo in Italia conquistato dalle anni romane (Appiano, Il C., i, 42, 45; Vell. I'at., u, 17, 18).
   Durante le guerre civili fra Siila e Cinna, la Campania fu reiteratamente attraversata dai due eserciti e divenne la scena di alcuni conflitti, ma probabilmente poco ebbe relativamente a soffrire. Nel 73 av. C. fu il teatro del principio della Guerra Servile sotto Spartaco, il quale movendo con soli 70 compagni da Capua,, riparò sul Vesuvio donde saccheggiò per qualche tempo le contrade adiacenti (Appiano, B. C,, i, 11G; Plut., Crass., 8). Durante la lotta fra Cesare e Pompeo la Campania andò immune dal flagello della guerra; e nò questa nò le successive guerre civili fra Ottaviano ed Antonio turbarono la sua incessante prosperità. Sotto l'Impero romano, del pari che durante l'ultimo periodo della Repubblica, la Campania divenne la dimora prediletta dei ricchi e nobili Romani, i quali popolarono le sue spiagge con le loro ville e cercarono nel suo clima mite e nelle sue campestri bellezze un voluttuoso ritiro. Intiere città sorsero così fra li ai a e Bauli (ora Bacali); ma anche le adiacenze di Napoli, di Pompei e di Sorrento non erano men favorite e le belle spiagge del Crater, o golfo di Napoli, erano cinte di una seguenza quasi continua di palazzi, di ville e di città. La grande eruzione del Vesuvio nel 79 di C. che seppellì sotto monti di ceneri e lapilli le floride città di Ercolano e Pompei e devastò una gran parte del fertile territorio intorno ad esse, diede per qualche tempi un crollo violento a questa prosperità; ma ì vantaggi naturali della regione fecero sì che non tardò a riaversi, e par certo che la Campania continuò, sino alla fine dell'Impero di Occidente, ad essere una delle più floride e popolose provincie d'Italia.
   Secondo la divisione d'Augusto, la Campania, in un col Lazio, formò la prima regione d'Italia (Plin., ni, 5); ma in un periodo posteriore, probabilmente sotto Adriano, Benevento. col vasto territorio dipendente da esso ed apparentemente anche le altre città degli Irpini, furono annessi alla Campania-, mentre dall'altra parte, il nome par fosse gradatamente applicato a tutta la prima regione di Augusto.
   Noi troviam quindi le Civitates Campanule, come son notate nel Liber Coloniarum (p. 229), comprendenti tutte le città del Lazio e quelle del Sannio e degli Irpini altresì: e gli Itinerari, póngono il conline della Campania dalla parte dell'Apulia fra Equns Tuticus (Sant'Eleuterio) ed Aecae (Troia) {Itin. Anton., p. Ili; Itin. Ilier., p. 010). Quest'ultima estensione del termine non sembra però fosse adottata generalmente; noi troviamo il Sannio separato generalmente dalla Campania per fini amministrativi e il nome fu certamente conservato nell'uso connine.
   Dall'altra banda il nome di Campania par divenisse di uso generale quale sinonimo dell'intiera prima regione d'Augusto sì da surrogare quello di Lazio; ed ultimamente, per un cambiamento analogo a quello che troviamo in parecchi altri esempi, venne a designare la regione intorno a Roma clic serba ancora al dì d'oggi il nome di Campagna di L'onta. 11 periodo esatto e il progresso del cambiamento non si possono rintracciare; esso fu compiuto al fermo al tempo dei Longobardi; ma, nella Tabula l'eutingeriana, la Campania steiulesi già dal Tevere al Silaro (Pelleiìrlni, Discorsi della Campania, voi. 1, p. 45-85).