Mandamenti e Comuni del Circondario di Reggio nell'Emilia
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e Ginlitta martiri, di antiche origini, ma più volte rifatta e ristaurata, questo paese nulla offre meritevole di speciale rilievo. Le altre frazioni, talune delle quali assai discoste dal centro (lei Comune, nulla presentano di notevole o di caratteristico sotto l'aspetto storico od artistico.
Il territorio di Villa Minozzo produce, nella parte bassa e bene soleggiata, cereali e viti, da cui si traggono vini sapidi e frizzanti; nella parte alta ha boscaglie cedue e di castagni e vasti pascoli. L'allevamento del bestiame ovino e bovino, il taglio del legname, la produzione del carbone sono le sole industrie a cui. in sussidio dell'agricoltura, si applichi la popolazione di questo Comune.
Cenno storico. — \ illa Minozzo è luogo antico, ricordato in documenti della Curia vescovile di Reggio intorno al mille coi nomi di Melosium e Minosium. Fu a lungo feudo della Chiesa reggiana, dalla quale passò alla potente famiglia dei Fogliani; nell'anno 1361 fu preso da Feltrino Gonzaga insieme alla maggior parte del territorio di Reggio. Più tardi, caduto il Reggiano in potestà di Bernabò Visconti, signore di Milano, Villa Minozzo e territorio ripassarono in potere dei Fogliani, che del Visconti erano stati in Reggio i più attivi fautori. Nel secolo XV gli abitanti di Villa Minozzo cominciarono a reggersi in Comune ed ebbero statuto proprio, compilato ed approvato dal duca Berso d'Este nel 1460. Villa Minozzo seguì sempre le vicende politiche della provincia di Reggio.
Coli, elett. Castelnovo ne' Monti — Dioc. Reggio — P2 locale, T. a Castelnovo ne' Monti,
Str. ferr. a Reggio.
Toano (4107 ab.). — Il territorio di questo Comune si stende nell'angolo nord-est del mandamento tra il Dolo e la Secchia, in regione che non cessa di essere assai montuosa. Il Comune è formato da molte frazioni, per lo più piccoli villaggi ed agglomerati di case rurali sparse sui dossi e per le circostanti vallette. — Toano, capoluogo, è un paesello di circa oOO aiutanti, a 8 chilometri circa da Villa Minozzo e alla rispettabile altezza di 944 metri sul livello del mare. Nulla di notevole per se stesso offre il paese di Toano; ma nelle sue vicinanze immediate sorge la chiesa di Santa Maria di Castello, ch'è uno dei più importanti e preziosi avanzi di costruzioni che del periodo matildico rimangano alla provincia di Reggio. Di questa chiesa, ridotta ora in deplorevole stato per il tempo, l'incuria e le devastazioni insieme, ne fa una viva descrizione il prof. Naborre Campanini, conservatore dei monumenti nella provincia di Reggio, mettendone in rilievo i pregi architettonici e le qualità similiari colla chiesa di Sant'Apollonio in Canossa. < Per apprezzare i monumenti religiosi (lei secoli XI e XII — scrive il prof. Campanini — bisogna ricordare che allora ogni arte, ogni scienza, ogni scuola finiva in una teologia. Cosi s'intenderà perchè la facciata di Santa Maria (nome della chiesa di Toano di cui si parla) sia volta a ponente, perchè ì capitelli che l'adornano dentro, senza dubbio dei più belli nostri d'arte romanica, siano raffigurati di frutta e di fiori, di mostri, di animali, di figure umane.
« L'interno ha tre navate, strette e basse le laterali, vasta ed alta quella di mezzo, la quale è formata da quattro archi a tutto sesto correnti per la longitudine dell'asse, tratti in una conia di oltre 5 metri ciascuno, su cui si appoggiano e salgono i muri che lo fronteggiano a mezzogiorno ed a settentrione. E coperto da una travatura a sagoma senza stile, non antica, e pure ristaurata di recente; e gli archi romani, intatti e mirabilmente costrutti in pietra da taglio, presentano le bande nette e gli orli vivi, perchè esse e le pareti senza calcinatura e solo con intonaco bianco, senza arricciate, lasciano vedere integra l'originaria disposizione delle pietre.
< Appoggiano gli archi su due colonne centrali e su quattro mezze colonne agli estremi due incastrate nel muro in cui s'apre la porta e due nei pilastri che limitano e fronteggiano 1 invasatura dell'abside e quello più piccolo di due coretti, rispondenti alle navate dei lati; riscontro prezioso con l'icnografia della chiesa di Canossa. Le