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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Modena e Reggio nell'Emilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1902, pagine 328

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di Reggio nell'Emilia
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   reinvestitura col titolo di conte. Nel 1707 la rocca di San Polo d'Enza in Caviano venne pressoché rovinata dalle truppe imperiali che, sotto il comando di Eugenio di Savoia, osteggiavano i Francesi nella guerra per la successione di Spagna.
   Dal Regno Italico fino al 1859 San Polo d'Enza fu capoluogo di Comune, avente circoscrizione assai maggiore della presente, tanto che comprendeva anche l'attuale Comune di Quattro Castella, parte del Comune di Ciano (Canossa) ed altre numerose ed importanti località.
   Coli, elett. Castelnovo ne' Monti — Dioc. Reggio - P! e T, locali. Str. ferr. a Reggio.
   Ciano d'Enza (3970 ab.). — Il territorio di questo Comune si stende nella parte alta del mandamento e più specialmente sulla sponda destra dell'Enza, cui il capoluogo domina da un'alta riva o ciglione,' causa, secondo taluni, del nome attuale del paese (Ciano da Ciglio o Cigliano). 11 Comune ha vasta estensione territoriale ed è alquanto frazionato; tra le frazioni di Ciano havvi Canossa. — Ciano, capoluogo, è un discreto villaggio di oltre 850 abitanti, in posizione abbastanza pittoresca, fra le colline preapenniniche, a 212 metri sul livello del mare. Nulla peraltro, all'infuori della chiesa parrocchiale, vasta e rimodernata, che in questo paese abbia interesse artistico o storico. Non così può dirsi degli immediati dintorni di questo paese, ove su un colle di roccia rossastra di natura serpentinosa, sorge, a 494 metri sul mare, la Rocca di Rossena — cosiddetta dal colore della roccia circostante — consistente soprattutto in un robustissimo torrione quadrato dominante per largo tratto il paese e che si scorge in tutta la sua imponenza anche da Canossa. La rocca di Rossena esisteva già verso la metà del secolo XI e fu uno di quei castelli che il conte Bonifacio, padre alla gran contessa, diede alla Chiesa di Reggio, quale compenso ad altri beni da quella avuti in enfiteusi. Più tardi, come feudo imperiale, fu annessa alla giurisdizione temporale di Parma e se ne impadronì, nel 1295, il marchese Alberto Pallavicino, podestà di Reggio. Durante il secolo XIV la rocca di Rossena appartenne a Giberto e ad Azzo da Correggio: indi passò ai Visconti, signori di Milano, che ne investirono, sul principio ilei secolo XV, Ottobono Terzi, già loro capitano, fattosi signore di Reggio. Ritornata in seguito ai Correggesi, la tennero fino al 1612, nel quale anno fu tolta al marchese Girolamo, accusato d'aver preso parte alla congiura contro Ranuccio Farnese. Attualmente appartiene alla famiglia Rati-Upizzoni, che cortesemente consente ai forestieri di visitarla.
   Non lungi da Ciano, a far contrasto colla sterilità del desolato paesaggio, nel quale predominano le argille scagliose, appare il declivio boscoso di Selvapiana (464 ni.), oltre le sponde del torrente Ceresola verso mezzogiorno. E questa la località celebrata da Petrarca, il quale la visitò nell'estate del 1341, essendo ospite al castello non lontano di Guardasene, d'Azzo di Correggio. Così egli ne scrisse nell'epistola diretta ai Posteri, ove altre memorie della sua vita si compendiano: < Salendo un giorno una montagna a caso, al di la del torrente Enza, sui contini di Reggio, mi avvenni in una selva che dicesi Piana; e, subito percosso dalla natura del sito, tornai di nuovo la penna all'obliato poema dell'Africa, e con eccitato fervore d'animo che prima pareva sopito, scrissi alcun tempo quel giorno e continuamente nei giorni successivi >. Degli stessi luoghi che gli ricordavano l'indimenticabile Valchiusa in Provenza, mandava la descrizione all'amico Barbato da Sulmona nei versi:
   Fu sin d'allor per me d'ogni altro sito
   Questo il più caro...... .......
   .........Scaldarmi il freddo petto
   Sentii da febeo foco.......
   Ben mei rammento, né trascorrer d'anni Farà che ingrato appaia.....