Mandamenti e Comuni del Circondario di Reggio nell'Emilia
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consta essenzialmente delle due borgate di Ribbiano e di Barco, circondate da superbe praterie e da molti cascinali sparsi per la vasta campagna, — Bibbiano, capoluogo e titolare del Comune, è un grosso villaggio a 3 chilometri da Montecchio, di quasi 2000 abitanti, non privo di edifizi moderni e di bell'apparenza, nonché di una vasta chiesa parrocchiale. Nulla peraltro che abbia rilievo artistico o storico.
Nelle vicinanze di Bibbiano trovasi quella vasta landa alluvionale detta il Campo del Ghiardo, somigliante, per aspetto e formazione, alle brughiere di Barlassina e di Gallarate in Lombardia. Il Ghiardo è sovente campo di esercitazioni militari pei i presidii di Modena, di Reggio e di Parma, durante il periodo delle grandi manovre.
11 territorio di Bibbiano, salvo la plaga arsiccia e sassosa del Ghiardo, è assai fertile. Dà cereali d'ogni specie, ma soprattutto foraggi. Prosperosa vi è pure la vite, dalla quale si hanno ottimi vini, specie moscati e sciropposi; i gelsi, gli alberi da frutta e le ortaglie. Attivissimo è in questo Comune l'allevamento del bestiame da stalla e da cortile, a cui, per riflesso, corrisponde lo sviluppo dell'industria casearia esercita in 17 caseifici, con notevolissima produzione di formaggio di grana, detto pur questo parmigiano, che, come quello di Montecchio, è riputato della migliore qualità. Vi sono inoltre in Bibbiano 3 opifici per la estrazione dell'olio dai semi oleosi del lino, del ravizzone e delle noci.
Cenno storico. — Bibbiano è luogo antichissimo e nei suoi dintorni, come nella vicina pianeggiante altura del Ghiardo, si rinvennero e si rinvengono tuttavia cimelii «Ielle razze del periodo neolitico e delle epoche posteriori, come frammenti di vasi fittili etruschi, bronzi, avanzi d'armi e d'ornamenti; nel linguaggio distinto dal dialetto reggiano delle popolazioni di questo territorio si sentono più che non altrove distinte inflessioni celtiche. Nel medioevo Bibbiano fece parte del patrimonio matildico e nella rocca si rifugiò Arrigo IV nel 1092, quando fu respinto da Canossa, ch'egli tentò di prendere d'assalto. Rex- valvis frena Boianum tendit, dice Donizzone nel suo poemetto apologetico sulla contessa Matilde.
Morta la gran contessa, Bibbiano seguì la sorte degli altri castelli vicini, subendo varie infeudazioni, l'ultima delle quali avvenne nel 1757 nella famiglia dei marchesi Gaba, il cui palazzo vedesi ancora nel paese e fu residenza dei duchi di Modena Francesco IV e Francesco V, quando qui venivano per le esercitazioni e le riviste delle loro truppe, di Radetzky, del defunto duca d'Aosta e di molti generali dell'esercito italiano.
Uomini illustri. — Furono nativi di Bibbiano, nella metà del secolo scorso, i fratelli Giambattista e Gian Maria Venturi, illustre fisico e matematico il primo e distinto agronomo il secondo. Una lapide fu posta in loro ricordo a cura del Municipio nella casa paterna, ove, nel 1857, rimase celato per qualche tempo Felice Orsini, fuggito dal castello di San Giorgio in Mantova, ospite del cav. Gian Battista Venturi, che nel dare ricetto all'ardito cospiratore sfidava le persecuzioni della polizia ducale.
Coli, elett. Montecchio Emilia — Dioc. Reggio — P3 e T. a Montecchio, Str. ferr. a Reggio.
Cavriago (3721 ab.). — Il territorio di questo Comune si stende nella parte centrale del mandamento, a metà strada da Reggio a Montecchio. Esso consta di quattro frazioni, cioè San Terenziano, San Nicolò, Pratonera e Roti caglio, divise in due parrocchie: San Terenziano e San Nicolò. — Il capoluogo è un discreto paese, a chilometri 9 da Reggio, nel quale ha peraltro predominio il carattere rurale. Notevole sul piazzale di San Terenziano il palazzo nel quale ha residenza il Comune. Poco lungi da Cavriago cominciano le prime ondulazioni della collina e la salita al Ghiardo ed alle Quattro Castella, strada per Canossa.
Il territorio di Cavriago è bagnato dalla Modolena e dal Quaresimo (Aquarissimus), torrentelli che scendono dalle soprastanti colline, ma assai impetuosi in tempo di pioggia. Al disopra di Cavriago trovasi la grande cisterna che raccoglie l'acqua derivata
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