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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Modena e Reggio nell'Emilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1902, pagine 328

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   151-2
   Parte Terza — Italia Centrale
   Rolo (2877 ab.). — Anche questo Connine, sebbene amministrativamente e per gli effetti elettorali dipenda dal circondario di Guastalla, fu — dalla legge 30 marzo 1890 — aggregato al mandamento giudiziario di Correggio, il suo territorio si stende sull'estremità nord-est della provincia di Reggio, confinante colle Provincie di Mantova e di Modena. — Itolo, capoluogo del Comune, a chilometri 15 a nord-est di Correggio, è un bello e popoloso borgo, con vie larghe e ben tenute, fiancheggiate da edilizi negli ultimi anni in gran parte rinnovati e rimodernati. Meritano particolare ricordo in Rolo gli avanzi del castello, che fu nido della famiglia feudale dei Sessi, e la chiesa pievana tli antiche origini, ma più volte rifatta. Alcuni cascinali e ville completano; come frazioni, il nucleo comunale.
   Il territorio di Rolo è ben coltivato ed assai fertile. Produce soprattutto cereali e foraggi, questi in bellissime praterie artificiali. Notevole è pure la produzione della vite, da cui si hanno vini eccellenti ed in grande quantità, che trovano largo smercio anche in Lombardia e sulla piazza di Milano in particola! modo. Altra industria importantissima attinente all'agricoltura è l'allevamento del bestiame da stalla e da cortile, fatto su vasta seala a fine di esportazione; la produzione del formaggio di grana, gareggiante col miglior parmigiano, e come questo largamente esportato. Altra industria del luogo, affatto caratteristica, è la fabbricazione dei inobiii, o per meglio dire dei tavoli intarsiati, talvolta con vero gusto artistico, e dei quali si fa esportazione all'estero. Sono in inedia occupati in questa industria 275 operai, lavoranti ognuno od in piccoli gruppi per proprio conto.
   Cenno storico. — Rolo è certamente luogo di cospicua antichità e vuoisi fosse centro d'una colonia romana. Molto probabilmente è il luogo detto Arolum od Ariolus, ricordato nella già citata donazione di re Desiderio al monastero dì Santa Giulia in Brescia, donazione avvenuta nel 772. Nel 1173 questo luogo era già feudo della famiglia dei Sessi; ma, nel 1249, Simone di Bonifacio Manfredi l'occupò insieme con Novi e Santo Stefano. Nel 1304 Azzo d'Este, signore di Modena e di Reggio, investì del feudo di Rolo Guido da Sesso, la famiglia del quale, con varia fortuna, ne mantenne il possesso lino al 177G, in cui si estinse, ed il feudo fu devoluto alla Camera ducale di Mantova. Rolo è anche stato per alcun tempo compreso in questo ducato, ma dipendendo per lo spirituale dalla diocesi di Reggio. Ilopo la caduta napoleonica, Rolo, che faceva parte del dipartimento del Crostolo, venne aggregato dall'Impero austro-ungarico alla provincia di Mantova, e pel trattato 3 luglio 1849 fu ceduto al ducato Estense, passando poi, al 12 novembre 1850, alla provincia di Modena con diocesi a Mantova, sino al 1872 che passò a quella di Carpi.
   Coli, elett. Guastalla — Dioc. Carpi — P2, T. e Str. ferr.
   San Martino in Rio (3709 ab.). — Il territorio di questo Comune si stende nell'angolo sud del mandamento ed è sul confine della provincia reggiana con quella di Modena. Il territorio di San Martino in Rio, cosiddetto per la sua vicinanza al rio Tresinaro, è costituito dalle seguenti frazioni: Paese, Borghi, Villanova, Marzano, Trignano, Stiolo, Ga zzata, aventi tutte carattere speciale e formanti quel minuscolo Stato feudale che anticamente fu il marchesato di San Martino d'Este. — Nella frazione principale, o Paese, a chilometri 5 a sud di Correggio, sono le maggiori vie, la piazza Grande ed alcuni edifizi non privi di pregi architettonici. La chiesa maggiore, prospiciente ad un'apposita piazza, fu costrutta nel 1600, sul modello rimpicciolito del tempio della Ghiaia in Reggio. Ha nove altari, ma nulla vi ha di artisticarnetr e rilevante, ali infuori di un'antica Madonna del Rosario del Varino. Di fronte alla chiesa sorge il Pretorio, ove, sino alla fine del secolo scorso, erano gli uffici della Comunità. Altra chiesa del luogo è quella di San Rocco, con un quadro di pregio, proprietà della locale Congregazione di carità.