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Parte Terza — Italia Centrale
una bella piazza, adorna della statua ad Antonio Allegri, opera pregevolissima di Vincenzo Vela (fig. 39), del quale eccellente scultore è pure il bel busto di Giuseppe Garibaldi che vedesi sotto l'androne del palazzo Comunale. Importante edilizio del secolo XV, sebbene deteriorato dai successivi rifacimenti, è il palazzo che fu dei principi di Correggio, del quale è specialmente ammirevole il grande portone, fregiato da scolture decorative del più squisito Rinascimento; nell'intorno del palazzo havvi un vasto cortile, intorno al quale gira un porticato a colonne. Altri edifizi meritevoli di essere ricordati in Correggio sono: il Teatro, l'Ospedale e parecchi palazzi privati. Possiede pure buone scuole primarie ed importanti istituti di pubblica beneficenza, quali l'Asilo infantile, con un patrimonio di oltre 9000 lire; l'Orfanotrofio Contarelli, con un patrimonio di oltre 500.000 lire; la Congregazione di carità, amministratrice di un patrimonio di circa un milione di lire; ed altri istituti di minor importanza, tra cui una Casa di salute per gli Israeliti.
Il territorio di Correggio, bene irrigato ed attivamente coltivato, è fertilissimo: produce cereali d'ogni specie, foraggi, viti, frutta, gelsi, ortaglie. Vi si alleva bestiame da stalla e da cortile su vasta scala ed importantissima vi è la produzione dei latticini, praticata in ventotto caseifici. Il prodotto è nella massima parte esportato dalla provincia, da cui si esporta pure per le vicine Provincie della Lombardia buona parte del vino che si produee nel Correggese. Altre industrie del luogo sono le fabbriche di paste da minestra, una fabbrica di veli e di merletti di qualche rinomanza e la lavorazione del truciolo, che nel solo Comune di Correggio tiene impiegate da circa 2050 persone, tra donne e fanciulli.
Cenno storico. — Una stazione palafittica scoperta negli anni passati in territorio di Fabbrico nel basso Correggese lascia ragionevolmente supporre che questa regione, un tempo preda alle acque del gran golfo Adriatico ed in seguito, per le copiose e continuate alluvioni dei fiumi Secchia. Tresinaro, Rodano, Crostolo ed Enza, diventata ini seguito di vasti stagnoni o paludi, sia stata abitata dalle razze aborigene, che si sparsero per la regione emiliana, lasciandovi traccie del loro passaggio specialmente nelle terramare modenesi. A queste razze misteriose, sulle cui origini e provenienza è ancora un fitto velo per la scienza paletnologia, sarebbero succedute le immigrazioni degli Umbri, indi dei Celti, degli Etruschi, dei Galli Boi, i quali fino al tempo della conquista di Roma tennero gran parte della bassa padana. In questo territorio, alternato tra vaste paludi ed impenetrabili boscaglie, erano plaghe alquanto rialzate, formatesi per le colmate alluvionali dei fiumi, più facilmente coltivabili che non gli altri appezzamenti di terreni acquitrinosi o boscosi. Tali colmate, latinamente dette corregia, forse perchè a striscie prolungate, furono popolate ed abitate assai prima del rimanente della regione, e ila queste si vuole originato il nome di Correggio e Correggiese rimasto alla piccola città ed alla fertilissima plaga dalla quale è circondata.
Ciò premesso non ci dilungheremo oltre nel ricercare barlumi fra la notte dei tempi che avvolge la storia di Correggio fino al medioevo. Ciò che sembra accertato si è che al tempo di Ottone f, imperatore, sorgesse intorno alla chiesa di San Michele Arcangelo, attorniata da fitte boscaglie, in uno di quei rialzi di terreno alluvionale detto Correggio, un castello detto poi Castelvecchio di Correggio, W quale, per il progressivo bonificarsi dai territori circostanti ed il loro disboscarsi, ampliandosi sempre più, vide crescere intorno due borghi, detti l'uno il Veccìdo e l'altro il Nuovo, formanti poi, sul principio del secolo XV, un solo complesso che ebbe per consenso consuetudinario il nome di Correggio. Fin dai bassi tempi una famiglia di origine longobarda, vegnente da Reggio, prese a dominare in luogo creandovi, insieme ad una piccola dinastia, il relativo principato, durato fino al secolo XVII.
Secondo il Litta, le prime generazioni della famiglia dei signori di Correggio, sarebbero date da un Fragerio, figlio di un Guido del contado di Reggio, vivente secondo