Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincie di Modena e Reggio nell'Emilia', Gustavo Strafforello

   

Pagina (276/331)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (276/331)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Modena e Reggio nell'Emilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1902, pagine 328

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   151-2
   Parte Terza — Italia Centrale
   del 1277, seguito in ciò dal Panciroli e dal Melli, altri buoni ed accurati storiografi di Reggio e suo territorio. Nò Dante fu dunque l'inventore di quel nome, nè v'era ragione che egli dovesse chiamare diversamente quel masso da quello ch'era detto in luogo dai suoi contemporanei.
   11 sasso o monte di Bismantova è, come si è detto, un enorme masso di calcare arenaceo, riposante su di una base argillosa: geologicamente appartiene al miocene antico. Tutto il inasso è formato a strati con giacimento obliquo, ha il fianco franoso ed il lato settentrionale appare ricurvo da sembrare al ridosso della sottostante campagna. La fronte meridionale è tagliata a picco e sotto, in un cavo, al quale la roccia stessa fa tetto, fu costrutta la chiesuola od eremitaggio di Bismantova col relativo convento, già servito dai Francescani. Sull'alto della Pietra si stende un magnifico e verdeggiante prato ; anticamente sul cocuzzolo vi era il castello di Bismantova, ricordato appunto nelle cronache medioevali reggiane citate. Dall'alto della Pietra si gode un sorprendente colpo d'occhio su tutta la regione preapennintea e sulle limitrofe montagne modenesi e parmensi.
   Il territorio di Castelnovo ne' Monti, assai fertile e ben coltivato, produce cereali, viti, foraggi, gelsi, alberi da frutta, castagne, legna da ardere, da opera e da carbone. Vi si alleva bestiame da stalla e da cortile. Notevole m luogo la produzione dei latticini e delle uova, delle quali si fa importante commercio.
   Cenno storico. — Castelnovo ne' Monti è luogo antichissimo; è rammentato in documenti del 1188 e del 1197 col nome di Castrimi novum domini abbatis de, Canossa. Fu feudo dei signori di Canossa, indi del Comune di Reggio. Maggior rinomanza ed importanza ebbe però il vicino castello di Bismantova, che, nel 1199, fu conquistato da Guido de' Lambertini, podestà di Reggio. Più tardi lo ritolsero ai Reggiani Tom-masino da Gorzone ed i signori di Razzola; ma il popolo di Reggio, nel 1279, cinse d'assedio la pietra Bismantova e, dopo quindici giorni, costrinse il castello alla resa. Dante, per averne l'immaginazione colpita, dovette essere sul luogo, forse ospite di Guido da Castello di Reggio, della famiglia dei Ruperti, che avevano dominio su queste regioni Guido da Castello di Reggio, padre e conservatore d'ogni leggiadra maniera, fu uomo dotato più che altri di bella semplicità e schiettezza, onde il poeta, rammentando l'amico nel canto xvi del Purgatorio, ne dice:
   che me' si noma Franceseamente il semplice Lombardo.
   Demolita la rocca di Bismantova, Castelnovo ne' Monti assurse alla maggiore prosperità, tanto da essere oggi il luogo più cospicuo della montagna reggiana.
   Coli elett. Castelnovo ne* Monti — Dioc. Reggio — P2 e T. locali, Str. ferr. a Reggio e Ventoso.
   Vetto (3074 ab.). — TI territorio di questo Comune si stende nella parte occidentale del mandamento di Castelnovo ne' Monti, sulla sponda destra dell'Enza ed ha carattere or montuoso or collinoso. Il Comune è costituito dalle località di Vetto, Sola, Rosano, Santo Stefano, Orovara e Gottano. — Vetto, capoluogo del Comune, sorge su un piccolo ridente altipiano a 446 metri sul livello del mare e 8 chilometri a nord-ovest di Castelnovo, ed è mediocre paese, di buon aspetto, con circa 880 abitanti. Notevole edilìzio la chiesa parrocchiale. Le altre frazioni del Comune sono villaggi di carattere essenzialmente rurale.
   Il territorio di Vetto, per quanto battuto dai venti ed in inverno soggetto a clima assai rigido, è fertilissimo, dà cereali, viti, foraggi ed è ricco di belle boscaglie di castagni e cedue. Industria del luogo l'allevamento del bestiame da stalla e da cortile e conseguente produzione di latticini, assai pregiati, e di uova, oggetto di attivo commercio di esportazione.