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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Modena e Reggio nell'Emilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1902, pagine 328

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   151-2
   Parte Terza — Italia Centrale
   Fig. 36. — Carpineti : Castello delle Carpinete (da fotogralia).
   Cenno storico. — Incerta, o per essere esatti, affatto ignota è la data dell'erezione del castello delle Carpinete, da cui venne poi 1 attuale paese di Carpineti. Secondo l'ipotesi accettata come la più probabile anche dall'ing. Vigano, che intorno a questo castello pubblicò il copioso studio, dal quale più sopra abbiamo attinto, essa rimonterebbe al tempo dell'invasione degli Ungheri, che per questa regione fu disastrosa. Nè il Muratori, uè il Tiraboschi, che assai si diffusero intorno alle vicende della grande contessa, come progenitrice della Casa estense e considerano il castello delle Carpinete come la capitale del patrimonio matildico, superiore perciò alla stessa Canossa, recano notizie intorno alle origini del castello delle Carpinete, il quale è assai dubbio esistesse verso la metà del secolo X, non riscontrandosene menzione tn nessuno dei documenti giunti fino a noi.
   < Prima che Matilde ponesse a Carpineti la sua residenza principale — scrive il citato ing. Vigano — oltre al pochissimo che potemmo dire di quella località, vi ha di certo che, nel 1007, un Rosone da Carpineto... fu testimonio in un atto di donazione del campo di Santa Maria al monastero di San Benedetto. Che questo Rosone fosse vassallo degli antenati di Matilde non può essere dubbio; che avesse un castello alle Carpinete potrebbe essere, ma nulla lo attesta
   L'interesse storico del castello delle Carpinete comincia colla dimora che, nel 1077, vi fu fatta dal pontefice Gregorio VII, ospite della grande contessa.
   < I)a quando il papa e Matilde partirono da Roma per venire in Lombardia ad incontrarvi Arrigo più non si lasciarono fino all'agosto e furono, poco dopo il convegno di Canossa a ricevere di nuovo l'imperatore a Bianello. Arrigo, arrivato a Reggio da Canossa, vi trovò Giliberto (arcivescovo di Ravenna), videsi male accolto e riseppe che in tutta Lombardia l'atto dì umiliazione cui erasi ridotto verso il papa era assai severamente giudicato. Allora, vergognoso del passo fatto, meditò vendetta e per compierla pronta e piena pensò di condurre il papa e la contessa oltre Po e là impadronirsene. A ciò fare sollecitò dal papa un abboccamento. Accordatogli questo a Bianello, Matilde con Gregorio furono a quel castello ad attendere Arrigo. Questi si portò colà da Reggio e, fingendosi animato dal desiderio di stringere sempre più amichevoli accordi, domandò al papa in grazia che l'Assemblea che doveva radunarsi in