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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Modena e Reggio nell'Emilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1902, pagine 328

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di Reggio nell'Emilia
   •205
   Rubiera (4288 ab.)- — Il territorio di questo Comune si stende ai due lati della via Emilia tra Reggio e Modena ed è vicino alla sponda sinistra della Secchia. Il Comune, alquanto frazionato, ha una superficie censita di 1242 ettari. — Rubiera, capoluogo, 12 chilometri a sud-est da Reggio, è un grosso e ben costrutto borgo sulla via Emilia, che lo attraversa iu direzione di oriente ad occidente. Ila una vasta chiesa parrocchiale, adorna di buone decorazioni e di qualche bel quadro. La via Emilia è fiancheggiata di begli edifizi, con porticato e senza, d'aspetto civile. Notevoli m Rubiera gli avanzi dell'antico castello o fortezza sul lato nord-ovest della borgata, edifizio che risale, nelle origini, al secolo XI. Ora è assai deteriorato ed in gran parte anzi smantellato. In questo forte i duchi di Modena tennero i loro prigionieri di Stato e famosa era una cella detta la Carandina, da uno della famiglia Caraiidini che vi fu rinchiuso e vi mori. In questo castello sedette il feroce tribunale statario del 1821, creato dal duca Francesco IV per giudicare i compromessi nella cospirazione carbonara di quel tempo. Gli ultimi giorni della sua vita l'Andreoli, il predestinato martire, in attesa del rescritto ducale che confermava la sentenza del giudizio statario, fu chiuso nell'orribile Carandina e quivi, nella notte che precedette il supplizio, venne sconsacrato dal vescovo di Carpi mons. Cattani, essendosi al triste ufficio ricusato il vescovo di Reggio, mons. Fi carelli. Il supplizio del mite sacerdote ebbe luogo durante l'imperversare di un uragano al mezzodì del 17 ottobre sul crocicchio della via Emilia, fuori del paese, verso Reggio, poco lungi dai neri muraglioni del castello. Dal mattino tino all'ora del supplizio fu un'agonia fatta sorseggiare minuto per minuto, con raffinatezza crudele, giusta le disposizioni date di suo pugno dal duca e scrupolosamente eseguite dal presidente del tribunale statario, Mignano, al povero condannato, che peraltro non smentì mai un sol momento la serena tranquillità dell'animo. Unico suo scatto fu il rifiuto del sacerdote mandatogli per confessore dal duca di Modena: egli volle invece l'arciprete di Rubiera. La mannaia della ghigliottina che servì al supplizio dell'Andreoli si conserva nella sezione del Risorgimento annessa al Museo civico di Modena.
   Una parte del paese di Rubiera è ancora circondata dalle antiche mura, che un tempo fecero di questo borgo uno dei luoghi meglio presidiati del Reggiano.
   A un chilometro circa ad oriente di Rubiera si trova la Secchia, stendentesi in largo letto, passato dalla via Emilia sul bel ponte a nove arcate, fatto costruire dal duca Ercole III d'Este. Sottocorrente, a circa 500 metri dal ponte suddetto, il fiume è attraversato sopra un altro bel ponte — che invano, durante la campagna del 1859, le truppe ducali tentarono rumare — della ferrovia Piacenza-Bologna.
   Nei dintorni di Rubiera si stendono immense praterie, sulle quali passarono grandi riviste militari, dopo le manovre del 187G e del 1887, i re Vittorio Emanuele II e Umberto I.
   Il territorio di Rubiera, assai fertile, produce cereali d'ogni specie, eccetto che riso: viti, foraggi in grande abbondanza, gelsi, legname da ardere e da lavoro, frutta ed ortaglie. L'allevamento del bestiame da stalla e da cortile e la produzione dei latticini sono industrie di grande importanza in questo Comune. Vi sono inoltre 8 caseifici, 2 fabbriche di fiammiferi di legno, impieganti complessivamente 28 operai, ed una fabbrica di olio dai semi oleosi.
   Cenno storico. — È luogo antichissimo. La pieve di San Faustino di Rubiera è ricordata in documenti anteriori al secolo X, Il castello di Rubiera diventò Specialmente celebre nel periodo comunale e durante le guerre tra Modena e Reggio per la Comu-nagia di Quarantola e per i diritti di derivazione d'acqua dalla Secchia fu più volte assaltato ed assediato dai Modenesi. Una di queste fazioni di Modenesi e Reggiani intorno al forte di Rubiera è bernescamente descritta dal Tassoni nel suo poema La Secchia rapita. Più tardi di Rubiera vennero infeudati i Boiardo, signori di Scandiano,
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