Reggio nell'Emilia
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giorni successivi sotto la presidenza di Antonio Aldini di Bologna, onde gettare le basi costitutive della nuova Repubblica emiliana. Quel Congresso stabilì che tutta < l'Emilia si unisse in una sola Repubblica sotto la protezione della Francia: che la nobiltà feudale fosse abolita; fossero salvaguardate ed assicurate a tutti gli uomini pacifici le loro proprietà; che fosse creato un Magistrato coli'incarico di levare, ordinare ed armare 4000 soldati a difesa comune ; che un altro Congresso di tutta l'Emilia si tenesse in Reggio il 27 dicembre, nel quale fosse statuita la Costituzione che doveva reggere la nuova Repubblica >.
Il Governo provvisorio di Reggio, ad accogliere degnamente questo Congresso, assumente tutta l'importanza di un fatto storico di prim'ordine, fece costruire nel palazzo del Comune la magnifica aula che serve tuttora alle sedute consigliar!, con tre ordini di gallerie per l'uditorio. I deputati emiliani convennero infatti a Reggio e la mattina del 27 dicembre il Congresso si radunava sotto la presidenza di Carlo l'acci di Ferrara, che aveva a segretari Lamberti di Reggio, Leonelli di Modena, Pistorini di Bologna e Isacchi di Ferrara. Il Congresso proclamò l'unione delle quattro città emiliane in un solo nucleo politico e la formazione della Repubblica Cispadana, alla quale
10 stesso Congresso decretò per bandiera i tre colori: bianco, rosso e verde, colori che erano già stati scelti dai repubblicani della Cisalpina in Lombardia per le loro coccarde, ma che non avevano peranco avuto sanzione ufficiale da un corpo legiferante e costituito, e quindi significato morale e politico.
Fu dunque al Congresso di Reggio nell'Emilia del 27 dicembre 1790 che il tricolore venne adottato per bandiera ufficiale della Repubblica e per questo fatto, accettata anche dalla Cisalpina, diventò poi la bandiera nazionale italiana: gloriosamente sventolante sui campi d'Europa durante il periodo delle guerre napoleoniche, sospiro di tanti martiri nel periodo doloroso del risorgimento ed infine vessillo incorante la gioventù italica nelle guerre del 184-8 e del 1849 ed in quelle del 1859 e 1800 per la indipendenza.
Molte feste e dimostrazioni di gioia seguirono il Congresso di Reggio; il 2 marzo del 1797 viene piantato sulla piazza del Duomo l'albero della liberta, che in seguito fu trasportato sulla piazza San Francesco (ora Cavour), essendosi eretta in suo luogo una statua della Libertà, modellata in istucco indurito dal meccanico reggiano Pietro Ferrarini. Furono fatti dei banchetti pubblici, fra i quali rimase memorabile quello del 2 marzo in piazza del Duomo, a cui prese parte ogni classe della cittadinanza; mentre intorno all'albero simbolico della libertà si danzavano la Carmagnola ed
11 Perigordmo ed al suono di altri inni patriottici del tempo importati dall'onda rivoluzionaria e dalla conquista francese.
L'affinità degli interessi e la comunanza della tutela francese ed altre ragioni politiche e militari persuasero Bonaparte ad unire le due repubbliche, la Cisalpina e la Cispadana in un solo nucleo polìtico, e così le città dell'Emilia vengono conglobate nella Repubblica Cisalpina, avente la sua capitale a Milano,
La poco fortunata campagna di Bonaparte in Egitto, il risollevarsi dei Chouans in Vandea, qualche insuccesso delle armate del Nord e del Reno segnano, nel 1798, per la Repubblica francese un momento assai pericoloso. L'Austria, la Russia e l'Inghilterra alleate e, sollecitate da tutta la reazione europea, tentano dare alla Repubblica un colpo decisivo: quelle sui campi di Lombardia e questa sul mare. Gli Austro-Russi, al comando dì Souvaroff, invadono la Lombardia e da questa passano anche nelle legazioni di Bologna e Ferrara e negli ex-Stati estensi. Nella notte del 29 aprile del 1799 giunge sotto le mura di Reggio un corpo di Ungheresi, che nella mattina entra in città, atterra subito la statua della Libertà, disarma la guardia civica, scioglie il Corpo municipale e comincia la cattura di quanti avevano preso parte ai precedenti movimenti per mandarli alla galere di Sebenico, di Cattaro e di Petervaradino