151-2 Parte Terza — Italia Centrale
ed è celebre quello conchiuso con Modena, Brescia e Cremona nel 1277, dove i dazi sono significati con monete ora d'una città ora d'nn'altra; protegge le arti ed i commerci; difende la libertà anche contro le prepotenze del clero e, con proprie armi, il proprio territorio ». Poiché è questo il periodo delle guerre comunali nelle quali è travolta per fatto proprio o d'altri o per ragioni di alleanze o di orientamento politico. Lungo sarebbe ti far qui la narrazione delle guerre nelle quali Reggio ebbe parte dalla fine del secolo XII alla metà del XIII. Ci basta ricordarne sommariamente le date. Reggio è nemica con Mantova nel 1205-10, 1220-35-47; con Verona nel 1210, 1250, 1333 e 1335; con Bologna nel 1209, 1235 e 1267; con Brescia nel 1199, 1235 e 1238; con Milano nel 1199, 1217-18, 1222 e 1235. Combatte Asti nel 1199: Alessandria nel 1199, 1217-18: Belluno nel 1252; Casalmaggiore nel 1307; Como nel 1199, 1217-18; Cremona nel 1210 e 1307; Faenza nel 1209; Fano nel 1215; Feltra nel 1252; Guastalla nel 1307; il marchese Malaspina nel 1217; Modena nel 1200 e 1275; Novara nel 1199 e 1217-18; Padova nel 1252; Parma nel 1152; Pesaro nel 1215; ecc., ecc. Nel maggior numero di queste inimicizie e guerre la città di Reggio fu tratta, come fu detto, per ragioni di alleanze; delle guerre dirette la più importante fu quella avuta con Modena per la Coinunagia di Quarantola, della quale abbiamo a lungo discorso nei Cenyii storici di quella città (vedi pag. 88 e seg.), e per i diritti sulle acque della Secchia da Sorbara in su, dai Modenesi vivamente contestati ai Reggiani.
La battaglia di Formigine, riescita disastrosa ai Modenesi, die buon giuoco ai Reggiani, i quali munirono fortemente il castello di Rubiera, che l'anno appresso fu inutilmente assediato dai Modenesi. L'arbitraggio dei Comuni di Cremona e di Parma definì la questione ed ai Reggiani fu riconosciuto l'ambito diritto di derivare acqua dalla Secchia nei pressi ili Castel 1 arano, il che fecero con un canale, ch'è tuttodì attivissimo. Alla guerra con Modena successe una guerra con Mantova, durata alcun tempo e finita con una pace onorevole per ambe le parti, conclusa nel 1225.
Da questi periodo di pace datano alcuni miglioramenti ed ampliamenti della città, dei quali è rimasta memoria. Fin dal 1200 si erano aggregati alla città alcuni sobborghi a settentrione, trasportando la porta detta allora di San Gasmerio, ora di Santa Croce, nel luogo ove press'a poco attualmente si trova. Nel 1226 fu fabbricata la porta Castello e nel 1229 fu incominciato il nuovo recinto delle mura, interamente compiuto nel 1315, quando la porta di San Pietro fu unita a quella di Santa Croce. Nello stesso anno 1226 il Crostolo, che attraversava la città, correndo per la strada ch'è tuttavia detta della Chiara (corso Garibaldi), venne deviato dalla città ed incanalato nelle fosse che circondavano le mura; più tardi poi, nel 1570, a rimuovere i danni che le piene e gli allagamenti recavano alla città, con un nuovo taglio fu allontanato di oltre un miglio da Reggio ed immesso nell'attuale suo letto.
Mentre i Reggiani attendevano a queste ed altre opere di miglioramento e d'abbellimento della loro città vennero assaliti da Guglielmo Cavalcabò, cremonese, ch'era anche stato podestà di Modena, il quale, con quest'atto proditorio, sperava di rendersi signore della città. Ma i Reggiani furono pronti alla difesa e, guidati da Accursio della Palude e dai Sessi, affrontate le genti del Cavalcabò nei pressi di Mancasale, le misero in rotta completa.
Nel frattempo lievitavano anche nell'interno della città molte ragioni di civili discordie, iniziate dapprima colle lotte tra i Ruggieri ed i Malaguzzi, che un giorno, con tutti i loro aderenti, amici e consanguinei, vennero a battaglia sulla piazza Maggiore della città: battaglia che non cessò se non coli'intervento del vescovo Nicolò Mastravezzi. Più tardi, a somiglianza di quanto avveniva nelle altre città d'Italia, queste discordie presero carattere politico, atteggiandosi gli uni a Guelfi e gli altri a Ghibellini. Fra i primi vi erano i Fogliani ed i Roberti, famiglie che avevano nella città grande seguito di popolo; fra gli altri primeggiavano i Sessi, intorno ai quali si