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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Modena e Reggio nell'Emilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1902, pagine 328

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Reggio nell'Emilia c253
   contessa Matilde serbasse l'alta sovranità, una specie di protettorato sulla città. Non è possibile stabilirne la data precisa nella quale il Comune propriamente detto cominciò ad essere, percliè questa forma dì reggimento pubblico andò costituendosi e perfezionandosi gradualmente con processo, si direbbe ora, essenzialmente evolutivo, indipendentemente dai grandi avvenimenti politici, ma traendo da questi abilissimo partito. Certo è che, nel 1130, il Connine di Reggio funzionava regolarmente, come in quasi tutte le maggiori città dell'Emilia e della limitrofa Lombardia. Dapprima il Comune di Reggio appare governato da consoli, indi alternativamente da consoli e podestà, poi dai soli podestà e finalmente da podestà e dai capitani del popolo assieme. Al vescovo erano conservati alcuni diritti temporali ma incerti, si che diedero luogo a diatribe, contestazioni e talvolta anche a gravi conflitti.
   Frattanto, verso la metà del secolo Xlf, si avvicinavano tempi grossi e fortunosi pei Comuni italiani. L'elezione di Federico di Svevia ad imperatore di Germania segnò il principio di quella lotta fra ì Conni ni e l'Impero, che rimarrà sempre come uno dei più grandi quadri della storia umana. < Modena e Reggio — scrive il Tiraboschi
   — benché avessero cominciato esse pure a reggersi a foggia di repubblica, non fecero però opposizione alcuna a Federigo >. Anzi queste due città, sul principio della contesa di Barbarossa con Milano e le città sue alleate, più che neutrali, si mostrarono amiche dell'imperatore, al quale diedero truppe, nel 1158, contro Milano. Alla Dieta di Roncaglia, convocata dall'imperatore per definire il suo piato colle città lombarde, intervennero pure fra gli amici dell'imperatore i vescovi Arrigo di Modena ed Alberico di Reggio. Solo dopo il 11G7, quando le querele tra le città lombarde — anche quelle devote a Federico, insofferenti dei vicari e dei magistrati ch'egli aveva loro imposti
   — si fecero assai grosse e si cominciò dovunque a capire che l'abbassamento di Milano significava la rovina delle libertà comunali per tutte le altre città, nei Reggiani e nei Modenesi andò intiepidendo la divozione eia fiducia nell'imperatore. Dopo l'eccidio di Milano, Reggio e Modena entrano a far parte della Lega Lombarda. Un documento dell'Archivio di Reggio, ricordato dal Tiraboschi, stabilisce che, verso la fine del 1168, Modena e Reggio già facevano parte della Lega Lombarda. Dal 1168 al 1174 Federico se ne stette lontano dall'Italia, dalla quale era partito frettolosamente, quasi di soppiatto, al costituirsi della Lega; e quei sei anni diedero agio alle città collegate di agguerrirsi e provvedersi di tutti quei mezzi che la inevitabile guerra ad oltranza coli'imperatore — il quale in Germania stava raccogliendo e preparando genti — rendevi indispensabile. Soprattutto le città emiliane curarono a ricevere la dedizione ed a stringere leghe coi paesi ed i signori del loro contado, da cui potevano ripromettersi durante la guerra aiuti di uomini, danaro, vettovaglie. Così a Reggio si strinsero Raimondino da Magreda, che teneva molti castelli sulle colline ed in montagna, ed altri signori e paesi sì del piano che dell'alto Reggiano. Le truppe di Reggio, insieme a quelle di Modena e di Bologna, presero parte alle varie guerre della Lega, alla erezione e difesa di Alessandria, e finalmente alla decisiva battaglia di Legnano.
   Nelle trattative che seguirono quella disfatta di Barbarossa, tanto a Venezia che altrove, i delegati di Reggio intervengono al pari dei deputati delle altre città col-legate e firmano il trattato di pace a Costanza; e Rolando della Carità, reggiano, in quella circostanza riceve, per la sua città, l'investitura imperiale.
   Prosperoso ed attivo è il periodo che alla pace di Costanza sussegue. < Nella nuova vita — scrive in una sua pregevole monografia il dott. Paolo Ottavi — Reggio è delle prime città (a. 1199) a regolare il suo governo con statuti (a. 1273); conia monete, ordinando che siano simili a quelle delle vicine «città, tutte summultiple della lira imperiale; stabilisce scuole e vi chiama celebri maestri, fra i quali Guido e Pietro Suzaro (a. 1276), onde vi derivano da ogni parte scolari: è reggiano il più antico documento di laurea dottorale che ne rimanga; stringe trattati ed alleanze,