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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Modena e Reggio nell'Emilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1902, pagine 328

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parlo Terza — Italia Centrale
   nelle ore del pomeriggio, la banda militare e la cittadina; il baluardo di San Francesco, presso la porta omonima, in direzione sud-ovest della città. Le mura fanno capo alla già descritta Cittadella, l'inutile fortezza costrutta nel lf>35 dal torinese Castellainonte.
   Le mura di Modena, nel tratto meridionale, specialmente da porta Bologna (ora barriera Garibaldi) o porta Sant'Agostino, sono alberate con filai} di platani e formano un bellissimo passeggio, frequentatissimo nei giorni festivi e durante il pomeriggio in primavera e nelle serate estive. Da questo lato delle mura si può ammirare per lunga distesa il profilo della catena apenninica, dominata dal blocco piramidale e talvolta anche biancheggiante del Cimone.
   Le nutra di Modena hanno quattro porte, pressoché in rispondenza coi punti cardinali A nord si apre l'antica porta del Castello, ora barriera Vittorio Emanuele, eretta sui disegni dell'ing. Teobaldo Soli nel 1859. Di buona architettura, in istile classico, comprende due edilizi laterali per gli uffizi del dazio. L fregi e le statue allegoriche che li adornano, 111 marmo di Vicenza, sono opera degli scultori modenesi Alessandro Gavazza, Remigio Lei e Luigi Montanari. E questa l'ultima opera pubblica compiutasi sotto il governo estense e venne eseguita ni previsione della non lontana apertura della linea ferroviaria da Piacenza a Bologna, della quale era concessionaria e costruttrice una Società francese. Questa infatti venne inaugurata ed aperta al servizio del pubblico il 21 agosto 1S59. — Ad est l'antica ed inelegante porta Bologna, sul cui voltone seguiva ininterrotta la passeggiata delle munì, ha ceduto il posto all'ampia ed ariosa barriera Garibaldi, per la quale la via Emilia entra in città. 11 lavoro fu eseguito nel 188G su progetto e disegni dell'Uffizio tecnico municipale, f due edifizi laterali, ad uso degli uffici daziari, sono condotti in istile moderno e un po' fantastico e pretenzioso, ma di non spiacevole effetto complessivo. Sopra di essi, ad onorare l'eroe al quale si volle intitolare la nuova barriera, furono collocate due figure di Garibaldini, l'uno in attitudine di piantare la bandiera sopra vino spalto, l'altro colla spada brandita ni alto, in atto di comandare la carica decisiva. Queste due ligure, movimentate, non pive di merito di modellatura, sono opera dello scultore modenese Barberini. — A sud si apriva sotto le mura il voltone della porta di San Francesco, dalla quale comincia la grandiosa strada nazionale detta dei Giardini, clic da Modena attraversando 1' \ pennino, entra all'Abetone in Toscana, dirigendosi pei San Marcello a Pistoja. Quest'edificio è ora stato sostituito da una travata ni ferro e cemento, che rende più comodo e dignitoso l'ingresso m città. — Ad ovest, infine, si apre la porta di Sant'Agostino, per la quale la via Emilia esce dalla città, dirigendosi verso Rubi era e Reggio. Sopra questa porta, dal duca Ercole III, nel 1790, fu fatto erigere un fabbricato ad uso di casa di lavoro pei poveri. Soppressa questa istituzione, mal funzionante, l'edilizio venne abbellito e trasformato ad uso d'abitazioni civili. La sua facciata, volta verso il piazzale di Sant'Agostino, è nello stile accademico, caratteristico del principio del nostro secolo. L'esterno della porta di Sant'Agostino fu, con una certa ìnonunieiitalità, ricostrutto m marmo di Carrara nel 1833 sui disegni del prof. Giuseppe Pisani da Carrara, il quale nel frontone esegui lo stemma ducale fiancheggiato da cannoni, tamburi, fasci di moschetti ed altri emblemi belligeri, e ciò in commemorazione del ritorno in Modena del duca Francesco IV, già fuggito a Mantova il 4 febbraio 1831 in seguito ai moti rivoluzionari scoppiati in città ed a Bologna, e ritornato il 'J marzo dello stesso anno con grande accompagnamento di truppe austriache. Dopo ti 1859 lo stemma ducale venne sostituito da quello di Casa Savoia.
   EDIPICI FIUTATI.
   Se per il forasti ero, che di passaggio per la città, ne percorre le vie principali, ne frequenta t migliori ritrovi, questa produce un effetto complessivo, simpatico e genialissimo, anche sotto l'aspetto edilizio, non è però a dirsi che tutto quello che