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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Modena e Reggio nell'Emilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1902, pagine 328

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   56 l'arte Terza — Tlalia Ontrale
   I! Museo Esimisi; comprende so]aatutlo la rii.ellissi ilici collezione iiiiiiiisinalica ed il medagliere, raccolto in gran parte dai ducili Francesco IV e V. Sono circa 35.000 esemplari di inoucle greche, romane, urbiehe, italiane e straniere, spintrie ed ossidionali, medaglie conimeinoralive di uuinini illustri e l'atti storici, avvenimenti civili, ordinate, classificate ed illustrate dal dottissimo numismatico monsignor Celestino Cavedoui, il (piale iu quest'opera consacrò la maggior parte della sua vita e del suo sapere.
   Vi sono inoltre in questo Musco bronzi preziosi, intagli in avorio, iu legno, tarsie, incrostazioni cammei e pietre scolpite; strumenti musicali rarissimi, armi, oggelli di oreficeria lavorati a cesello ed a sbalzo, ed una bella raccolta di antiche ceramiche di Faenza e di altre celebri fabbriche. In complesso una racculla ricca, svariata, interessantissima a visitarsi.
   Ospedale Maggiore. —Di fronte all'Albergo delle Arti, nell'altro 1 ito del vasto piazzale di Sant'Agostino.. sorge l'edilizio dell'ospedale Maggiore. Fu eretto nel 1753 per ordine del duca Francesco 111, sui disegni dell'architetto Alfonso Torreggiai,i di lìmlrio clic ne curò la costruzione, terminato nel 1701. L'edilìzio è maestoso e semplice ad uii tempo e fa degno riscontro al palazzo o Albergo delle Arti, clic sorge nell'altro lato della pia/za.
   Quivi venni' insediato l'ospedale Maggiore modenese, formalo colla riunione degli antichi piccoli ospedali parziali sparsi qua e là per la città, sotto F&mmi-ui.strazione eia vigilanza d'uu solo ente,la Congregazione di carità, o, come si dice semplicemente in luogo, l'Obera Pia. Questa ha origini antichissimo risalenti lino ai tempi anteriori al periodo comunale. Ma solo nel 1512 per decreto del duca Ercole 11, che la intitolò Santa Unione, poiché ridusse in un sol corpo il maggior numero delle istituzioni ih beneficenza funzionanti nella città, cominciò ad avere scopi detcrminati e fissi, statuto organico ed fili funzionamento relativamente regolare ed uniforme. Nel 1761, con chirografo del duca Francesco Ili, l'Opera I'ia venne riorganizzata e la sua denominazione fu quella di Opera pia generale per i poveri. Nel 18U7, con deeretu del llegnoItalico, l'istillilo subì nuove riforme prendendo il titolo di Congregazione di carila. Francesco IV, tanto per disfare quello clic era stato fatto nel detestato periodo napoleonico, diede nuovi organici all'istituzione,cangiandone le pratiche religiose e dandole il titolo di Intendenza generale delle Opere pie titolo rimasto fino all'ultima riforma portata dalla legge de'd'8 agosto 18(32 sulle opere pie, la quale reintegrò molti provvedimenti introdotti dalla legge del 1807 del Regno Italico e fra questi anche il titolo di Congregazione di carità.
   Ainniinistratrice dell'ospedale Maggiore di Modena è dunque la Congregazione di carità, la quale, oltreché sull'Ospedale propriamente dello, veglia anche sullo Istituto di Maternità e sul Brefotrofio annesso all'Ospedale medesimo.
   L'ospedale Maggiore di Modena ha numerose, ampie e ben tenute sale d'infermeria capaci di 500 letti, dei
   quali 100 gratuiti pei poveri, ed inoltre ha riparti speciali di oculistica, idroterapia, sifilicomio, ostetricia, ecc. Annesse all'Ospedale sono pure le cliniche mediche per I insegnamento pratico della medicina e chirurgia: questi Istituti, alimentati in gran parte dall'ospedale Maggiore, sono dipendenti dall'Università, hanno sede in un edilizio costrutto appositamente sotto il governo di Francesco IV, con disegno dell'ing. Luigi Pagliani.
   Altiguo liavvi il Teatro o Scuola di fisiologia sperimentale e di anatomia patologica, creata nella stessa epoca. L'atrio di questo istillilo è adorilo ilei busti del Morgagni e dello Spallanzani, creatori si può dire della moderna scienza fisiologica.
   Foro Boario. — Questo grandioso e caratteristico edilizio, che sorge sulla piazza d'Anni, venne incominciato nell'ottobre del 1834 e fu ultimato nel 1839 coi disegni dell'ardi Francesco Vanilelli, che ne diresse anche la costruzione Fu eretto nell'intendimento giustissimo ili procurare ai contadini e mercanti di bestiame, durante i giorni di mercato, un luogo di ritrovo al coperto dalle pioggie e dalle intemperie nella stagione invernale e dal solleone durante l'estate. Perciò in origine constava ili un triplice porticato a foggia ili navata sostenuta da robusti pilastri. Sopra al porticato vi erano vastissimi lucali adalti per magazzini di granaglie e foraggi II corpo centrale é costituito da tre arcale maggiori, cui sovrasta un cupolone col-l'orologioa triplice quadrante, cioè uno per lato ed uno sotto al porticato nell'arcata centrale. Le detrazioni iu terracotta, con allusioni all'agricoltura, sono opera de.l prof. Righi ; il grande bassorilievo iu marino posto sulla f'ruute settentrionale fu scolpito dal prof. Giuseppe Frugoni di Carrara. La grande epigrale ricorda lo scopo e l'epoca della costruzione.
   Nel 1859 questo edilizio venne sottratto al suo vero uilìciu : le granili arcate del pianterreno vennero chiuse con muri e ridotte a stalle per la cavalleria ; i locali superiori furono trasformati in caserma ed i contadini, i mercanti ed il bestiame, per comodo e riparo dei quali l'edilizio era sorto, furono ili nuovo cacciati sul piazzale, esposti a tutti i rigori del clima e delle intemperie durante I inverno ed al sole ardeutissiino nella state !
   Cittadella. All'estremità nord-ovest della piazza d'Armi, circondata da solide mura in pianta poligonale, sorge la cittadella o fortezza di Modena, eretta nel 1G35 per volontà del duca Francesco 1 d'Este, sui disegni e colla direzione del conte Carlo Castellamonte, torinese, celebre architetto militare nel suo tempo, dal duca di Savoia espressamente mandato al duca di Modena suo amico ed alleato. Unico fasto militare di questa fortezza, la cui perfetta inutilità fu ben presto constatata, è l'assedio di 10 giorni sostenuto nel 1742 nell'ultima guerra Ira Spagnuoli ed Austriaci, in seguito alla quale questi rimasero incontrastati signori della Lombardia e stesero la loro egemonia sui vicini ducati dell'Emilia.
   Nel 1780 il duca Ercole III ridusse la Cittadella ad uso esclusivo di alloggiamenti militari, con porta di