Modena
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pensionato dell'istituzione Poletti e nei quali si nota il progressivo sviluppo e perfezionamento del suo forte temperamento d'artista.
Sala 5*. Dipinti della vecchia scuola modenese, sotto cui figurano inomi dello Schedoni, d'Ercole dell'Abate, del Consetti, del Gavassetti, del Sole, nonché quelli di Lavinia Fontana (bolognese), di Dosso Dossi da Ferrara, di Lodovico Loria, dello Stringa, ecc.
Sala (ia. Si conservano alcuni ritratti dì personaggi della famiglia Tassoni, che ebbero pubbliche cariche in Modena, e due quadri rappresentanti Alfonso III duca di Modena e Isabella di Savoia sua moglie morta, in abito di cappuccina.
Negli armadi: cuoi stampati, colorati od in altra maniera artisticamente lavorati ; una collezione di marmi italiani e stranieri ad uso decorativo, prove-nienli dall'eredità Poletti.
Nell'armadio delle memorie civiche si osservano: lo zucchetto del cardinale Umido d'Este, vescovo di Reggio dal 1G51 al 1G72; il fac-simile del cranio di Francesco I, duca di Modena c Reggio, levato nel 1881 ,n occasione del trasporto delle salme estensi dai Cappuccini alla cappella gentilizia di San Vincenzo ; le chiavi simboliche della città, che venivano presentate in occasione del loro solenne ingresso a tutli coloro che per una ragione o per l'altra prendevano possesso della città; gli statuti degli osti modenesi, in pergamena del 1798 ed una preziosa raccolta di autografi antichi, doni dell'erudito marchese Campori; vetrine con circa 200(1 esemplari di monete consolari, imperiali, romane, urbiche, italiane c straniere.
Negli arrnadii del musco del Risorgimento si ammirano : le bandiere delle guardie civiche e nazionali modenesi di diverse epoche; il ferru della ghigliottina estense col quale fu decapitato anche il marlirc Don Giuseppe Andreoh, imputato di carboneria, nel 1821 ; le medaglie e distintivi onorifici del patriota generale Nicola Fabrizi, morto in Roma nel 1885; l'elmo e la spada del generale Enrico Cialdini, morto a Livorno nel 1892, e molte altre memorie storiche e patriottiche.
Sala 7, detta anche sala Gandìni. É la preziosa raccolta di tessuti e merletti, fatta dal conte Luigi Alberto Caudini e da lui regalata al Comune. La collezione è ordinata in modo da dare un'esatta idea dell'arte tessile e dei pizzi in Italia, dal secolo XIV fino alla metà del secolo scorso.
Sale 8 e 9. Solivi pregevoli raccolte etnografiche di varie provenienze, come indumenti dei popoli indigeni del Perù, del Paraguai, del Chili; un anello in selce dei Carni hi della Guadalupa ; ornamenti m piume d'uccelli del Brasile ; armi ed oggetti della Nuova Ca-ledonia, Nuova Zelanda cTniti; armi e scudi sudanesi ed abissini; utensili del Congo, del Goggiain, dello Scioa, del Tigre, mandati dai viaggiatori Salini-beni e Ragazzi ; una lettera di Tecla Ainianot, re del Goggiam, al conte Augusto Saliruheni; oggetti varii, stolli', utensili, idoli provenienti dall'India, Persia, Birmania, Giava, Siam, Cina, Hong-Kong; armi, stoviglie, stofle ed utensili del Giappone; una magnifica
collezione di oggetti peruviani antichi, raccolti dai modenesi dottor Baccalari e dal tenente Pietro Parenti, in una loro esplorazione al golfo di Arcon nel I'erù; idoli egiziani, frammenti di mummie, scarabei ed altri cimelii dell'antico Egitto.
Salone ARr,iie0i.0r,ir,0. — Importantissimo fra tutli è il salone dell'Archeologia, contenente collezioni di più specie, di valore eccezionale sotto il riguardo scientifico e storico, perchè servono ad illustrare ed a chiarire in molti particolari la storia delle prime razze •clic abitarono la plaga emiliana ed i loro rapporti colle altre razze nel contempo diffuse per l'Italia.
Sorvolando sugli scaffali contenenti marmi romani e post-romani,sebbene contengano cose in linea d'arte curiose ed interessanti, verremo subito a dare un sintetico cenno dei varii riparti comprendenti gli oggetti clic ci disegnano a grandi linee il passaggio delle razze preistoriche in questa regione.
Riparto 1°. Periodo della pietra ed etrusco : treccie, coltellini, raschiatoi ed ascio in selce lavorata più o meno (inamente, raccolti nel Modenese al Pescale, a Casinalbo, Castelvetro, Formigine, Spilamberto, ad Albinea e Scandiano nel Reggiano ; ambre e bronzi di Brescello; suppclletlile funeraria delle tombe del sepolcreto della Golliera presso le terramare di Rcdù, o villa già Salimbeni, ora Rizzi ; e dei sepolcri della Galassina in Castelvetro del periodo florido etrusco, simili a quelli della certosa di Bologna. — Periodo rjallico: oggetti delle tombe scoperte a Saliceto, San Giuliano, a Cogliente, al Montale, a Limidi.
Riparto 2. Terreniare modenesi: quei cumuli o inonticel11 l'ormatisi coi detriti d'ogni genere della vita delle tribù primitive aborigene, apparse nelle nostre regioni, delle dagli scienziati tenemare, ma il cui processo di formazione divide — come si vedrà a suo tempo — i paletnologi in due correnti d ipotesi: si trovano con singolare frequenza nel territorio modenese, clic ne conta sedici, ben conosciute e studiate. Da questi cumuli vennero tratti in gran quantità oggetti di selce, lancio, coltelli, rasoi, accette, ceramiche, cocci di stoviglie, armil'e, anelli, spilloni in bronzo, in corna di cervo, ossa d'ammali di varie specie, calcinate o non. Di questi avanzi dei primitivi abitatori della regione modenese, quando essa non era che un vasto susseguirsi di stagni sin quali sorgevano i villaggi palafittici, alternati da fitte inestricabili boscaglie, si hanno ili questo riparto del Museo civico numerosi e varii campioni, il cui numero annienta sempre, poiché dal terriccio delle terremare utilizzato come in grasso dei campi, qualche cosa di utile e di curioso i cavatori trovano sempre.
Riparti 3°, 4», 5° c 0°. Contengono, classificati e ben disposti, gli oggetti e le stoviglie raccolte nelle terremare di Casinalbo ed in quella di Montale, che fu visitala dagli scienziati convenuti al Congresso internazionale di archeologia preistorica di Bologna.
Riparti 1 ed 8. Sonvi gli oggetti rinvenuti nelle terreinare di Ilastellnio, di l'ragalti ed in quelle di lledù, di Gazzada, San Lorenzo e Gaiano.