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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Modena e Reggio nell'Emilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1902, pagine 328

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Modena
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   blasoni miniati delle principali famiglie patrizie modenesi ; Cronaca di quanto accadde in Modena dal 1588 al 1(131 ; Rovatti Don Antonio, Fatti accaduti in Modena dal 1796 al 1817, con corredo di stemmi, vignette e ritratti ; Sossai, continuazionc della Cronaca del Rovatti fino al 1845; Libri dei partiti comunali, dal 1112 al 1797; documenti relativi alla rivoluzione politica c civile d'Italia, dal 1821 al 1860. Numerosissima è poi la collezione delle lettere ed autografi di personaggi illustri d'ogni tempo: ve ne sono dei ducili Rorso, Leonello, Alfonso I, Alfonso III e Rinaldo, delle duchesse Lucrezia Borgia, Renéc di Francia, di Alberto Pio principe di Carpi, di Gastone di Foix, di Vit Fursk, di Francesco Guicciardini, di Alessandro Tassoni, di Muratori e di molti altri di tempi posteriori fino al nostro secolo. In una sala elegantemente arredata, annessa all'Archivio, è concesso agli studiosi di esaminare i documenti e fare le ricerche di cui abbisognano.
   Biblioteca Comunale Poletti. — Questa istituzione fu fondata dal cav. Luigi Poletti, modenese, valentissimo architetto, morto in Roma il 3 dicembre 1869 mentre attendeva ai lavori della basilica di San Paolo. Egli lasciò erede il Comune di Modena del suo cospicuo patrimonio di oltre 300.000 lire, coll'obbligo di creare una biblioteca scientifico-artistico-professio-nalfi e di sussidiare tre giovani modenesi per perfezionarsi negli studi, recandosi nelle città di Roma, Venezia c Firenze, assegnando a ciascuno pei primi tre anni lire 1200 annue e pel quarto 1800 lire. Questi giovani sono da scegliersi, mediante concorso, fra studenti in pittura, scoltura ed architettura.
   L'i Biblioteca va ogni anno prendendo incremento per l'acquisto di opere scelte, fatto col fondo all'uopo destinato ed attualmente conta quasi 8000 volumi, trattanti i diversi rami di scienze e particolarmente dell'architettura ed archeologia. Annessa alla Riblioteca Poletti havvi pur quella della Società dei Naturalisti con sede in Modena, avente cambio di pubblicazioni con tutte le consorelle d'Europa; ricca perciò di importantissime opere moderne e di periodici scientifici d'ogni nazione.
   R. Riblioteca Estense. — Questa Biblioteca cominciò a formarsi durante il regno del munifico quanto strano duca Francesco I e s'accrebbe poi per opera del duca Francesco II e dei suoi successori. Largo impulso diede allo sviluppo di questa Biblioteca il duca Francesco IV, acquistando per essa opere ed edizioni rare, incunabuli, codici, manoscritti e le più importanti pubblicazioni edite nel suo tempo. La Riblioteca Estense stette fin verso il 1880 in magnifici saloni del piano nobile nell'ala sud-ovest del palazzo Ducale. Occorrendo quei locali alla Scuola militare, la Biblioteca, insieme al Gabinetto numismatico ed alla Pinacoteca, dovette sgombrare e trovò rifugio, per opera del Comune, nella parte migliore dell'Albergo d'Arti.
   Dallo scalone che conduce al piano nobile si accede alla Biblioteca Estense per uno spazioso corridoio
   adorno di busti in marmo. Ve ne sono due, romani, ai lati della grande finestra del ripiano, rappresentanti due imperatori; nel corridoio sono distribuiti quelli di Carlo Sigonio, di Lodovico Antonio Muratori, di monsignor Celestino Cavedani, del Tiraboschi, del conte Galvani, scolpiti i due primi dal Cibei di Carrara, il terzo dall'Obici di Modena ed i due ultimi dal Ca-vazza, pure modenese. Ai lati del portone d'ingresso alle sale della Biblioteca propriamente detta si notano due altri busti antichi di imperatori romani, d'eccellente fattura.
   Grandiosa e bene arredata è la sala di lettura o di studio comunicante colle altre sale, nelle quali, secondo le materie, sono conservati, in bellissimi c artistici scadali in legno intagliato, i libri.
   Il patrimonio librario della Biblioteca Estense si accosta ai 140.000 volumi ed ogni anno aumenta per doni ed omaggi, e per gli acquisti — assai limitati però — che va facendo il Governo, sotto il cui patronato è passata, per la convenzione stipulata in Firenze nel 1868 col rappresentante dell'ex-duca di Modena Francesco V.
   Fra le moltissime edizioni rare e gli incunabuli dell'arte tipografica posseduti dalla Biblioteca Estense vanno citati : un esemplare della Bibbia, stampata in Magonzanel 1462daGiovanni Gutenberge compagni, su pergamena; il Lattanzio, edito a Subiaco nel 1465; il Plinio, pubblicato in Venezia nel 1169, la rarissima edizione del Virgilio, fatta in Modena nel 1 475; la completa collezione delle edizioni Aldine, tra cui il famoso Orario, su pergamena, pubblicato nel 1501.
   Il riparto manoscritti e codici della Biblioteca Estense contiene oltre 3000 esemplari: ve ne hanno di greci, provenzali, arabi, latini, italiani, francesi, tedeschi. Circa 300 di questi codici contengono miniature, molte delle quali pregevolissime c segnate dagli autori, che sono l'Attavanti, il Clovio, il Giraldi, celeberrimi nell'arte loro tra il secolo XV ed il XVI.
   Importantissimi sono i bei codici danteschi posseduti dalla Biblioteca e tra questi uno del secolo XIV con commenti figurati in tutte le pagine ; le Epistole di San Girolamo, scritte nell'anno 1157; una collezione di poesie provenzali, datata dal 1254; tre volumi di autografi di Torquato Tasso ; una bella raccolta di li-briccini di preghiere, quasi tutti con miniature ; uno che fu già della duchessa Renée di Francia ; un altro di Violante ile' Medici. Fra i manoscritti greci hanno grande interesse alcuni classici copiati dal piacentino Giorgio Vallo ; i latini annotati dal veronese Guarino e dal padovano Scarrìionc. Inoltre conservansi in apposite cartelle oltre 20.000 lettere autografe di letterati, scienziati, artisti, uomini politici ed ecclesiastici illustri, dal secolo XV al XIX.
   Fra i suoi bibliotecari illustri la Estense di Modena rammenta, a cominciare dal 1667, Giambattista Boc-cabadati, latinista e letterato emerito; Jacopo Cantelli, geografo ; il Padre Benedetto Bacchini, abate di San Pietro, uomo dottissimo, che infuse al Muratori, suo discepolo, l'amore per gli studi e le ricerche storiche;