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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Modena e Reggio nell'Emilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1902, pagine 328

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Modena
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   fosse alle mura di Modena per meglio fortificare la città: fu acquistata dalla famiglia patrizia modenese ili Balugola clic ne ornò la propria tomba gentilizia, dalla quale ora qui provenne. — Sarcofago di granito del lago Maggiore, contenente le ossa di f'cducea Floria, trovato nel 1443 lavorandosi alle fortificazioni della città: è adorno di trabeazione dorica con triglifi a canaliculi, con nictope in perfetto quadro vagamente adorno di bucrauii orlati, di patere e rosoni ; l'epigrafe è in bellissime lettere cubitali distinte da punti a forma di triangolo. Questo monumento, e per l'arte colla quale fu scolpito e per la sua conservazione, pregevolissimo, risale al I secolo dell'epoca corrente. Grande cippo romano di granito lombardo con bellissimi caratteri dell'epoca degli Antonini, ridotto allo stato attuale per uso di vasca battesimale per immersione, siccome costmnavasi nei primi secoli dell'era cristiana. Questo cippo stette lungamente in Duomo c nella sua cavità si raccoglieva l'olio versatovi dai fedeli pel mantenimento della lampada alla tomba di San Gcminiano e per la grande luminaria nella ricorrenza della festa di questo santo. — Due epigrafi in marmo pario, statuario, sulla cui provenienza non si hanno indicazioni, ma clic dalla forma e dalle iscrizioni si capisce essere stale pietre lombali o di colombari! iu un sepolcro di famiglia. — Sarcofago di marino greco venato dedicato ad Erennio Sosia e rinvenuto nel 1G4G scavandosi di nuovo la fossa della città presso la porta di Sant'Agostino. Va notato clic la famiglia Sosia doveva essere numerosa, ricca ed illustre nella Modena romana, trovandosi nel Museo lapidario altri marmi seguati dal suo nome. — Sarcofago in marmo greco venato dedicato ad Appcicnia, sacerdotessa o moglie di un Flaminio Diale (sacerdote dei Giovati) : appartiene al IV secolo dell'era volgare, nò si sa quando e come sia stato messo allo scoperto. — Grande sarcofago di marmo pario statuario, coll'cpigrafe in onore di Marco Aurelio Processano, malamente abrasa per essere sostituita dal nome della famiglia Valentini, che ne fece parte della sua tomba gentilizia. — Sarcofago in marmo pario statuàrio appartenente a I'ublio Vczzio Sabino, adorno nella parte anteriore dalle usuali scolture negli acroteri e lateralmente all'epigrafe; nel fianco destro sono effigiati Publio Fezzio e Cornelia Massima sua moglie, in atto di stringersi le destre, e nell'altro fianco vedesi Vezzio a cavallo con corona in mano, simbolo questo di vittorie o trionfi riportati. Sulla fronte posteriore del sarcofago è rappresentata una Caccia al cervo: il veloce animale inseguito dai cani va ad impigliarsi nelle reti tese, due uomini portano un cinghiale mediante una stanga alla quale quell'animale è appeso. — Grande tavola in marmo greco venato con trafori trilobati, destinata a sostenere il cadavere nell'interno del sarcofago, nel quale veggonsi lateralmente i sostegni all'uopo; cippo foggiato ad ara, nella quale è rappresentalo in graffito un uccello fra due alberi: l'epigrafe è ortograficamente interessantissima, avendo gli accenti usati precipuamente nel I secolo dell'èra cristiana. — Cippo in granito di Lombardia con scolture ed epigrafe iu
   onore di C. Malcrnio Quinziano, il quale vedesi assiso a mensa tricliuiarc con due servi che gli apprestano le vivande : il basamento è fregiato da clipei ed aquilotti per dinotare che C. Malcrnio ebbe virtù e gradi militari. — Colonna miliaria di bigio antico commemorante Costantino Magno ed i figli Licinio e Costantino jnniori : pregevole l'epigrafe pei nomi di Flavio e di ClauiXo clic ebbe Licinio e pei quali fuvvi lunga disputa fra gli archeologi : stette lungamente nella cripta della chiesa ahbaziale di Nonantola, dalla quale fu tolta nel 1828. — Altra colonna miliaria di bigio antico con epigrafe commemorativa di Costantino Magno, d'eguale provenienza.
   — Altra in marmo rosso ili Verona con epigrafe all'imperatore Marco Aurelio Valerio Massenzio, tolta da una casa colonica di Nonantola. — Piccolo basamento in marmo greco antico ricordante nell'epigrafe Marco Aurelio Numcrio Numeriano, figlio di Caro imperatore: fu trovalo nel 185G nella viuzza di Piua della l'ioppa in Modena. — Altra base in marmo greco antico, trovata vicino alla precedente e dedicata dai Modenesi a Flavio Valerio Costanzo: vedonsi nella parte supcriore cinque uncini, clic in parte conservano l'impiombatura colla quale era assicurata la statua in bronzo dorato, della quale si raccolsero pure alcuni frammenti, innalzata a quell'imperatore, padre di Costantino il Grande.— Altra base in marmo greco trovata insieme alle precedenti nella RuaPioppa ricordante l'imperatore Adriano, al quale sembra che nell'anno 135 dell'era volgare Modena dedicasse una statua. — Un cippo in pietra ili Monselice con epigrafe a Quinto Acuzio del Sodalizio Apollineo, trovato nel greto della Secchia l'anno 1828.
   — Altro cippo in granito di Lombardia con scolture pregevoli ed un'epigrafe ricordante Lucio Novio, decurione modenese. — Avanzo decorativo di un grandioso monumento in travertino, con trabeazione dorica sorretta da parastate negli interstizi delle quali sono scolpite antiche decorazioni militari, cioè una lorica lintea con cingolo, falere ornate di galea, una parraa, o scudo a rotella, e due lanciotti incrociati ad X: scolture che rendono questo pezzo pregevolissimo, essendo piuttosto unico che raro. — Tavola di granito ricordante la ricostruzione di un ponte sulla Secchia, regnando Publio Licinio Valeriano Cesare nell'anno 259 dell'èra volgare.
   — Tavola di bronzino di Venezia, ricordante un tempio sacro agli Augusti od imperatori divinizzati; fu trovata nel 1769 a San Possidonio nelle vicinanze di Mirandola, 6 monumento pregevolissimo e raro. — Tavola rettangolare di granito con scolture su ambo le faccie, assai interessanti : era incrostata nel muro della torre Maggiore, uè si sa quando sia stata rinvenuta. —Grande sarcofago di greco venato dedicato a BruzzioAureliano, trovato nell'approfondire le fosse della città nel 1353 presso la porta di Sant'Agostino, ove evidentemente trovavasi la necropoli della Modena romana : è assai rimarchevole per le scolture che lo adornano, nelle quali sono simboleggiate le Quattro Stagioni con attrezzi rurali, misure di capacità e di dimensione. Nella parte anteriore ha. lateralmente all'epigrafe, le due ligure dei coniugi ai quali il sepolcro fu dedicato, ed
   81 — Va Patriu, voi. Ili, paite 3».