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Parlo Terza — Italia Centrale
In questo palazzo lianno inoltre spile varii affili pubblici, tra cui quelli della Posta, del Telegrafo, (loll'Iii-tendenza di finanza, del Registro, del Demanio, ecc.
R Università degli Studi. — Sorge nella strada detta diì\\'Università, elie dal Canal ('.rande, prolungandosi per il ('
L'Università di Modena ha origini antiche ed illustri. La sua fondazione, è ima delle pili luminose opere della gita pubblica durante l'ùra comunale iti questa città. Stabilito c rafforzato il Comune dopo i fasti della Lega e la paro di Costanza « non parve — come scrive il dottissimo Tirabosclii nelle Memorie storiche modenesi — ancora ai Modenesi ili aver provveduto abbastanza alla tranquillità ed alla sicurezza dolla loro patria. Vedevano essi che la loro vicina e rivale Bologna, il cui potere in addietro non avrebbero temuto, andavasi sempre più popolando e acquistandosi autorità e forze maggiori, e conoscevano che 11 era principali: sorgente la sua Università, la quale, da tenui prmeipii cominciata nel secolo antecedente, facevasi sempre più numerosa e traeva a quella città un gran numero di stranieri e gran copia di denaro. Pensarono essi ili imitare sì bell'esempio e ad aggiungercalla loro patria questo nuovo ornamento. Era in Bologna un rinomatissimo professore di leggi nominato Pillia e tanto perorarono i Modenesi che venne Ior fatto di staccarlo da quella cattedra verso l'anno 1189 e condurlo alla loro scuola. Grandi furono le contese che fra le due città risve-gliaronsi e i Bolognesi giureconsulti, per assicurare il primato alla loro Università, autorevolmente decisero che di qua dell'Avesa (finmicello che allora attraversava Bologna) i professori di giurisprudenza non potevano godere dei privilegi dalle leggi romane loro accordati. Ma questa sì rispettabile decisione non bastò ad impedire che altri celebri professori di legge non passassero in questo e nel seguente secolo a tenere scuola ni Modena. Ciò nonostante, come il nome della bolognese Università era già sparso per tutta Europa, non potè mai la Modenese uguagliarne la ce'ebrità e la frequenza e circa il principio del XIV secolo essa si sciolse quasi del lutto». Ciò non significa peraltro che lo Studio modenese avesse del tutto a finire o che dovesse restarne interrotta la tradizione. No, esso continuò sempre a funzionare, sebbene in più ristretto àmbito, tenendo sempre alto l'insegnamento del diritto e lo stesso Tirabosclri in altro luogo soggiunge : « Dopo Bologna non s'ebbe città in Italia in cui cominciasse sì prontamente a fiorire la giurisprudenza come in Modena». Oltre il Pilli» suddetto dettarono diritto in Modena alcuni fra i più celebri legisti dei secoli XIII e XIV, trai quali vanno ricordati Alberto Galeotti di Parma, Alberto di Pavia, Guido di Ferrara, Martino da Fano, Guglielmo Duranti ed altri di non minor merito.
Sebbene modesta, la tradizione e l'attività dello Studio modenese restò, dal 1I8S} in poi, ininterrotta: e collo stabilirsi in Modena della signoria estense esso ottenne maggiori privilegi ed accrebbe in rinomanza. Nel 1678 lo Studio di Modena, per decreto ducale ili
Francesco II, lasciò l'antico nome per assumere quello più complesso e moderno di Università.
L'edifizio, cli'ò attualmente sede dell'Università modenese, fu eretto nel 1774 per ordine del dura Francesco III, sui disegni dell'architetto reggiano Andrea Tarabusi. Ii edilìzio severo e semplice nell'aspetto esteriore, quale si addice allo scopo suo. La parte interna ò ili buonissime linee architettoniche, specie nel cortile con porticato, clic dà accesso alle aule d'insegnamento ed ai gabinetti. Il loggiato è adorno di lapidi onorarie ad uomini illustri clic insegnarono in questo Ateneo o vi si produssero; altre epigrafi commemorano fatti storici, come quella, ad esempio, che a spese degli studenti vi fu collocata, nel maggio 187(5, in ricordo della battaglia di Legnano, alla quale [irose parte il fiore della gioventù modenese.
L'Università di Modena è ente morale, dotato per donazioni, contributi della città e lasciti di cittadini ili cospicuo patrimonio, incamerati dal Governo col-l'obbligo di provvedere al mantenimento di essa. È inoltre fornita di una ricchissima suppellettile scientifica e di gabinetti, che per tradizione, importanza e ricchezza di collezioni possono gareggiare con quelli delle Università primarie o di maggior grido.
Fra gli istituti scientifici annessi all'Università di Modena solivi:
n) il Gabinetto di fisica, ricco d'una sceltissima suppellettile per esperienze e studi in ogni ramo di questa scienza; famoso è poi questo gabinetto per gii strumenti e gli studi lasciativi da illustri fisici modenesi, come ad esempio il famoso apparecchio idraulico del Venturi e gli strumenti d'ottica del prof. Giambattista Amici;
b) l'Istituto zoologico coi relativi Musei di zoologia, fisiologia ed anatomia comparata, nei quali si notano specialmente:
la sala delle collezioni dei piccoli mammiferi, come topi, pipistrelli, scoiattoli, conigli ;
la sala Paneeri, contenente la collezione dei rettili, con rarissimi esemplari di colubri e ili serpenti colossali ;
la sala Aldrovandi, con ricche raccolte ittiologiche, tra etti il pesce snoia, il pesce palla, rarissimi ad aversi, ed un bellissimo storione, pescato nel Modenese, caso unico piuttosto clic raro;
la sala Vallisnieri, colla raccolla dei grandi mammiferi, cioè leoni, leonesse iene, rtinguri, ornitorinchi, formichieri, tatù, balcnotteri ; una ricca e svariata collezione di scimmie, un grosso squalo e duo foche ;
la sala Savi, con pregevoli collezioni ornitologiche, clic vanno dai passeri più comuni della regione agli uccelli preziosi dell'Asia, dell'Australia, dell'America, come il et paradiso », l'uccello mosca, l'uccello lira ed altri consimili ;
la sala Spallanzani, nella quale, oltre continuare le collezioni ornitologiche colle specie dei rapaci, aquile, falcili e, falconi, dei pappagalli, degli ibis, dei fenicotteri, dei trampolieri in genere e degli struzzi,