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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Modena e Reggio nell'Emilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1902, pagine 328

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Modena
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   L'attigua cappella moi'lunrin degli Estensi fu costrutta dall'ingegnere architetto Francesco Vaudelli per online del duca Francesco IV, che aveva in animo di raccogliervi gli avanzi di tutti gli Estensi sepolti nelle chiese della città e, (l'altri luoghi del ducato. Fu cominciata nel 1830 e sollecitamente condotta a termine. L interno ha forma ottagona con altare, sul «ale vedesi una statua in plastica rappresentante la I eiyiiifi Addolorata, opera del modenese Luigi liiglu Intorno \i sono dei semplici colombari, o depositi, chiusi da lastre di marmo di Carrara, contenenti gli avanzi dei duchi Francesco I d'Este,morto nel 1058; 'lllbnso IV, morto nel 1002; Francesco li, morto nel 1091; Ercole HI, ultimo della vera famiglia degli Estensi, ni.irlo, spodestato dalla Rivoluzione, iti Treviso nel 1803, la tomba del quale, già esistente in Duomo, fu, pei restauri in questo tempo compiuti, tolta di là e quivi collocata; e quelli degli Estensi clic non regnarono, cioè: Rinaldo, figlio del duca Alfonso HI, cardinale c vescovo di Reggio, morto nel 1072 ; Almerico, figlio del duca Francesco I morto nel 1000 nell'isola di Paros, combattendo coi Veneziani contro i Turchi e pel suo valore, dalla Repubblica Serenissima, onoralo di un moniimenlo commemorativo ; Gian Federico, liglio del duca Rinaldo, morto a 20 anni nel 1027; Bencdello, figlio del duca Francesco III, morto nel 1751 ; Iimaldo, figlio del duca Ercole III, morto nel 1753.
   Questi Estensi erano malamente custoditi in una cappelletta annessa alla chiesa dei Cappuccini e soltanto nel 1881, per deliberazione del Colmine e consenso dello Stato, furono tolti di là e collocati nei eoloinbarii vuoti di questa cappella estense, che da tempo già raccoglieva le ossa degli Austro-Estensi, succeduta alla vera linea degli Estensi, cioè: Francesco IV d'Austria-Estc, morto in Madeira il 21 gennaio 1810; Maria Beatrice di Savoia, moglie dello stesso duca, morta al Cattalo, nel Padovano, nel 18i0;
   di Ferdinando d'.Anstria-Esle, figlio di Francesco IV, morto a Brunii in Moravia nel 18-19 ; e di Anna Beatrice, unica figlia di Francesco V, nata a Gi'alz nel 18-18 e morta iti Modena nel 1819.
   Sopra la porta d'ingresso della cappella, in coloni-barn, sono raccolte le ossa di altri Estensi, sepolti nella chiesa intorno all'aitar maggiore e. dei quali non fu possibile l'identificazione. Una bellissima cancellala in ferro battuto sullo stile del Cinquecento, a figure e. meandri, chinile l'ingresso della cappella, della quale orinai in .Modena ben pochi s'interessano.
   Chiesa del Voto o Chiesa Nuova. — In Ma Emilia, di fronte allo sbocco del corso del Duomo. Venne creila sui disegni di Cristoforo Malagola dello il Calaverna nel 1031, in esecuzione di voto fatto dal Comune, durante l'infierire della terribile peste del 1030, per la cessazione del flagello.
   La facciata della chiesa è un barocco abbastanza semplice e corretto. L'interno è ad una sola navata con cupola slanciata e ili belle linee. Fra i quadri die si conservano in questa chiesa vanno ricordali: la Peste che afflisse Modena ntd 1030, di Lodovico Lana e giudicato per il migliore lavoro di questo buon secentista; la Santa Filomena del Malalesta, enarro di geniale inspirazione e di delicata fattura; il Sant'Antonio di l'adava, dello Stringa; il Cvislo voli'Addolorata, del ricordato Lana, rimasto incompiuto per fa morte dell'artista; ed una PluificKi)^ della scinda di Guido Rem.
   Per antica consuetudine tulli gli anni, nella ricorrenza del 13 novembre, lesta di Sant'Omoboiio, anniversario della cessazione della peste, la rappresentanza del Comune, in l'orma ufficiale, coi valletti, i trombettieri ed .i mazzieri in costume, si recava in questa chiesa per assistervi agli uffizi ni rendimento ili grazie, per lo scomparso flagello. Era una cerimonia caratteristica, della quale va tramontando, eolle generazioni clic passano, anche il ricordo.
   Fra le chiese di minor importanza aperte al culto ci limitiamo a ricordare ancora: la chiesa del Corpus Uomini, annessa all'Educandato omonimo; Sant'Eufemia, sussidiaria alla Metropolitana, di origini datanti dal 1070, rifatta a nuovo nel 1632, con una statua de\\'Addolorata del ISegarelli, ed alla quale era annesso un convento, ora trasformato in caserma di Carabinieri, in locali pei gabinetti d'igiene, fisiologia, chimica, materia medica della li. Università, e nella Direzione delle carceri giudiziarie con relativo riparto carcerario; la chiesa delle Grazie, presso alle mura occidentali; la chiesa del Paradiso, eretta nel 15%; la chiesa della Trinità ed altre minori.
   La numerosa e ricca Comunità israelitica esistente in Modena- possiede nel centro della località, che una volta era l'antico Ghetto, una grandiosa ed artistica Sinagoga, aperta al culto il 20 dicembre 1873. Ne fa architetto l'iug. Lodovico Maglietta.
   In tutto, Modena possiede ventisei chiese, delle quali otto parrocchiali, ed una Sinagoga, senza dire degli oratori! e delle sale di riunione pei protestanti.
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   Palazzo del Comune. — Il Comune di Modena ha, come vedremo a suo luogo, origini antichissime e storia gloriosa. Quale fosse la primitiva sede del Co-
   mune non è detto nelle cronache e nei documenti del secolo X ed XI, nei quali appaiono già i pruni indizi d'una vita od autorità comunale in Modena
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