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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Modena e Reggio nell'Emilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1902, pagine 328

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parlo Terza — Italia Centrale
   e Snnlu Pndauìana coi raso dalla pmamelìaa lavoro del secolo MI, condotto alla maniera greca allora m voga, traente origine dall'arte dei mosaicisti, — 2° La Vergine in allodi ammirare un fanciullo che le sta genuflesso dannili ed mi Angelo ihe le presenta un cartello, formando un sol quadro coll'annessa Annunciazione; testa isolata di San Zaccaria, lavori della stessa maniera del precedente o di epoca di poco posteriore. — 3° Due figure entro ornato, una delle quali c ritenuta per San Luigi IX re di Francia, morto di peste in Crociata all'assedio di Tunisi, le cui spoglie mortali, nel viaggio di ritorno, passando per Modena, furono alcun tempo deposte 111 Duomo, ove fu loro celebrato solenne ufficio. In ricordanza di questo fatto fu forse eseguita la pittura, nella quale, insieme al re, si vede la regina Margherita di Provenza sua moglie, morta nel 12l>3: il dipinto fu eseguito sulla fine del secolo XIII. — 4° Immagine gigantesca di San Cristoforo recante il lìanibino, con baffi e barba abbastanza lunghi È opera bisantiueggiaute del secolo X1L — 5° Avanzi di dipinti d'epoca ignota e molto deteriorati nel secondo pilastro, contando dalla porta maggiore. — G° Figura del lìedentore, in abito di pellegrino, che altri pretendono sia San Barnaba, il presunto primo evangelizzatore di Modena. — 7° Sopra il pergamo una completa immagine della Madonna col Bmimiio, opera di buon pennello del secolo XVI.
   Opera d'arte veramente ragguardevole è il pergamo addossato alla seconda colonna della navata di mezzo. E opera di Arrigo da Campione, che la eseguì nel 1322 insieme alla torre, siccome leggesi scolpito intorno alla cornice che ne fregia la parte superiore.
   I tre lati del pergamo sono ornati da dodici colonnette con svariati e graziosi capitelli, ì quali vengono a formare una serie dì nicchie, entro cui, sopra piccole basi rotonde, stanno immagini di santi in terracotta. dall'erudito Cicogna» attribuite alla scuola di Agostino ed Agnolo, senesi. Nella sponda che serve di parapetto alla scaletta per salire sul pergamo, notatisi due dipinti molto stimati del secolo XVI e sotto il pulpito vedesi una Madonna allattante ilI'uimbino, molto venerata dal popolino, dipinto letteralmente coperto di ex-voti e protetto da una ben lavorata inferriata.
   Le pile dell'acqua laterali alla porta maggiore vennero ricavate da due bellissimi capitelli dell'epoca romana, uno ornato agli angoli da quattro mezzi grifi frammezzati da due teste di Medusa e due singolari mascheroni, l'altro lutto a fogliami.
   Annesso al Duomo 6 l'Archivio capitolare, uno dei più ricchi ed ordinati che si contino in Italia. Numerosi sono i codici preziosi custoditi in questo Archivio, molti dei quali attribuiti ai secoli Vili, IX, X e XI. Tra i codici membranacei del secolo Xll ve ne sono tre pregevolissimi ; il primo concernente la fondazione della basilica o duomo di Modena ai tempi della contessa Matilde, col titolo: Descriplio de innovai ione Ec-ck'siaeSancii Geminimi Mutiti ; il secondo: Missale vetus adusum Ecclesiue ttmlineusis, in-folio piccolo ;
   il terzo: Missale relus ad usimi Temphiriantm, in-folio. Fra i manoscritti si mostra la Fiammella del Boccaccio, in-folio minore, della prima mela del secolo XV. Possiede ancora in gran ninnerò: sal-terii, antifonari, lezionari, messali, breviari e corali, di forma e di stile variatissinu, abbelliti da disegui e miniature, tra cui va notato uu Salterio del secolo XV minialo da Francoue da Tlienis nel Brabante ; uu corale in-folio lavorato da Fra Girolamo diCastrolauzo, Minore Osservante, celebre miniaturista della prima metà del secolo XVI. Si custodiscono inoltre nell'Archivio capitolare 21G0 pergamene, nella maggior parte Bolle e Brevi pontifici ; diplomi imperiali e reali, atli episcopali, ecc. I documenti più antichi risalgono al secolo Vili ed i più recenti arrivano alla fine del secolo scorso. Quivi studiarono il Sigonio, il Muratori, il Tiraboschi, il Cavedani fra gli storiografi modenesi; e molti dotti stranieri, tra ì quali ci piace ricordare anche il Gregorovius.
   La sagrestia fu innalzata sul lato settentrionale del Duomo ad opera e disegni di Fra Pacomio da Corsica benedettino, abate in San Pietro di Modena, e fu terminata nel 1171. Notevole è in essa la statua della Concezione, scolpita in Genova dall Onore nel 1694 ed appartenente in origine alla chiesa di San Giovanni del Cantone, di patronato dei Cavalieri di Malta. Venne quivi trasportata nel 1803 quando quella chiesa fu soppressa. 1 mobili, gli anuadii ed i sedili della sagrestia, stupendamente lavorati ad intaglio e tarsìa, sono dei fratelli Cavazzi e Genesini di Lendinara, operanti nella seconda metà del secolo XV. Nella sagrestia è custodita numerosa e preziosa suppellettile sacra : antichissimi calici e reliquan, croci episcopali e capitolari in argento cesellato e gemmato ; paramenti sacri d ogni genere, pizzi antichissimi, arazzi, damaschi e broccati per gli addobbi della chiesa nelle grandi solennità.
   L'organo era opera del celebre costruttore Cipro e sulla tela che lo ricopriva, Lodovico Lana, buon cinquecentista modenese, dipinse San Geniiniano in allo di presentare la città di Modena alla Vergine, onde la difenda dalle disgrazie e dal vizio figurato sotto forma di demonio. Ora l'organo fu tolto per liberare la navata di mezzo, che ne rimaneva malamente deturpata.
   Torre Maggiore o della Ghirlandala (v.fig. 1). — Dopo il Duomo, il monumento più celebre e caratteristico di Modena è la torre Maggiore o della tiliir-landina, com'è detta comunemente, pel suo pillacelo afiusolato, circondato, presso alla sommità, da un terrazzino a balaustra a ino' di ghirlanda. Essa sorge attigua al Duomo, dal lato settentrionale ili questo, a cui è unita mediante l'ampio e robusto voltone, del quale fu già detto.
   Consta di due parti : la quadrata e la ottagonale, colla slanciata piramide, o freccia che si voglia dire. La parte quadrata, forte e massiccia, è contemporanea alla Cattedrale e mostra d'essere opera condotta dagli stessi artefici che in questa operarono. La seconda