Modena
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maestro Alberto e maestro Jacopo suoi zii paterni e i figli ed i successori degli stessi, debbasi dare di più iul essi e ai detti figli e loro successori che saranno maestri di quell'arte, otto imperiali per qualunque giorno nel quale avranno lavorato dalle calende d'aprile fino alle colendo d'ottobre. Negli altri giorni poi degli altri mesi nei quali avranno essi lavorato avolontà del massaro di detta fabbrica abbiano e debbano avere soltanto sei imperiali, avendo nulladimeno il vitto dallo stesso massaro, tanto nei giorni festivi come negli altri, siccome erano soliti fin da principio percepirlo e averlo. Che se avranno condotto altri maestri competenti e necessari alla detta opera a volontà del sovrascritto massaro, questi debbano avere sette imperiali per ciascun giorno dalle dette calende di aprile fino alle stesse calende dell'ottobre, ma negli altri giorni degli altri tempi soltanto cinque imperiali. E se saranno scolari, i predetti ligli e successori di maestro Enrico, di maestro Jacopo e dì maestro Alberto, o anche gli altri che avranno condotto, essi debbano avere nel primo anno cinque imperiali dallo calende di aprile alle calende d'ottobre, ma negli altri giorni dogli altri mesi soltanto quattro imperiali. Di questi accorili e patti furono scritti due istrumenti di ugual tenore, ecc. ».
Il Tiraboschi fa seguire a questa pubblicazione le seguenti parole: « Nella Biblioteca modenese, avevo congetturato, che quell'Arrigo eam-pioneso, il quale, l'anno 1322, terminò la fabbrica della gran torre del Duomo e lavorò il pulpito ili marmo nella chiesa medesima, fosse di Campione, luogo presso Lngano, nella diocesi di Como. La mia con-gettura è ora stabilita da questo documento, da cui si prova che il primo di questa famiglia venuto al servizio della fabbrica di San Geminiano fu un Anselmo de Campinone Epìscopo lux Commi; che egli aveva avuto un figlio detto Oliamo o che da lui ora nato Arrigo, clic in quell'anno 1212 serviva nel medesimo impiego, ed è probabile ch'ei fosse l'avolo dell'altro Arrigo che vivevo nel 1321, e in tal modo vediamo questa famiglia continuare almeno per due secoli al servizio della Cattedrale ».
« Peccato — osserva in proposito il Menarlo — che siasi dispersa la convenzione fra maestro Anselmo e ser Alberto, e non sia eitata nella nuova la data
della convenzione precedente; imperocché forse prima di Anselmo si scoprirebbe il nome di Lanfranco, o il primo anello di una catena, clic da costui, ossia dal 1099, discende lino al secondo Arrigo, ossia a dopo il 1322.
Modena : Facciata del Duomo e Torre Ghir'andina (da fotografia Orlandini).
« Intanto abbiamo architetti e scultori certi del duomo di Modena: mi Anselmo da Campione, che fa un contratto di prestar l'opera sua; un Ottaccio, di lui figlio, che rinnova, morto il padre, la convenzione stessa in testa sua; poi un maestro Enrico, clic, nel novembre I2M, passato all'altra vita il padre Ottaccio, stipula, migliorando i patti, una nuova convenzione a nomo suo, per i suoi figli eredi e per i suoi zii paterni maestro Alberto e maestro Jacopo. Dopo questo documento non ne conosciamo altro che si riferisca alla famiglia precitata e ad altri maestri campioncsi sino all'anno 1322, cioè 78 anni dopo, nel quale abbiamo