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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Modena e Reggio nell'Emilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1902, pagine 328

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Pai'te Tei za — Italia Oiilralo
   Seguono poi, in gran numero, altre istituzioni di beneficenza speciale, tra le quali ci piace ricordare : il Pio Istituto delle Figlie della Provvidenza, con un patrimonio di lire ;i49.094; l'Istituto Bianchi per l'istruzione agraria, con un patrimonio di lire 388.070; delle Figlie di Gesù per scuole di carità, con un patrimonio di lire 511.127; dell'Asilo infantile di carità, con un patrimonio di lire 45.860; dell'Asilo infantile di Saliceto, con un patrimonio di lire 7149; l'Opera pia Muratori per i chierici poveri; l'Opera pia pei catecumeni e neoliti; l'Azienda carceraria; l'Asilo infantile israelitico, ecc.
   Istruzione Puhhuca. — L'istruzione pubblica è assai curata in Modena, ove hanno largo sviluppo* e gran numero di allievi, istituti educativi sia pubblici che privati.
   All'istruzione pubblica elementare provvede largamente il Comune, con uno stanziamento annuo dal bilancio di lire 161.729,02 a tale effetto. Vi sono, all'uopo, molte scuole elementari, oltre che nel centro urbano, nei principali centri o frazioni del vasto suburbio.
   All'istruzione secondaria provvedono: le Scuole tecniche governative e pareggiate, il 11. Ginnasio Muratori e la Scuola complementare femminile civica. All'insegnamento superiore: il II. Liceo Muratori ed il 11. Istituto tecnico. Ilavvi poi la lì. Università degli studi, la Scuola di veterinaria ed il II. Istituto di zootecnia ed igiene.
   L'insegnamento artistico è impartito nel II. Istituto delle Belle Arti. E fra gli istituti di educazione ed istruzione autonomi, con carattere proprio, vanno ricordati : la I!. Scuola militare di fanteria e cavalleria, il maggiore semenzaio per il II. Esercito; la Scuola magistrale femminile, la Scuola municipale di musica e solfeggio, il Seminario vescovile, l'Istituto delle Domenicane Terziarie, l'Educandato di San Paolo, il Collegio di San Carlo, ecc.
   IA CITTÌ
   Modena, sedente in bassa ed umida pianura, che oggi ancora, dopo le secolari alluvioni dei fiumi, dopo l'industre e paziente lavoro di incanalamento e sistemazione delle acque compiuto e perfezionato da una lunga ed ininterrotta sequela di generazioni, ricorda d'esser stata antica stazione lacuale, e poi fondo di paludi, è sórta ai lati della grande arteria romana, la via Emilia, che l'attraversa, in rettifilo quasi, da sud-est a nord-ovest. La città ha pianta pentagonale, col vertice rivolto a nord-ovest e formato dal poligono dell'orinai inutile sua fortezza.
   La città è interamente murata, salvo che per un tratto dal lato occidentale, ove il bisogno dell'espansione fece demolire il bastione e sostituirvi, per la protezione daziaria, un'alta cancellata.
   La via Emilia è l'arteria principale della città ; e ad essa pressoché normalmente sì innestano tutte le vie inimittentì nella parte settentrionale e nella meridionale della medesima. Va notata anzi, per la parte settentrionale, la singolare regolarità ili queste vie, una ventina circa, pressoché parallele le une alle altre. ,iù irregolare, invece, si mostra la distribuzione delle vie nella parte meridionale della città. La via Emilia, come s'è detto, arteria principale del movimento cittadino, intercorrente tra la barriera Garibaldi ad oriente e la porta di Sant'Agostino ad occidente, è in gran parte, ora dal lato di mezzodì, ora da quello di settentrione, fiancheggiata da portici; dei quali, elegante, monumentale, animatissimo sempre, è quello cosidetto del Collegio, perchè sottostante all'edilizio del Collegio di San Carlo.
   Seguono, per importanza di movimento e ricchezza di edilizi, il corso Canal Grande, ora Umberto I, che è certamente la via più aristocratica della città; il corso Cavour, bellissimo rettifilo, che dai giardini pubblici mette all'Ippodromo di piazza d'Armi; il corso Vittorio Emanuele, altra bella e grandiosa via, chiusa da un lato dalla superba facciata settentrionale dell'antico palazzo degli Estensi, e dall'altro facente capo all'elegante barriera che mette alla stazione ferroviaria della liete Adriatica ; la via Farmi,