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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Bologna
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1900, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Coi min: del Circondario di Bologna
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   Cenno storico. — Sono da tutti riconosciute le origini assai antiche di questo paese. Alessandro Tassoni, nelle postille lasciate intorno al suo poema sulla Secchia rapila, cita l'etimologia del nome di Crevalcore, narrando che in questa località, durante le guerre del Triumvirato, fu da Marc'Antonio sconfitto l'esercito di Roma, guidato dai consoli Irzio e l'ansa, e che quest' ultimo vi rimase ucciso. Fu tanto il dolore dei legionari per la perdita d'un capitano valoroso ed amato, che, quel luogo ove il console morì e fu sepolto venne detto Grave corilis, donde — sempre secondo il Tassoni — per corruzione, nei tempi bassi, Graveeor, Crepacuore e filialmente Crevalcore. Senza impugnare del tutto l'ipotesi del Tassoni, mancando anche documenti positivi per farlo, non ci parrebbe troppo arrischiata l'ipotesi che il nome di questa terra possa venire e più direttamente da qualche voce gallica — avendo t Galli dominato e lasciato grandi memorie del loro passaggio nella regione emiliana e nella bolognese in particolar modo e non mancano, neppure oggidì in Francia, terre che portano lo stesso nome: Crève-cieur. Secondo la più concorde opinione degli storici la battaglia fra Marc'Antoiiio ed i consoli Irzio e Pansa sarebbe invece avvenuta nei paraggi di Castelfranco, sulla via Emilia. Infatti, dopo questa battaglia, il triumviro mosse speditamente su Bologna e cogli altri due triumviri Ottavio Augusto ed Emilio Lepido si abboccò a trattare in un isolotto del Reno.
   Nei bassi tempi Crevalcore fu indubbiamente luogo abbandonato alle devastazioni del Panaro ed agli impaludamenti che le acque mal regolate formavano nelle parti più basse del territorio. Crevalcore deve la sua risurrezione e l'attuale sua prosperità ai monaci Benedettini dell'abbazia celeberrima di Nonantola, non lontana di là, nel Modenese. Questi pionieri dell'agricoltura, nel medioevo, scavando canali, regolando le. acque, bonificando e dissodando i terreni, resero alla produzione vaste plaghe dall'incuria ignorante delle popolazioni, oppresse ed asservite, pressoché abbandonate. Crevalcore fu lungamente sotto la giurisdizione civile degli abati di Nonantola, aventi allora grandissima autorità 111 tutta la regione. I)a questi, sul principio del secolo XII, la terra ebbe facoltà di reggersi in Comune con consoli propriLNel loro movimento d'espansione non tardarono ad impadronirsene i Bolognesi, che per 11011 perdere questa pìngue terra , troppo agognata anche dai Modenesi —i (piali, per l'antica sua dipendenza dall'abbazia di Nonantola vi vantavano diritti E-.la munirono d'un castello guardato da forte presidio: ciò fu causa che il nome di Crevalcore fosse continuamente immischiato, come teatro di combattimenti, d'assalti, di saccheggi a tutte le guerre che si combatterono fra Bologna e Modena. Più tardi Crevalcore fu per alcun tempo feudo dei Pepoli e a questi contrastato dai Ca ne toh ; se ne impadronirono più volte i capitani di ventura condottieri delle truppe viscontesche, in guerra con Bologna e col papa; ma nel complesso si tenne sempre fedele a Bologna, della quale seguì la fortuna, fosse prospera od avversa.
   Uomini illustri. — È nativo di Crevalcore Marcello Malpighi, onore della scienza medica italiana, come pure lo Sbaraglia ed altri illustri, quali il Berti ed il Bai, distinti musicisti, ed ultimamente il Lodi, esimio pittore ornatista che ha lasciato sommi lavori in patria e in Alessandria d'Egitto.
   Coli, elett. San Giovanni in Persiceto — Dioc. Bologna — P-, T, e Str. ferr.
   Sala Bolognese (35G7 ab.). — Si stende il territorio di questo Comune nella parte sud-est del mandamento ed è compreso fra la Samoggia ed il Reno, in regione piuttosto bassa e paludosa. La superficie censita del Comune è di 4518 ettari; esso 11011 è che 1111 aggregato di piccoli centri rurali. Sala Bolognese (25 111. sul mare), frazione centro e titolare del Comune, è un modestissimo villaggio di circa 750 abitanti, di carattere essenzialmente rurale, sebbene non manchi (li qualche ben costrutto e moderno edilizio. Notevoli, 111 questo luogo, gli avanzi di un'antica certosa, con chiesa e chiostro,