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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Bologna
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1900, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Coi min: del Circondario di Bologna
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   capoluogo, numerose frazioni, delle quali talune, come Piumazzo, Panzano, Manzohuo, Riolo, Gaggio In Piano, sono bei ]mesetti dotati li chiesa parrocchiale e contornati da ville, da casine signorili e da importanti fattorie, — Castelfranco, capoluogo del Comune (42 111. sul mare), si trova sulla via Emilia, che ne attraversa l'abitato, 24 chilometri al nord-ovest da Bologna e a 4 circa dalla sponda destra del Panaro. Ila una popolazione di circa 3700 abitanti ed ha tutto l'aspetto d'un borgo prosperoso ed imlustre, in via di progressivo miglioramento edilizio, materiale e morale. La via principale del paese, cli'è poi la via Emilia, è diritta, fiancheggiata da begli edifizi con porticati, sotto ì quali si aprono ben fornite botteghe.
   Importante edilizio è la chiesa arcipretale dedicata all'Assunta e di grandiosa architettura: vi si mostrano alcuni quadri di eccellenti autori, quali l'Assunzione di Maria Vergine di Guido Reni, Santa Bari/ara del Guerrino, il Sacro Cuore del bolognese Guardasse ni ed altri della buona scuola bolognese del secolo XVII. Altra chiesa, meritevole di ricordo in Castelfranco è quella di San Giacomo, nella quale si mostrano quadri di Isabella Sirani, del Tiarini, non privi di pregi che caratterizzano la vigorosa scuola bolognese del secolo XVII.
   A mezzo chilometro circa dalla borgata presso all'estremo limite della provincia, circondato da solide mura, sorge il forte Urbano, cosidotto perchè fatto erigere, nel 1628, dal pontefice Urbano Vili, allorché decretò l'atterramento delle pressoché smantellate ed inutili fortificazioni di Castelfranco. Attualmente il forte Urbano è adibito ad uso di reclusorio e per adattarlo a quest'uso, specialmente dal Governo italiano, che n'entrò in possesso nel 1859, vi furono compiliti importanti lavori, sì che dell'antico forte, si può dire non rimangano che s bastioni, le mura di centro e la porta in barocco monumentale, dal lato di Castelfranco. Vi sono nel Comune buone scuole ed istituzioni di beneficenza.
   Castelfranco è un importante centro di produzione agraria e l'agricoltura è in questo Comune base della ricchezza pubblica. Le altre industrie vi sono rappresentate da un'officina meccanica, 2 fabbriche di fiammiferi in legno, 4 fabbriche di paste da minestra, ima di conserve alimentari, una di tessuti misti di canapa, cotone e lino, 2 tintorie, una cartiera, una fabbrica di botti. Gli stabilimenti più importanti sono quello dei tessuti misti con 300 operai e le fabbriche di fiammiferi con 56 operai.
   Cenno storico. — Si danno a Castelfranco origini assai antiche, salienti al periodo romano. Vuoisi che l'attuale Castelfranco non sia se non l'antico Forum Gallonali, nelle cui vicinanze, l'anno 43 av. Cr., il triumviro Ottaviano sconfisse il competitore Antonio. Il punto intermedio tra Modena e Bologna, località in cui campeggiarono a lungo quei due emuli ed aspiranti alla successione di Cesare, avvalora quest'ipotesi. Il Savioli, nei suoi damili bolognesi, dice: « Stette il Foro dei Galli alla manca, in distanza di forse un miglio, fra Castelfranco e Piumazzo; nè di rado escon di sotterra alcuni vestigi ».
   Sul principio del secolo XIII, infierendo più che mai la guerra tra Bologna e i Modenesi, che trovando troppo angusti i confitti sulla linea del Panaro ed accampando diritti e donazioni dei tèmpi della contessa Matilde sconfinavano continuamente, Castelfranco, che già esisteva, venne singolarmente fortificato dai Bolognesi, che ne fecero il loro baluardo avanzato verso Modena. Numerose, per non dire continue, furono le vicende guerresche di Castelfranco in tutto il periodo delle, guerre comunali e non vi ha conflitto tra Modena e Bologna che non sia stato segnato ila fatti d'armi intorno a questo borgo.
   Nel 1322 i Modenesi riescirono ad impadronirsi di Castelfranco; nel 1326, vinti i Bolognesi alla battaglia di Zappolitio, Passerini Buonacolsi-Nubillino, signore di Mantova e di Modena, entrò trionfante in Castelfranco. Nell'anno seguente, intervenuta la pace fra il Buonacolsi e Bologna, Castelfranco con tutto il suo territorio ritorno a
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