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l'arte* Terza — Italia Centrale
santi anche pei natura listi che vi trovano talvolta agate, corniole, berilli, lapislazzoli ed altre consimili pietre dure. Non lungi dal Sasso (in. 128), ove il Setta s'immette nel Reno, trovatisi i lavori della presa d'acqua alimentante l'acquedotto di Bologna, costrutto nel 1881 dall'ing. Antonio Zanuoni, ristaurando ed utilizzando in parte l'acquedotto romano dal tempo d'Augusto, che derivava pure le acque necessarie a Bologna in quella località.
Caratteristico per la sua imponenza era, tino a pochi anni or sono, la roccia detta il Sasso, ai piedi della quale passa la ferrovia Bologna-Pistoja e scorre il Reno. In questa roccia erano state in passato scavate delle buche, vere caverne trogloditiche, nelle quali, durante la stagione propizia, abitavano i tagliapietra e le loro famiglie, lavoranti a staccare massi di arenaria (macigno) dai fianchi del monte. Ma ii 24 giugno 1892 una grandiosa frana fece precipitare molta parte del gigantesco masso cagionando gravissimi danni alla strada, alla ferrovia ed alle case sottostanti, travolgendo, ferendo ed uccidendo parecchie persone. Il luogo, di ridente che era, è diventato un ammasso di spaventose rovine.
Il territorio di Tracimo e Sasso produco: viti, frutta, castagne, foraggi, legna da ardere ed ortaglie. Vi si alleva buona quantità di bestiame da stalla e da cortile. L'industria vi è rappresentata da brillatoi pel riso, mossi da forza idraulica; da cave di pietra arenaria e calcarea e da una cartiera (la cartiera del Maglio a Pontecchio), disponente della forza motrice idraulica di 125 cavalli ed a vapore di 40 cavalli, impiegante in inedia 105 operai e nella quale si produce carta di varie qualità, tra cui carta da lettere per oltre 500.000 lire all'anno. Si fabbricano pure a Praduro e Sasso paste da minestra, e panieri in vimini
Cenno storico. — Si hanno memorie storiche intorno a questa località fin dal periodo comunale, specialmente quando era continuo l'andirivieni d'armati tra Bologna e Firenze, alleate nella difesa del comune partito, ii guelfo.
Uomini illustri. — Le varie terre o ville o parrocchie, come anche si dicono, di questo Comune hanno dati i natali a uomini illustratisi per scienza e virtù in pubMìfii uffici tenuti a Bologna. Ricordiamo fra gli altri: Lorenzo de'Retìgieri, docente di medicina e chirurgia dal 14.33 al 1451 allo Studio di Bologna, nato nella frazione di Castel del Vescovo; Giovanni Guidetti, dottore in legge, docente di logica, morale e medicina dal 1397 al 1401, nativo di Badolo, e prima di questi a Badolo era nato Galeotto Guidottì, frate gaudente, lettore di retorica nel 1260 allo Studio bolognese.
Coli, elett. Vergato — Dìoc. Bologna — P3, T. e Str. ferr.
San Lazzaro d? Savena (5338 ab.). — Questo Colmine, che già appartenne al IV mandamento di Bologna, ora soppresso, fu — dalla legge 30 marzo 1890 — incorporato nel nuovo mandamento dì Bologna IL II suo territorio si stende al sud-est di Bologna, tra le ultime falde delle colline preapeniiiniche ed il piano attraversato dalla via Emilia, dalla linea ferroviaria Bologna-Ancona e dal, tranvia Bologna-Imola. La superficie del Colutine fu censita, in ettari 4371,80. Fisso è formato da varie frazioni, delle quali la più importante è San Lazzaro (m. 62) posta sulla via Emilia — che l'attraversa formandone la via principale — ma nulla di notevole offre questo paese al visitatore all'infuori della sua apparenza moderila, civile, pulita. 1 dintorni, specie dalla parte a monte, sono popolati da cuisine di villeggiatura, quasi tutte eleganti.
11 territorio, ben irrigato, lavorato con cura e razionalmente, è fertilissimo! dà cereali, foraggi, canapa, gelsi, viti, frutta, ortaglie. Vi si alleva bestiame da stalla e da cortile. Vi sono in luogo cave di gesso e fornaci per laterizi; l'industria è rappresentata da fabbriche di attrezzi per l'agricoltura, di paste da minestra, cordami, jnobili. botti barili e tini.
Coli, elett. Bologna III — Dioc. Bologna — I'3, T., Str. ferr. e Tr„