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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Bologna
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1900, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Coi min: del Circondario di Bologna
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   sul fianco del monte. — Pianoro, capoluogo del Comune, a 14 chilometri al sud di Bologna, è una grossa e bella borgata di oltre 2000 abitanti, attraversata dalla strada nazionale suddetta, che nell'abitato forma la via principale e stendentesi su un piccolo altipiano a 187 metri sul livello del mare, bagnato dal rio Fontanelle, che attraversando il paese, lo divide in due frazioni, l'alta e la bassa. Non mancano in Pianoro, specialmente nella parte alta, edifizi notevoli e di buona architettura: citiamo la casa comunale, la chiesa arcipretale con relativa canonica ed altri edifizi d'uso privato I dintorni sono pittoreschi, specie per il panorama che offrono sulla sottostante pianura e sulle vicine propaggini apenniniclie.
   Il territorio di Pianoro, per la natura del suolo, non è dei più feraci: ha apparenza arsiccia e denudata. Non vi mancano però plaghe di ricche e rigogliose vegetazioni, come le località di None, di Cà Silvestro, di Cà Novelli ed altre. Nelle vicinanze di None havvi una sorgente d'acqua minerale sulfurea detta appunto del Rio di None. I prodotti del suolo in questo Comune sono i cereali, la vite, i gelsi, gli alberi da frutta, i legumi ed il legname da ardere. Vi si alleva pur bestiame da cortile ed ovino. L'industria più diffusa nel Comune è la tessitura casalinga della canapa e della lana; havvi pure un brillatoio per riso, mosso da forza idraulica. Inoltre vi sono fabbriche di paste da minestra, torchi da olio e gualchiere. In passato eranvi cartiere nella frazione Sesto.
   Cenno storico. — Pianoro, trovandosi su una delle vie transapenniniche più antiche e battute, ha del pari origini antiche. Lo ricordano i più antichi documenti bolognesi del secolo X ed XI. Nel medioevo, causa il continuo trambusto e passaggio d'eserciti tra la Romagna, il Bolognese e la Toscana, ebbe a subire danni non pochi e fu teatro di frequenti fazioni guerresche.
   Uomini illustri. — Nel territorio di Pianoro nacquero parecchi uomini che per sapere e valore si resero illustri e contribuirono a dare fama alla patria Bologna ed al suo Studio. Ricordiamo : Raimondo da Zona (frazione del Comune nella valle del-l'Idice), che fu discepolo dTrnerio e lettore nello Studio Intorno al 1140; Chiaro da Sesto, lettore di teologia, filosofia e medicina nello Studio lino all'anno 1219, nel quale cessò dall'insegnamento per vestir l'abito di San Domenico; Domenico da Pianoro, dal 1523 al 1535 insegnante di eloquenza e poesia nello Studio bolognese.
   Coli, etett. Bologna III — Dioc. Bologna — P3 e T. locali, Str. ferr. a Praduro e Sasso.
   Praduro e Sasso (7806 ab.), — Questo Connine, già appartenente al soppresso mandamento di Bologna III, fu — per effetto della legge 30 marzo 1890 — aggregato al mandamento di Bologna II. Il suo territorio, occupante la estesa superficie di 9186 ettari censiti, si stende nella prima sezione della valle del Reno verso Bologna, fra monti e contrafforti d'una certa entità. Il Comune è assai frazionato e consta di diciotto parrocchie. Una parte del paese è in posizione piuttosto elevata ed internata alquanto nella valle; l'altra, appiedi di un immane blocco di roccia franosa, detta appunto il Sasso, presso la sponda sinistra del Reno e sulla strada interprovinciale, percorrente tutta la vallata da Bologna a Porretta. — Il capoluogo del Comune è una bella borgata a 17 chilometri da Bologna e a 133 metri sul livello del mare, di costruzione in gran parte moderna, in pittoresca posizione. Nei dintorni si notano numerose ville e casine di campagna di facoltosi bolognesi; vanno citate per l'elegante costruzione e le belle proporzioni architettoniche la villa Celimi sul colle detto Mezzana; la villa del principe Castelbarco-Albani, in vicinanza della confluenza del Setta col Reuo; la villa Ghislieri a Colle Ameno; il palazzo Armi, coll'antico edifizio detto la Rovina; la grandiosa villa Marsili-Bevilacqua, circondata da un bel parco e da verdeggianti praterie.
   Nel territorio di Praduro e Sasso si trovano sorgenti d'acque minerali curative, specialmente quelle dette del Rio Secco e del Rio Verde, in due vallette iuteres-