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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Bologna
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1900, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Coi min: del Circondario di Bologna
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   fertilissimo. Dà specialmente canapa, cereali, legumi, foraggi, barbabietole da zucchero, frutta e viti. Vi si alleva inoltre molto bestiame da stalla e da cortile e vi si confezionano ottimi latticini e salumi. L'industria è rappresentata da un opificio per la brillatura del riso, mosso da forza idraulica, da due ìnolini per la macinazione dei cereali e da una importante fonderia ed officina meccanica con GO cavalli di forza motrice a vapore ed idraulica, impiegante da oltre 120 operai: vi si fabbricano e si riparano utensili, macchine agrarie ed oggetti di ghisa per uso industriale e domestico; cannoni per spari grandinifughi, ecc. Altre industrie sono la fabbricazione delle paste da minestra, e dei cordami.
   Cenno storico. — Castel Maggiore è terra antica, più volte ricordata, per fatti d'armi ivi avvenuti, nelle cronache bolognesi del periodo comunale.
   Uomini illustri. — Fu nativo di questo luogo quell'Antonio da Castel Maggiore, che, sul principio del secolo XV, salì in gran fama, quale commentatore delle Decretali nello Studio di Bologna.
   Coli, elett. Castel Maggiore — Dioc. Bologna — P, T. e Str. ferr.
   Castenaso (4110 ab.). — Questo Comune, già appartenente al soppresso IV mandamento di Bologna, venne — per effetto della legge 30 marzo 1890 — aggregato al mandamento di Bologna I. — Il territorio del Comune di Castenaso, occupante una superficie censita di 3303 ettari, si stende ad est di Bologna, nella parte piana della provincia, ed è attraversato dalla strada da Bologna a Budrio, alla quale corre parallela la linea ferroviaria Bologna-Budrio-Portomaggiore. E bagnato dall'Idice, scendente dai non lontani contrafforti apenninici, e da numerosi canali a scopo irriguo. Il Comune è assai frazionato. — Castenaso (44 metri sul mare), centro principale del Comune, distante 9 chilometri da Bologna, è una grossa e bella borgata d'oltre 1400 abitanti, di carattere misto, tra il rurale ed il civile e di aspetto più moderno che antico. Vi si notano parecchi edifizi di buona architettura e nei dintorni non mancano ville signorili, tra le quali la villa che fu del conte e generale polacco Grabinsky, la villa Gozzadini nella frazione Villanuova ed altre di minor conto.
   11 territorio di Castenaso, che dal conte Grabinsky già ricordato nella prima metà del nostro secolo, fu lavorato a colture intensive coi sistemi razionali e perfezionati, è dei più ricchi e produttivi della regione. Vi si raccolgono in quantità cereali d'ogni sorta, foraggi, legumi, canapa. Attiva industria sussidiaria vi è pure l'allevamento del bestiame da stalla e da cortile, e la produzione dei latticini e dei salumi. La lavorazione della canapa greggia e la tessitura casalinga di questa pianta è l'industria più diffusa nel Connine, esercitata generalmente dalie donne nelle veglie iemali ed in quegli altri periodi che i minori lavori campestri lo consentono.
   Cenno storico. — L'illustre archeologo e storiografo bolognese, il senatore conte Giovanni Gozzadini, ha scoperto, parecchi anni sono, nel territorio di Villanuova, un sepolcreto del periodo etrusco, che è dei più rari ed antichi fra quanti si siano finora rinvenuti in queste regioni. La preziosa suppellettile rinvenuta dal Gozzadini arricchisce ora il Museo Civico di Bologna. Il fatto avvalora la lunga tradizione delle antiche origini di Castenaso, il cui nome vuoisi derivi dalla corruzione delle parole latine Castrimi Nasicae, perchè quivi, secondo la tradizione, durante le guerre di conquista della regione emiliana, avrebbe posto il campo il condottiero romano Scipione Nasica. Le cronache bolognesi del periodo comunale ricordano più volte, e per vicende di guerra e come luogo importante, il borgo fortificato o rocca di Castenaso.
   Coli, elett. Budrio — Dioc. Bologna — P2, T. e Str. ferr.
   Granarolo dell'Emilia (4404 ab.). — Questo Comune, già facente parte del soppresso mandamento di Castel Maggiore, venne — per effetto della legge 30 ma ivo 1890 — aggregato a.1 mandamento di Bologna II. Esso si stende nella pianura bolognese,