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l'arte* Terza — Italia Centrale
Casalecchio di Reno (4000 ab.). — Questo Comune fa parte del mandamento di Bologna II. — Casalecchio, capoluogo del Comune, sorge a 75 metri sul mare, sulla sponda destra del Reno, a 5 chilometri da Bologna, in fidentissima posizione, appiedi delle colline che imboccano questa importante valle apenniiiica. E uno dei luoghi favoriti dai Bolognesi per passeggiate e scampagnate, facilitate dalla ferrovia e dalla lìnea di tramvia a vapore, che da Bologna (porta Saragozza) per Casalecchio si stende fino a Razzano e Tignola. Casalecchio per se stesso è una bella e ridente borgata di carattere affatto moderno. A Casalecchio il Reno è attraversato da un ponte ad arcate, di elegante e solida costruzione. Il paese abbonda di osterie e di alberghi ed i suoi dintorni sono popolati da ridenti ville. Nelle vicinanze del paese si trova la presa del canale di Reno, importante opera idraulica del periodo comunale, ampliata e ricostrutta in vani periodi a seconda dei crescenti bisogni industriali della città e dei progressi della idraulica. Il canale di Reno, che nasce a Casalecchio, dopo aver attraversata Bologna, dando moto a buon numero di mulini, brillatoi ed altri opifici industriali, serve alla irrigazione della sottostante pianura' e si getta nuovamente in Reno a Malalbergo.
Il territorio di Casalecchio di Reno, valutato per una superficie di 1023 ettari, è assai fertile: produce cereali, frutta, viti, ortaglie. Vi si alleva molto bestiame da cortile. A Casalecchio di Reno l'industria è rappresentata da uno dei maggiori stabilimenti della provincia: quello per la filatura della canapa detto della Canonica, esercito da una Società anonima per azioni, avente sede in Bologna. Lo stabilimento agisce con forza idraulica, utilizzando le acque del Reno con due motori, che con una caduta di metri 4 danno in complesso una potenza di 350 cavalli dinamici e con macchine a vapore. La materia prima che annualmente si lavora viene trasformata in 10.000 quintali di filati, spaghi in matasse e spaghi in gomitoli. I prodotti di questa industria si consumano principalmente in Italia, in Ispagna, ili Svizzera e nel Belgio. L'opificio è illuminato a luce elettrica con officina propria. Vi lavorano in media 503 operai. Altre industrie di Casalecchio di Reno sono la fabbricazione delle refi metalliche, delle paste da minestra, della birra, delle botti, barili, tini, ecc.
Cenno storico. — Casalecchio ha antichissime origini; nelle sue vicinanze vennero a più riprese trovate tombe ed oggetti dei tempi preistorici, dell'età della pietra e del bronzo. Vi si rinvennero vasi ed oggetti del periodo etrusco. Il che prova come in quella remota antichità fosse luogo ben popolato e cospicuo. Di Casalecchio si hanno frequenti memorie nelle cronache bolognesi del periodo comunale pei fatti d'armi ivi avvenuti, essendo questa borgata luogo fortificato dai Bolognesi a difesa della città dalla parte del Reno e dei monti. Era gii avvenimenti importanti di Casalecchio va ricordata la rotta toccata a Ciovauni I Bentivoglio signore di Bologna, e dai Fiorentini, alleati contro le truppe di Gian Galeazzo Visconti, duca di Milano, comandati da Alberigo da Barbiano e ila un Dal Verme (1402). Per quella sconfitta il Bentivoglio perdette lo Stato e, due giorni dopo, fatto prigioniero dal Barbiano, anche la vita. Co,L efeft_ Bolog)J 1 _ Dioc Bo]ogna _ P2_ su._ fem e Tr,
Castel Maggiore (4592 ab.). — Questo Comune, già capoluogo dell'omonimo inandamento, fu — per effetto della legge 30 marzo 1890 — aggregato al mandamento di Bologna II. Il suo territorio si stende sulla pianura bolognese a nord dalla città, da citi il capoluogo dista 8 chilometri. Il Comune, avente una superfìcie di circa 2900 ettari, è assai frazionato, formato specialmente da nuclei rurali, o ville, di minima importanza. — La frazione capoluogo, Castel Maggiore, a 20 metri sul mare, conta circa 000 abitanti. Ila bella apparenza, edilizi moderni ed una notevole chiesa parrocchiale, con qualche buon dipinto di scuola bolognese del secolo XVII.
Il territorio dì Castel Maggiore, attraversato ed irrigato dal Naviglio bolognese o canale di Reno, e coltivato con grande cura e maestria dall'operosa popolazione, è