Mandamenti e Coi min: del Circondario di Bologna
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Cenni storici. — Il centro maggiore di questo Comune deve il suo nome alla storica famiglia bolognese dei Bentivoglio, che dal secolo XIV al XV ebbe parte importante nelle vicende della città e ne tenne in varìi periodi la signoria. I Bentivoglio avevano qui estesi possedimenti ed un castello, il possesso dei quali fu loro lasciato dal papa Giulio II, allorché dovettero cedergli il dominio di Bologna.
Coli, elett. Castel Maggiore — Dioc. Bologna — P3 e T. locali, Str. ferr. a S. Giorgio di Piano.
Borgo Panigale (5694 ab.). — Questo Comune, per disposizione della legge 30 marzo 1890, fa parte del mandamento di Bologna 11, essendo stato soppresso il mandamento di Bologna III, al quale prima apparteneva. Il territorio di Borgo Panigale si stende sulla sponda sinistra del Ileno ed è attraversato dalla via Emilia e dalla ferrovia Bologna-Piacenza. 11 capoluogo del Comune (45 metri sul mare) è una grossa ed industriosa frazione, che può considerarsi come un sobborgo di Bologna, da cui dista 5 chilometri, ad occidente. Ha dato, negli ultimi tempi grande importanza e sviluppo al Borgo l'essere questa la prima stazione della linea Bologna-Firenze: quindi punto assai comodo per il carico e lo scarico delle merci dirette o vegnenti dalla Toscana. La stazione di Borgo Panigale, sotto questo rapporto, può considerarsi come una succursale della grande stazione ferroviaria di Bologna. Borgo Panigale ha begli edilizi, nel maggior numero moderni, e conta una popolazione di circa 2300 abitanti. Sebbene in pianura, la sua posizione, dominata dal monte della Guardia (San Luca) e dai colli che formano l'imbocco della vallata del Reno, è abbastanza pittoresca. Altra frazione importante del Comune di Borgo Panigale è quella di Lavino di Mezzo, con stazione sulla linea Bologna-Piacenza.
Il territorio di questo Comune, stendeutesi in piano e sui lembi della collina, è fertilissimo: dà cereali, legumi, frutta, foraggi, canape e viti. Vi si alleva bestiame da stalla e da cortile. L'industria di maggior conto del luogo è la tessitura casalinga della canape, del cotone e mista, esercita da 175 telai. Vi si lavorano pure le carni suine, ed liavvi anche una fabbrica di acido solforico e concimi chimici.
Cenni storici. — Questo luogo di Panicale o Panigale è ricordato nelle vecchie cronache bolognesi tin dai primi tempi del Comune. I Bolognesi lo avevano presidiato fortemente alla testa del ponte sul Beno per contrastare ai loro nemici il passo del fiume. Perciò vi furono, a più riprese, nei dintorni di Borgo Panigale, sanguinosi combattimenti, e talvolta anche delle vere battaglie.
Coli, elett. Bologna II — Dioc. Bologna — P3, T. e Str. ferr.
Calderara di fieno (4164 ab A — Questo Comune, già facente parte del III mandamento di Bologna, fu per effetto della legge 30 marzo 1890 aggregato al mandamento di Bologna II. Il suo territorio si stende in pianura, sulla sponda sinistra di questo fiume, a nord-ovest di Bologna, da cui il capoluogo dista 10 chilometri. La superficie ne è valutata in 3938 ettari.
Il Comune di Calderara Reno è di carattere essenzialmente rurale: ed è assai frazionato. I luoghi più importanti ne sono Calderara (30 in. sul mare) con circa 800 abitanti; San Vitale di Reno e Tavernelle, con stazione sulla linea Bologna-San Felice sul Panaro. Nulla liavvi in questo piccolo paese, di aspetto moderno ma rurale, che meriti speciale rimarco.
Il territorio di Calderara di Reno, ben irrigato e coltivato con grande cura, dà cereali, foraggi, canapa, gelsi, viti, frutta, ortaglie. Vi si alleva bestiame da stalla e da cortile e vi si producono eccellenti latticini. L'industria predominante in luogo è la tessitura casalinga della canapa, la cardatura e la lavorazione prima di questa utilissima fibra tessile.
Goti, elett. S. Giovanni in Persieeto — Dioc. Bologna — P1 a Bologna, T. nella fraz. Tavernelle, Str. ferr. nelle fraz. Calderara e Taveriulle.