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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Bologna
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1900, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Bologna
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   Fig. 07. — Bologna (Cimitero della Certosa) : Cliiostro della cappella (da foto£*r. AlinarO.
   riservato ai morii degli ospedali, si rinvennero frammenti di vasi fittili ed oggetti di bronzo ; scoperte delle quali allora non si fece il conto dovuto. l'iti tardi, un fossino trovò una cista; ed un altro un'anfora di creta ocracea. Ma solo nel 18<)9 scavandosi terreno per l'erezione di un ma-tiunieiilo funebre nel chiostro detlo delle. Madonne, fu dagli operai inessa in luce una bella cista di bronzo Informatone tosto l ing. Zannoni, questi, collegando il fatto presente a quelli dell'altre scoperte prima avvenute, ma poco studiate, anzi pressoché dimenticate, venne nella convinzione che il sottosuolo di quella parte della Certosa dovesse nascondere tesori archeologici ; e fatti gli opportuni assaggi, con ogni cautela, fu possibile determinare l'esistenza d'una vasta necropoli preistorica, a rimettere in luce la quale diedero toslo fondi il Governo, la Provincia, il Comune ed altri enti interessati. Intrapresi gli scavi furono messi all'aperto il 7 sepolcri, distribuiti in quattro granili gruppi. I più antichi erano formati da lastre e da nottole a nero, nel maggior numero quadrangolari, e talvolta anche poligonali ; contenevano gli avanzi della combustione ili cadaveri praticata specialmente dagli Umbri, popolazione che valicati gli Apennini si era infiltrata tra i Liguri primitivi c vi aveva portatomi maggior affinamento di costumi e d'arte, e specialmente la religione dei sepolcri, che fu una delle grandi caratteristiche dei popoli antichi. In
   quelle tombe, insieme alle ceneri ed ai frammetti; d'ossa calcinate, si trovano armi in selce ed in bronzo, vezzi e vasi più o meno rozzamente grafiti. Agli Umbri si sovrapposero pure gli Etruschi, e con questi altre costumanze funebri ed un mi rabile progresso di affinamento artistico. Andò scemando l'uso dell incenerimento dei cadaveri e prendendo maggior voga quella dell'inumazione praticata dagli Etruschi ; i quali seppellivano i loro morti coi piedi volti ad oriente, mettendo nelle loro fosse, non più le umili e rozze terre-cotte primitive, ma vasi lavorati con gusto squisito, o portati dalla Grecia o lavorati in centri loro piti industriosi ed alla foggia dei Greci e dei Siculi, portanti dipinti policromia (generalmente in rosso e nero), fatti mitologici come Europa sul loro, Bacco in lolla col Gigante, Vulcano, Minerva; e fra gli oggetti metallici, non pure le sole e rozze fibule, i grossolani rasoi, i coltelli, le silule e lo cistille, ma oggetti di granile raffinatezza e di pregio, come specchi concavi, spille, armille, monili cesellati, patelle e candelabri. Tutta questa importante preziosa suppellettile forma, come abbiamo visto, il maggior tesoro del Museo civico di Bologna.
   Su queste tombe primitive passò lungo corso di secoli, lasciandolo disturbate solo dalla vanga degli agricoltori Nel 1333, siccome abbiamo dello, il giureconsulto Giovanni d'Andrea diede questi terreni da lui posseduli ed una somma
   121 — l„a l'atria, voi. ili, parte 3.