Bologna 101
Fig. 62. — Bologna (Dintorni) : Santuario della Madonna di San Luca (da fotogr. Alinaiu).
s'andò formando gradatamente quel monastero elie sino all'ultimo anno del secolo scorso fu dei più importanti e ricchi di Bologna.
Essendo vecchia, angusta e cadente l'antica chiesa, nel 17-11 si diede, col concorso del Colmine e di molti benefattori, principio alla costruzione dell'attuale maestoso santuario su disegno, per quanto baroecheggiante veramente riuscito, di Carlo Francesco Dotti. Nel 1757 il tempio era pressoché finito e si gettarono le fondamenta della maestosa facciata colle tribune laterali, con danaro per la maggior parte dato dal pontefice Benedetto XIV. La costruzione dell'edilizio, più volle interrotta ma sempre ripresa e condotta in varii periodi con molta alacrità, duròcirca 00 anni, ed importò la spesa complessiva di 386.200 scudi romani, non comprendendo in questa le pitture, i marmi, le argenterie e le ricche suppellettili valutate pur queste ad alto prezzo. La sola cupola, eretta a spese dei serventi bolognesid'anibo i sessi, costò circa 30.000 scudi romani. La chiesa ha pianta pressoché circolare con brevissimi bracci a croce greca, ha una sola amplissima e maestosa navata, l'effetto complessivo è reso imponente dal grandioso tamburo centrale del cupolone, fili altari, non molti, che ornano I interno del santuario hanno tulli eccellenti dipinti della scuola I
secentista e settecentista bolognese. Ve ne sono di Guido Reni, di Giovanni Viani, di Nicola Bertoni, di Francesco Pavana, del Bigari e di altri. Vi sono statue del Pio e del Cornetti.
L'altare maggiore, eretto nel 1815 su disegno del Venturoli, è ricchissimo per marmi e bronzi ; il ciborio è completamente incrostato ili pietre dure. Dietro all'aliare maggiore, in una specie di tribuna alla quale si accede per scalette laterali é custodita in una nicchia di marmo, con ornamenti di bronzo dorato, la famosa tavola bisantina, che solo si scopre per le grandi solennità, ed un tempo era nel periodo delle legazioni periata processionalnientc per la città. A questa immagine è conlinuo il pellegrinaggio di devoti, vegnenti non solo da Bologna, ma dalla Romagna e dall'Emilia, e da tutta la circostante regione apenniiiica.
Nella sacr&lia, riccamente ornata dal Sa-maggia, sono due grandi quadri del Piastrini esprimenti due dei miracoli più clamorosi attribuiti alla madonna di San Luca.
Dalla città si sale al santuario uscendo da porta Saragozza — riedificata nel 1850 in islilc ispano-moresco del secolo XIII dall'architetto Brunetti — e seguendo il porticato che fian-' chcggia a nord la strada provinciale di Casalecchio
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