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l'arte Terza — Italia Centrale
Palazzo Ramini. — In via Santo Stefano. E un grandioso ed arlistieo edifizio del secolo XVI. Importante sopratutto si è la facciata, della quale fu architetto il Triachini. Conserva nelle sale
huone pitture del Loncet, del Sabbatini, dei due Tibaldi, del Rettini, Minazzi ed altri. Appartenne alla famiglia dei Lambertini che diede papa Benedetto XIV e da questi l'orse passò ai Romani.
l'alaszq Davia, già Dargellini (fig. 53).— In via Mazzini. E un buonissimo saggio dell'architettura barocca, quella metà del secolo XVII, in Bologna. Ne fu architetto Bartolomeo Provaglia. La parte monumentale è detta dei Giganti, per i due colossi scolpiti su macigno, che sostengono la grande balaustra del balcone. Uno dei colossi fu scolpilo da Francesco Agnesini, l'altro da Gabriele Brunelli. Lo scalone fu costrutto nel 1730. Nel palazzo è una pregevole raccolta di quadri delle varie scuole italiane dal secolo XVI al XVIII.
Palazzo Isolani (lìg. 54).—In via Santo Stefano. E opera del secolo passato, dovuta a G. B. Torri. Ila un sovraccarico di decorazioni, clic non rie-
scono per altro a mascherare la povertà generale delle linee. Nell'interno, piti volte rimodernato, ha buone pitture dello Slagni, del Valliani e d'altri.
Case Tacconi. — Nella stessa via. Sono quelle le antiche case dei Bovi e Silvestri, sórte nella metà del secolo XV, del qua] tempo serbano tutta l'impronta caratteristica ed elegante. Bellissime le terreeotle che ne adornano la fronte. Quella delle duecaseavente le colonne scanalate a spira è attribuila a Fioravanti Fioravanti; ed è la più antica.
L'attiguo palazzo Tacconi è del secolo scorso ed ha all'interno buone pitture di Giuseppe Marchesi, Davide Lodati, Serafino Borazzi, Ubaldo Gandolli e \ittorio Bigori.
Palazzo Salina Amorini Bolognini. — In via S. Stefano. Fu cominciato assai grandiosamente nel 1526; e nella parto più antica serba tracce dell'opera dei migliori artisti clic allora fossero in Bologna, come l'roperzia de' Rossi ed il Forniigini clic lavorarono 1 capitelli del portico, Alfonso Lombardi che fece le teste di cotto. Rimasta poi incompleta la fabbrica, fu ripresa nel 1602, ma con povertà d'intendimenti, lasciando incompleto il cornicione, le ghiere degli archi ed altri particolari decorativi. Nel generale ri-stauro fatto nel 1883 sotto la direzione dell'architetto ingegnere Lambertini, si riparò a questo sconcio, ed ora 1 edificio può annoverarsi fra i più artistici e notevoli di Bologna.
Casa Isolani (lig. 55). — In via Mazzini. È una del le pi ù caratteristiche costruzioni di Bologna, clic ci dà il tipo perfetto, conservatissimo delle case civili bolognesi nel secolo XIII. Ila tre porle ogivali delle quali, quella di mezzo, che è la maggiore, cordonata intorno all'arco da rilievi in mattoni Anche le finestre del primo piano sono a taglio ogivale e bifore. Il porticato è formato da tre solidi tronchi di quercia, alti nove metri, retti sui piedestalli in pietra e reggenti la sporgenza del terzo piano dell'edificio, a finestre rettangolari. Tutta la fronte dell'edificio è in mattoni a vivo. Essendo l'edificio assai malandato, un accurato ristatiro condotto con molta intelligenza nel 1897 dall'ing. Raffaele Fornari, lo ha ricondotto al primitivo tipico aspetto.
Fig. 52. — Bologna: Palazzo Albergati (da fotogralìa Alinaki).