Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincia di Bologna', Gustavo Strafforello

   

Pagina (145/281)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (145/281)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Bologna
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1900, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   Bologna
   101
   filantropia privata. Il primo fa fondato nel 1850 e l'altro nel 1852: ii primo lia un patrimonio di lire 191.715 e l'altro di lire 185.328. 1 sordomuti dell'uno e dell'altro sesso vi ricevono 1111 corso completo di istruzione primaria e secondaria che li pone in grado di migliorare la loro disgraziata posizione e di premiere in qualche mudo parte alla vita sociale, sentendo così alleviata la loro disgrazia, se non nel fatto, almeno nelle conseguenze.
   Asili d'iiitair/.iii. —11 primo Asilo d'infanzia fu fondato in Bologna nel 1847 ma varii altri se ne aggiunsero in seguito, specialmente dopo l'avvento del Governo nazionale. Furono creati per iniziativa privata ed alla beneficenza di particolari, più clic ali aiuto del Municipio e d'altri enti interessati si deve il loro continuo incremento,
   il perfezionarsi dei metodi d'insegnamento, il miglioramento delle aule. Gli Asili infantili di Bologna sono costituiti in ente morale, amministrato da un Consiglio direttivo composto di uri presidente, di un vice-presidente, di 1111 segretario, di un economo, ili sette consiglieri. Il patrimonio accertato degli Asili infantili di Bologna, secondo la statistica ufficiale del 31 dicembre 1880, era di lire 724.504: costituito in gran parte da beni stabili, fondi rustici e fabbricati CoH'incrcmento avuto in quest'ultimo periodo dalla beneficenza pubblica in Bologna, sebbene ci manchino i dati per poter dare con esattezza l'ani monta re del patrimonio attualedegli Asili infantili, crediamo però non andare lungi dal vero ritenendo che esso si aggiri sulla cospicua somma di un milione di lire.
   Chiuderemo questo cenno, dal quale largamente emerge il sentimento di filantropia, di altruismo che in ogni epoca ed in ogni classe di persone fu sempre vivo fra le mura della dotta città, ricordando fra le numerosissime opere pie e fondazioni benefiche minori delle quali Iìologna è ricca e che, messi assieme, formano un grosso capitale a disposizione ed a sollievo dei sofferenti, le seguenti: Ospizio Marino, per la cura dei fanciulli e giovinetti d'ambo i sessi, scrofolosi e rachitici, ai bagni di mare, patrimonio (1880) 25.700 lire; l'Istituto pei ciechi; l'Istituto San Vincenzo de' Paoli per i poveri preti; la Scuola della Provvidenza, fondata nel 1830; il Conservatorio di Santa Maria del Barracano; il Conservatorio di Santa Elisabetta; l'Orfanotrofio di San Bartolomeo e di Santa Maria Maddalena uniti, fondati nel 1450; il Putirò della Beata Vergine del Cannine e della Santa Croce; l'Istituto dell'Immacolata; lo Spedale Abbandonati, fondato nel 1745 ed erogante lo proprie- rendite al mantenimento di vecchi infermi e cronici al Ricovero di mendicità od all'Ospedale Maggiore; l'Istituto Pallotti per l'educazione ed il mantenimento in Collegi laici e nel Seminario di giovanetti studiosi nati in Bologna da famiglie povere di condizione civile, con 1111 patrimonio di 57G.764 lire, ecc.
   PALAZZI ED EDIFJZI PBIVATI
   Bologna, che ebbe nel passato ed in ispecie dal periodo comunale alla fine del secolo scorso, un patriziato numeroso, ricco, potente e sovente anche dotto ed artistico, è naturalmente ricca di palazzi ed edifizi monumentali, nei quali la grandiosità e la magnificenza non di rado si accompagnano col gusto artistico più squisito. l'oche città, anzi, se no togliamo le maggiori e caratteristiche, come Roma, Firenze, Genova e Venezia, hanno sì gran numero di palazzi monumentali 0 ricchi di pregi artistici come ne vanta Bologna, città per sè stessa caratteristica quanto mai e tale da fornire inesauribile argomento di studio, di osservazioni e di ricerche artistiche.
   Quantunque la consuetudine tipica ed invariabilmente mantenuta della continuità dei porticati, sembri dare pel meno acuto osservatore, alla città un'intonazione uniforme e monotona, appare tutto il contrario per chi si fa ad esaminare Bologna con qualche criterio d'arte, con un po' di sentimento critico ed analitico, con un briciolo di spìrito osservatore. Allora, in questa vecchia e nell'aspetto sì severa e grave città ma per contro tanto hi iosa e vivace ed epicurea nello spirito della sua popolazione, meglio che in qualunque altra, è facile discernere a caratteri di pietra la storia dell'arte della architettura italiana dal secolo XI e dal XII lino al nostro, della quale possiede gradualmente notevoli saggi dallo stile lombardo 0 romano dei secoli bassi al misticismo del gotico e neogotico, alle leggiadrie attiche del Rinascimento, alle pomposità del
   18 — La [Patria, voi. Ili, parte 3'.