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l'arte Terza — Italia Centrale
(lai notili delle nazioni cui appartenevano gli scolari accorrenti da ogni parte d'Europa. Gli emblemi dei Collegi (die slaurto a capo del gonfalone sono la lì. V. col Bambino supplicala da Stirila Caterina ; SS. Cosma e Damiano; la Beala Vernine col Bambino e i Dottori gena flessi ; l'Annunciazione ; San Luci! Evangelista. Sotto è il motto Alma Maler Sli'diomm, col quale ab immemorabili fu designata Bologna. Nel mezzo è lo stemma di Bologna, circondato da dodici altri. Il primo è quello della contessa Matilde di Canossa, clic nell'anno 1113 chiamò Imene, lettore dello Studio di Bologna, ad assisterla nel piacilo di Baviera, e vuoisi che lo animasse ad interpretare pubblicamente il testo di Giustiniano. Segue lo stemma di Federico Barbarossa, che nella dieta di Roncaglia rimise ai (piatirò dottori dello Studio di Bologna la decisione intorno ai diritti imperiali oppugnati dalle città italiane e da Milano in parlieolar modo. Barbarossa promulgò l'assemblea llabila, nel 1158, accordante agli scolari che si recavano a Bologna il doppio privilegio della protezione contro le offese e del foro speciale.
Seguono gli stemmi di tre papi, Gregorio IX IpìO), Bonifacio Vili (4298; e Giovanni XXII (1317), che indirizzavano ai professori e agli scolari di Bologna la loro raccolta delle Decretali o quello di Innocenzo VI (1362) che fondò il Collegio di Teologia.' Lo stemma di Eugenio IV ricorda che questo pontefice, essendo cadute in
disuso le collette degli scolari, assegnò per l'onorario dei Lettori, il Dazio del « foìlicello » e del pesce, e I imposta sui con tratti di vendita e delle doti H .137). L'olla vii stemma è quello di Carlo V (die diede facoltà ai Collegi di diritto cesareo e pontificio, di creare cavalieri e notari, decorando i lettori del titolo di cordi palatini. Gli ultimi quattro stemmi appartennero al secolo XVIII ed al XIX. L'uno è di papa Benedetto XIV (1748) che, seguendo l'uso degli anlichi pontefici, diedero a Bologna le sue costil azioni ed arricchì di doni preziosissimi lo Studio e l'Accademia delle Scienze. Il secondo ed il terzo rappresentano la Repubblica Cisalpina (1708) e la Repubblica Italiana (1802). La prima riordinò lo Studio col Nuovo Piano, e la seconda col decreto di Napoleone Boriaparte, 1° Console, lo l«sformò in Università italiana. L'ultimo stemma porta la croce sabauda, assunta dal governo ili Punnagna nel 1859, il quale risollevò le sorti dell'Università e la riordinò colla legge del 30 settembre 1859 tuttora vigente.
Intorno al gonfalone ricorrono ì nomi delle nazioni delle quali si componevano le Università dei Citramontani e degli Ultramontani. Altri oggetti degni di nota conservati in questo Museo sonu le antiche statue delle Facoltà, che figurarono nel grande corteo del Centenario, il sigillo dello Studio, ricostituito sii documenti antichi dell'Archivio di Stato dal Sezarine ; gli anelli dottorali, le cappe, ecc.
Alla Università ed ai ricchissimi musei, alla Pinacoteca ed agli istituti scientifici, alle cliniche, che servono di corredo o sussidio agli studi superiori, Bologna unisce un gran numero d'istituzioni scolastiche ed educative di ogni grado, facenti corona agli istituti massimi. Crediamo opportuno fare qui la rapida enumerazione di tali istituti:
11. Liceo-Ginnasio Galvani. — Ila sede nel palazzo dello dell Istituto Educativo, in via Castiglione e che fu già dei Ratta e dei Guastavelloni. Prima era nel palazzo Galvani.
Ginnasio Guido Gninicelli. — Situato nello stesso palazzo del liceo. Nella attigua soppressa Chiesa di Santa Lucia havvi la grande palestra ginnastica ad uso degli istituti educativi bolognesi.
Liceo Musicale.— In piazza Rossini, nell'edificio, che fu già un tempo il convento degli Agostiniani e che fin dal 1805 fu dal Consiglio comunale assegnato alla scuola di musica. In questo Istituto studiò ed usci maestro compositore Gioachino Rossini ; nome che da solo basterebbe a dar gloria alla scuola musicale bolognese, se ad essa non fossero anche strettamente legali i nomi del padre Giambattista Martini fra gli antichi, di Luigi Mancinelli e di Giuseppe Martucci fra i moderni. Ricchissimo é l'archivio dell'Istituto, nel quale si trovano edizioni rarissime ed autografi e testi di grande importanza, raccolti, con fatica e dispendio non lieve, dal predetto
celeberrimo padre Martini che fu il maestro di Rossini. Fra i tesori di questo archivio musicale sono i libri del Pelruccio da Fossombroue, di Franchino Gatfurio da Lodi, ed i manoscritti dello stesso padre Martini, che culle dotte sue trascrizioni ha conservato all'arte i tesori della melodia antica. L'Istituto possiede inoltre una ricca collezione (li sfrumenti musicali antichi, di ogni genere e paese, ed una raccolta di ritratti di musicisti celebri. Il magnifico scalone per il quale si accede alla gran sala dei concerti ed all'archivio fu architettato dal Torregiani.
Isliinfo Tecnico Professionale, —ila lede nel locale scolastico, costruito dall'architettoTriber-tini nel 1838. per ordine del Comune, detto edificio delle Scuole pie, in via Garibaldi, tra piazza Galileo (San Domenico) e piazza dei Tribunali. E intitolato al celebre fondatore degli studi d'agronomìa pratica, Pier Crescerizi. vissuto in Bologna nella prima metà del secolo XIV.
Scuola Tecnica. Nello stesso edilìzio del-lTstituto tecnico Pier Crescenzi.