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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Bologna
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1900, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Bologna
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   gnese e provenienti da altri luoghi. Ve ne sono d'importanti e caratteristiche, studiate dal Cave-doni, dal Monimsen e da altri dottissimi archeologi. Nel secondo cortile sono raccolte e disposte in betta vista numerose rogge di terrecotte bolognesi decorativo ed usuali, tanto del medioevo che moderne. Su questo rapporto l'arte antica ha poco o nulla da invidiare alla moderna.
   Il resto della collezione si trova al piano superiore ed è quivi la parte più importante del Museo.
   Nella prima sala si conservano avanzi di varie stazioni preistoriche : fondi di capanne e di caverne, residui, terremare lasciale dai primitivi abitatori del suolo bolognese. Vi si osserva pure una importante serie di frammenti di terrecotle provenienti dille capanne umbre scoperte in vari punti della città. Nella stanza attigua sono esposti vasi di bronzo, statuette, utensili del periodo umbro ed etrusco trovati in diversi luoghi della provincia, ed una raccolta d'armi dell'età della pietra provenienti dall'America, dimostrante la grande affinità esistente tra le armi di selce trovale nelle nostre regioni ed in Europa e quelle rinvenute sul continente americano.
   In altre tre sale sono disposti monumenti egizi, stole funebri, sarcofagi, mummie, amuleti, scarabei; dopo di che si trova la sala Greca, notevole per una quasi completa raccolta dei tipi di vasi dipinti, per alcune squisite scolture e per terrecotte della Sicilia e dell'Italia meridionale, le regioni per eccellenza grecizzate nell'Italia antica.
   Importantissima fra le ricche, complete collezioni è la sala Etrusca, contenente vasi di ogni forma, statuette in bronzo, armi, utensili d'uso domestico, come specchi, fibule, armille, striglili, ciondoli, doni votivi in terracotta, lucerne, urne etnische a rilievo. In una piccola saletta attigua all'Etnisca si conservano statue e busti in marmo del periodo romano, e nell'attigua bronzi, vetri, terrecotte. Fra i bronzi sono notevoli le statuette di varie divinità, oggetti della vita domestica, armi, alcune delle quali in ferro, fistole acquarle di piombo tolte dall'acquidotto romano del Setta, ora in parte riattivato. Fra le terrecotte specialmente lucerne, grandi olle con ceneri ed unguentari. Gli oggetli conservati in queste sale sono di provenienza diversa e facevano parte delle collezioni Palagi e del Museo Antico dell'Università.
   D'importanza superiore, eccezionale, pel numero, la bellezza, la rarità degli esemplari è il grande Salone (sala X), nel quale si conservano e sono ordinati gli oggetti trovati nelle necropoli felsinee. Il salone è artisticamente decorato da pitture analoghe tratte, con fine accorgimento, dagli ipogei etruschi di Corneto, di Chiusi, di Cere, Orvieto ed eseguite dal prof. Luigi Busi. A destra entrando havvi una ricca collezione di
   17 — La Putirla» voi. Ili, parte 3a.
   vasi italici con ornamenti incisi, poscia impressi o fatti a stampo; bronzi ed avorii. A sinistra i monumenti etruschi, stele funerarie con bassorilievi ed iscrizioni, tombe complete provenienti dagli scavi, condotti con procedimenti sistematici dall ing. Zaiinoni, alla Certosa ed in varie altre località di Bologna e dintorni. Tutta questa collezione dà un'ottima idea dello stato di civiltà a cui erano giunti gli abitanti dell'antichissima Felsina qualche secolo prima della nascita di Roma. Le tombe sono umbre ed etnische : più antiche le prime, più recenti le altre. Lo tombe umbre consistono in ossuari di terracotta in gran parte con ornati geometrici accompagnati da bronzi arcaici. Nei più antichi ossuari la decorazione geometrica è grafita e consiste di linee, triangoli, circoletti di semplici meandri, datanti a circa l'Vili secolo av. C.; nei più recenti (dal VI al V secolo av. C.) la decorazione è dipinta talvolta in rosso, ma d'ordinario è stampata e figurata con oche, scimmie,finii, palmette, stelle, ed anche colla figura umana trattata di contorno. Tutti questi oggetti si trovano in tombe col cadavere bruciato. I grandi armadi e scaffali, dai quali la sala è circondata, contengono gli oggetti più antichi; taluni di questi armadi (IS e C), accennano già a relazioni con popoli d'oltre mare. Quest'osservazione si fa maggiormente esaminando gli oggetti dell'armadio I), ove si trovano degli scarabei fenici con ternato. Ma a questa serie si riattaccano già le stele etnische.
   Dai sepolcri del periodo umbro e mezzo arcaico si raccolse la straordinaria quantità di vasi fittili e di bronzo, die vediamo serbato in parecchi dei già cennati armadi, sugli scaffali ed i panconi di questa sala meravigliosa. I vasi fittili sono marcatissimi per forma e tra questi primeggiano belle e grandi ciste, nonché molte ci-stelle. Fra i bronzi si trovano degni di menzione morsi da cavallo, spilloni, armille, fibule delle più svariate forme e dimensioni, rasoi, coltelli, spade, anelli, sitale, ciste, coppe. Nelle situle e nelle ciste si riscontra anche la decorazione geometrica, oltenula a sbalzo. In alcuna di esse si notano anche i primi tentativi per riprodurre la figura umana e gli animali, il più grande sviluppo che si è finora trovato della figura umana su queste situle è attestato da quella celebre della Certosa, in cui sopra tre fascie parallele è rappresentata una processione sacra e civile, alla quale pigliano parte cavalieri, sacerdoti, sacerdotesse, cittadini, oltreché \i sono rappresentale le occupazioni della vita giornaliera, quali il contadino che guida i buoi, il ritorno dalla caccia del cervo e del lepre, un concerto musicale e finalmente una quarta fascia con animali fantastici. Questa situla preziosa si valuta risalga al V secolo av. C. Un'altra situla figurata con cavalieri, fanti, bighe, disposte in due. forme, venne trovata nell'anno 1881 in iscavi praticali nel