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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Bologna
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1900, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   J40 l'arte Terza — Italia Centrale
   altre di parecchie regioni europee,ecc. (esemplari n. 11.500). — Galleria Meneghini. Collezione dell'Isola d'Elba, dei giacimenti minerari nazionali, raccolta industriale, non esclusiva d'Italia, di marmi e pietre ornamentali, di prodotti metallurgici (es. n. 8000).—Aula Bianconi. Collezione generale del territorio bolognese, divisa in tre. categorie : topografica, stratigrafica, mineralogica (es. il. 4000). — Aula Scacchi. Collezione generale dei prodotti dei vulcani attivi ed estinti del territorio italiano (es. n. KìOO). — Aula Aldrovandi (destinata anche alle lezioni ed esercizi pratici degli studenti) con ricche e preziosissime raccolte di esemplari per l'insegnamento con ogni sorta di apparati, modelli, Mblioteca, ecc.
   Museo d'Anatomia Umana. — Riordinato ed arricchito dal prof. Colaci. Ila una ricca e completa collezione di pezzi e preparati anatomici, Vi si trovano anche eccellenti modelli in cera lavorati da Ercole Lelli e dai coniugi Giovanni Manolini ed Arma Morandi, che per tali generi di lavori salirono a grande rinomanza
   Mcseo Patologico. — Ricco di preparazioni naturali e di studi in cera di Giuseppe Astorri.
   Gabinetto di Anatomia comparata e Veterinaria. — Ritenuto per uno dei più ricchi ed importanti d'Italia. Notevolissimo sotto ogni riguardo. Ne iniziò la formazione Gaetano Gan-dolfo e ne fu singolarmente accresciuto il corredo da Antonio Alessandrini Dopo il 1859, separato, coi nuovi programmi e sistemi d'insegnamento, la materia veterinaria dall'anatomia comparata, anche il Musco fu distinto in due sezioni, delle quali l'anatomia comparata fu affidata a G. B. Ercolanì, clic l'ampliò notevolmente.
   Gabinetto d'Ostetricia. — E il più antico d'Europa ed è dei più importatili fra quanti si conoscano. Oltre una ricca suppellettile che risale al 1750, ha molti e pregevoli preparazioni e lavori in cera, eseguiti dalla già ricordataAnna Morandi e Antonio Gali
   Biblioteca dell'Università. —Quest'importantissimo istituto, la cui creazione si deve specialmente al benefico ed illuminato pontefice Benedetto XIV ( papa Lanibertini), occupa un edilizio a parte, aggregato al palazzo dell'Università e fatto costrurre nel 1744 espressamente dal suddetto pontefice. La Biblioteca è distribuita in dieci sale, oltre l'Aula Magna. Vi sono raccolti oltre 200.000 volumi e 5000 tra codici pregevoli e manoscritti e molte edizioni rarissime, o per antichità, o ristretta tiratura, o per importanza scientifica.
   Fra i codici hanno importanza eccezionale un Lattanzio del VI secolo; le opere mediche di Avicenna, codice del secolo VI; due codici danteschi del secolo XIV; due Portolani di Graziano Benincasa (1473 e 1482); un Salterio con mi-
   niature, del principio del secolo XV, nelle quali si scorge un substrato della vita bisantina; un Officio della Vergine del secolo XV, fiammingo e meraviglioso per il numero,la ricchezza e la squisita fattura ; un Breviario minialo del XV secolo; una cosidctta Lezione ad uso della basilica Petroniana, miniata da uno scolaro del Francia; un Officio delta Vergine, con miniature francesi del secolo XVI e moltissimi altri, pure miniati, già appartenenti alla Biblioteca di San Salvatore, ai quali sonvi da aggiungerei manoscritti dell'Aldro-vandi, del Riarsigli, ecc., ed una preziosa collezione di cronache cittadine e di classici greci, latini e italiani Questi libri e manoscritti furono in parte acquistati con gli annui assegnamenti, in parte donati da benemeriti e studiosi cittadini quali Ulisse Aldrovandi, il Marsigli, Francesco Zambeeeari, Filippo Monti, Pio IX e moltissimi altri, oltre il fondatore Benedetto XIV. Nella biblioteca benedettiana di Bologna si conserva inoltre uria preziosa collezione di cronache cittadine medioevali, rare edizioni di classici greci, latini e italiani, parte della Biblioteca di San Salvatore ed altre pregevoli raccolte. Ornano le sale della Biblioteca varii dipinti e ritratti, tra cui quello della Beata Elena Dall'Oglio, del 1520, e quello del marchese Stanili, dipinto da Felice Torelli, con ornamenti e statue eseguite dal To-dalini, su disegno di Serafino Baroni.
   Orto Botanico, — Fin dal secolo XVI gl'insegnamenti di medicina e scienze naturali alla Università di Bologna ebbero il sussidio di un Orto botanico o Giardino dei Semplici. Come già fu detto, questo venne creato, nel 1528, da Luca Chini. Nel 15G8 l'Orto botanico o dei Semplici venne, per disposizione del Senato bolognese, commesso a Cesare Oddone e Ulisse Aldrovandi, che occuparono all'uopo l'area d'uno dei cortili del palazzo Pubblico — ove ora si trovano la Loggia per gli agricoltori e la Borsa di commercio. Nel mezzo di questo giardino, per altro assai ristretto, sorgeva, come fu detto, la bella fontana disegnata dal Terrihilia, che ora adorna il cortile dell'Accademia di Belle Arti.
   Col progresso degli studi e la riforma degli organismi universitari, riconosciuto insufficiente l'antico Orto botanico, ne fu creato un altro più ampio e razionale, per cura di Giosuè Scanna-gatta, nel luogo ove sorgeva il vecchio Collegio Ferrerio, dei Piantoli ti (via San Martino). I successivi perfezionamenti e la rarità delle specie introdottevi negli ultimi anni hanno fatto di quest'istituto uno dei più importanti del genere. Attigna all'Orto botanico è la Scuola d'Agraria, sorgente come quello sul luogo che fu già il delizioso giardino dei Bentivoglio, annesso al palazzo distrutto, come fu detto, nel 1506. Della antica magnificenza di questo luogo rimane ancora testimone la piccola casa della palazzina della Viola, nulla qualesi ammirano ancora avanzi