Bologna
101
medicina nello Studio di Bologna non sarà antico come quello del diritto e se, tra il secolo XI ed il XII, lo Studio bolognese trasse maggiormente lustro per le cattedre di diritto romano e di diritto ecclesiastico tenutevi da Irnerio e da Graziano, nei secoli successivi, dal XIII al XIV, questo lustro si accrebbe d'una fiamma colla cattedra di scienze mediche e d'anatomia instituitavi da Mondino de'Luccio de'Luzii, bolognese di nascita e non il solo di sua stirpe che tenesse nello Studio cattedra di tale materia. Dalle memorie rimaste di lui si ha ch'egli fu il primo a descrivere le parti componenti d corpo umano, dietro la sezione del cadavere umano. Dal Mondino in poi la Scuola medica ed anatomica di Bologna ebbe continuo incremento di maestri e di discepoli, tra i quali Guidone Gauliaco, che fu il più dotto fra gli antichi chirurghi francesi del secolo XV e che aveva studiato a Bologna nella Scuola fondata dal Mondino, insegnante (li anatomia Bertuccio. Guidone lasciò la descrizione del modo col quale il suo maestro di Bologna insegnava l'anatomia: descrizione dalla quale risulta evidente che tanto il Mondino, fondatore della Scuola d'anatomia, quanto il Bertuccio suo più tardo continuatore nel secolo XV, fondatore il primo ed illustratole l'altro dello studio verace dell'anatomia umana, cercassero anche aiuto nello studio della anatomia comparata e come questo metodo di investigazioni, che è una delle glorie della scienza moderna, sia nato in Bologna col nascere della scuola anatomica. Il Mondino stesso, nella sua opera Anatomia, che fu poi pubblicata nel 1478 dal Falconi in Pavia, affermò che nel 1315 sezionò il cadavere di una donna e, nel 1316, quello di una scrofa, indicando le differenze che nell'utero dell'una e dell'altra aveva riscontrate. La Scuola di Salerno, che nei tempi di mezzo sembrava abbracciasse tutto lo scibile umano in fatto di scienza medica, offuscò coi suoi bagliori è vero, ma anche coi suoi clamori, l'opera modesta, calma, serena, ma razionale e positiva, di Mondino e degli altri suoi continuatori nello studio della medicina e più ancora dell'anatomia umana. Ma ora che, dopo il lungo cammino dalla scienza percorso, è dato talvolta allo studioso di soffermarsi e guardare indietro per vedere non solo la via fatta e s'era buono il punto della partenza, è facile constatare -come più diretto e pratico sia stato per la scienza il cammino additato dalla scuola di Mondino, di quello segnato dagli aforismi e dagli apoftegmi, molte volte empirici, della Scuola salernitana, senza per ciò negare la parte da questa avuta nel risollevamento delle scienze tra il secolo X e il XII.
Due vanti quindi, positivi e constatati, ha la Scuola medica bolognese di fronte alla scienza, di avere con Mondino (morto nel 1326) fondato lo Studio dell'anatomia macroscopica sopra basi veraci e sicure, e d'avere col Malpighi, nel secolo XVII, aperta una nuova via per lo studio dell'anatomia microscopica od istologica, clic ora per gli studi dello Schwann, (lei Virchow e di altri, ha trasformato la medicina e rinnovato ab imis lo studio di tutte lo naturali discipline.
Dopo Mondino e Bertuccio il maggior vanto della Scuola medica di Bologna, prima del nostro secolo, è l'aver avuto fra i suoi insegnanti Marcello Malpighi. Era nato a Crevaleore, terra del Bolognese, nel marzo 1628 e compiè i suoi studi in Bologna. Ma anche studente incontrò avversioni e persecuzioni liei professori e nei compagni, essendosi palesato dubitoso, poco ossequente, niente entusiasta dei vecchi dogmi galenici e salernitani, che formavano in quel momento la base di moda degli insegnamenti medici. Egli mostravasi assai dubitoso Dell'accogliere senza discussione, ne benefizio d'inventario, quei canoni ornai stantii, sbugiardati dai fatti, mal reggentisi sopra i sofismi dottrinari. Egli cercava nell'ignoto, per un intuito istintivo d'indagine e tentava dare ai fenomeni, ai fatti naturali spiegazioni più positive e razionali, verosimili e convincenti. Per questo gli fu negata la laurea dottorale senza l'esperimento della pubblica tesi, che si esigeva dagli studenti di minore apertura di mente; superata facilmente questa prova gli fu negata una cattedra alla quale aspirava e solo nel 1656 gli venne concessa; ma gli fu data di si mal garbo, che per quanto aman-