Bologna
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l'edilìzio fn rifatto a nuovo sulle linee semplici e severe clie ancora serba, ad opera del famoso architetto Jacopo Barozzi detto il Vignok. lai questo edilizio la piazza Maggiore di Bologna assunse, tiri dallo scorcio del secolo passato, 1 aspetto attuale, che non fn mutato se non dai compiuti ristauri del palazzo Pubbliio e dal monumento al re Vittorio Emanuele, sortovi nel 1888.
Palazzo di Giustizia. — Sorge verso l'estremità meridionale della città, in piazza del Tribunale, unita per il breve tratto della moderna via Garibaldi a piazza Galileo, già San Domenico. Il palazzo di Giustizia, ove hanno sede, colla Corte d'appello, il Tribunale civile e penale e la Corte d'assise, è una imponente mole, di squisita e classica architettura palladiana, poiché ne fu arcliitelto l'insigne artista vicentino sullo scorcio del XVI secolo. Esso fu in ogni tempo giudicato, sotto l'aspetto architettonico, opera si grande e perfetta che, ad esempio e modello degli studiosi, ne furono incise la fronte, l'insieme, i particolari. Fu eretto per commissione della famiglia dei Ruini, che vi dimorò alcun tempo; indi passò ai Ranuzzi, dai quali lo acquistò il principe Felice Ba-ciocchi di Piombino ; questi lo. vendettero a loro volta al generale polacco conte Grabinsky, del quale portò in questo secolo per molti anni il nome. Dagli eredi Grabinsky fu ceduto al Connine, che ne fece la sede degli uffici giudiziari,
Neil interno ha un grandioso cortile, disegnato pur questo dal Palladio, ad eccezione dell'atrio posteriore, eh'è opera di G. A. Torri sul principio del secolo passalo. 11 vasto salone fu ideato dal Piacentini ed è ornato da numerose statue del Iialugani.
La sala maggiore è di Ferdinando Bibiena e vi si ammirano due grandi paesi dipinti a tempera, l'uno da Rodolfo Fantuzzi e l'altro da Gaetano Burker. Vi si conservano ancora alcuni quadri dell'ottima scuola bolognese ed liavvi una galleria dipinta tutta da Vittorio Bigari e Stefano Orlandi sopra favole ideate dal poeta Pier Jacopo .Martelli, alludenti ai Bagni della Porretta, in quel tempo feudo della Casa Ranuzzi, proprietaria, come s'è detto, anche di questo palazzo.
Palazzi! dell'Arie deyli Stracciamoli (fig. 49). — Sebbene passato in dominio privato questo
palazzo, ch'ò uno fra i più artistici e monumentali della città, credian o menzionarlo in questo capitolo piuttosto che nel paragrafo riservato agli edilizi privati. Sorge il palazzo dell'Arte degli
Fig. 49.
Bologna: Palazzo dell'Arte degli Stracciamoli, ora Malagiati (da fotogratia Alinari).
Stracciamoli o Drappieri nel largo o piazza di Porta Ravegnana, di lianco alle due torri degli Asinelli e Garisenda.
Questo palazzo fu, secondo un'inscrizione che ancora leggesi sulla facciata e confortata anche dalle vecchie cronache bolognesi del Seccadenari, del Bianchetti e d'altri, eretto per conto dell'Arte dei Drappieri nel 14-96, che quivi stabili la propria residenza sociale. Ne fu architetto, secondo taluno, Gaspare Natii ; ma è da notarsi clic questo diligente artista tenne un Diario esattissimo per cronologia di quanto operò o gli accadde dal 1458 al 1503. Ora nel Diario del Nadi non è fatto alcun cenno ed allusione