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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Bologna
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1900, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Bologna
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   alla costruzione di questo Archiginnasio, proposto dal Senato bolognese e vivamente desiderato dalla cittadinanza e dalla numerosa scolaresca, elle ogni anno più, da molte parti d'Italia e d'Europa, aITollavasi a Bologna. I lavori cominciarono il 2 marzo 15G2, sul disegno e sotto la direzione di Francesco Terribilia, che già dal Senato bolognese era stato occupato per importanti lavori in San Petronio ed altrove. Il lavoro, contro le consuetudini di quei tempi, nei quali sì spesso cambiavano le volontà dei potenti e più ancora mancavano i mezzi percoui-piére fabbriche già da secoli iniziate (vedi, ad esempio, San Petronio),'fu condotto con grande alacrità, sì che venne compiuto nell'anno seguente.
   L'edifizio consta di un lungo corpo di fabbrica ad un sol piano, innalzato su d'un ampio ed elegante porticato, detto del Puva-glione, lungo 139 metri, con ventinove archi sorretti da trenta solide, ma ben tagliate e slanciate colonne di macigno. Nella parte superiore ebbero sede, lino al 1803, gli istituti universitari, traslocati poi, in quell'anno, nel più ampio ed adatto edilìzio ili via Zamboni, del quale a suo tempo diremo. Più tardi, sotto il Governo Italico passò al Comune il palazzo dell'Archiginnasio, onde vi collocasse le scuole pie o gratuite per la cittadinanza ; ma, nel 1838, volendo il Comune collocare in questo luogo la propria Biblioteca ed il Museo, fece costrurre espressamente in piazza San Domenico (ora Galileo) un edilìzio ad uso scuole elementari, e nell'Archiginnasio e locali adiacenti collocò la Biblioteca ed i Musei.
   Notevolissimo nel palazzo dell'Archiginnasio è il cortile d'onore, al quale si accede dal portico del Pavaglione per un atrio chiuso da un'artistica porta-cancello in ferro battuto, tolta dalla chiesa di San Michele in Bosco nel 1802. 11 cortile ha un porticato a colonne in basso ed una leggiadra loggia, pure a colonne con archi, in alto. Tanto la loggia che il porticato, lo scalone, i corridoi ed altri ambienti dell'Archiginnasio sono adorni di oltre 5000 stemmi, lasciati dalla fine del secolo XVI all'anno 1797 dagli studenti eletti agli annui ed onorifici gradi di consiglieri per nazione,
   0 priori per Facoltà, o presidi detti anche lettori,
   1 quali allo stemma solevano anche unire iscri-
   zioni dedicate ai loro professori. In questo cortile, davanti alle rappresentanze universitarie di tutto il inondo, ai Reali d'Italia, alle rappresentanze nazionali e ad altri enti costituiti, artistici, scieri-
   Fig. 48. — Bologna : Palazzo della Cassa di Risparmio (da fotografia Aliina.ri).
   tifici e morali, fu tenuta, il 12 giugno 1888, la solenne cerimonia commemorativa del Centenario dello Studio bolognese, con orazione di Giosuè Carducci.
   Tanto nel portico, quanto nel soprastante loggiato, si veggono i monumenti funerari e le lapidi commemorative di molti professori, tra cui ricorderemo il monumento di Marcello ìlulpighi, onore della scuola anatomica bolognese, uno dei novatori più celebri di questa scienza, e quello di Giacomo Sbaraglia — più fastoso assai del primo — che per spirito di bassa invidia fu del Malpighi non emulo, ma implacabile e dannoso persecutore, come quegli clic a forza d'intrighi aveva saputo