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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Bologna
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1900, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Bologna
   101
   Fa il fastigio merlato e tre portoni ogivali riccamente decorati da terrecottc, sull'ultima delle quali (6 ni.) serve da motivo ornamentale la scacchiera araldica della famiglia Pepoli. Anche le finestre un tempo avevano tagli ogivali; ma i profanatori dei secoli successivi e gli adattamenti compiuti per installarvi molteplici uffici pubblici e privati, otturarono le. ogive, vi aprirono le più numerose, ma inespressive ed antiestetiche finestre rettangolari attuali. Il palazzo Pepoli Antico ha grandi cortili, vasti scaloni ed occupa uno spazio immenso, il che prova della potenza e ricchezza a cui era giunta questa famiglia, per più ragioni illustre fra le grandi famiglie italiane del medioevo ed arrivata con nobili e patriottiche tradizioni fino ai tempi nostri.
   In una piazzetta o slargo, di fronte al palazzo Pepoli Antico, sorge il palazzo Pepoli Nuovo. Ne furono architetti, nel secolo scorso, Giuseppe Antonio.Torre e Giambattista Àlbcrtoni, rimodernando un altro antico palazzo, che era stato venduto nel 1371 dai Pepoli a papa Gregorio XI per stabilirvi il Collegio gregoriano, fondato nel 1326 da Guglielmo da Brescia, arcidiacono di Bologna, a profitto degli studenti poveri bolognesi. I Pepoli ricomprarono dai frati Domenicani, che n'erano venuti in possesso nel 1474, questo antico loro palazzo; sul principio del secolo passato lo fecero rifabbricare a nuovo, nell'aspetto attuale, facendone la loro dimora. Notevole in questo palazzo la grandiosa scala 'dipinta dal Canuti colle Gesla di Taddeo de Pepoli, signore ili Bologna. Il maggiore salone, colla quadratura e gli ornati del Men-gazzini, fu pure dipinto dal Canuti. Altri lavori di pitture, nelle varie sale dei sontuosi appartamenti vi operarono Donato Cieli, Ercole Oraziani seniore ed il Crespi. In casa Pepoli havvi inoltre una buona collezione di quadri pregevoli di varie scuole ed un vero museo di oggetti artistici e storici di grande valore.
   Piazza San Domenico, ora Galileo Galilei. — Questa piazza, che fu dominio dei Padri inquisitori del vicino convento, è eminentemente pittoresca nella stessa sua irregolarità. Oltre della fronte e del fianco dell'antica chiesa contribuiscono alla caratteristica speciale del lnogo il monumento sepolcrale di Rolandino de Passeggiai,
   che quivi e con cinquealtri correttóri della Compagnia dei Notai è sepolto (fig. 46). È a due ordini; nel primo nove colonne, disposte so tre file, sorreggono il piano dell'arca, intorno alla
   Fig. 46. -cralo ili
   Universi
   Bologna (Piazza Galileo Galilei): Monumento sepol-Rolandino de' Passeggieri, primo proconsole della tà dei Nolai (da fotografia Alina.hi). -
   quale altre colonne unite da archetti ogivali elegantissimi, reggono il baldacchino a cuspide o piramide, di forma pur essa slanciata ed elegante, iti più modeste proporzioni è il sepolcro di Egidio De Foscherari (fig-, 47), sorgente sulla stessa piazza, con eleganti colonnette in marmo bianco e colla cuspide coperta di mattonelle in ceramica smaltata, di bell'effetto ai riflessi del sole; motivo che si ripeteva anche nelle ricostruzioni delle tombe d'Accursio c degli altri glossatori, diesi veggono ora in piazza Malpighi, sull'antico sacrato della chiesa di San Francesco ripristinata all'antica integrità. Completano la varietà d: piazza Galileo (già San Domenico) due colonne.