Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincia di Bologna', Gustavo Strafforello

   

Pagina (91/281)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (91/281)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Bologna
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1900, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   Bologna
   101
   e terminata nel 1623 su disegno del già ricordato frate barnabita Giovanni. .mbrogio Magenta. È edilìzio baroccheggiaute, ma di proporzioni grandiose e di bell'effetto, all'interno particolarmente. Fra i molti dipinti di pregio clic questa chiesa conserva va notata la Storia del Crocefisso di lìeyreuth in Socia, grandiosa composizione, ardita nella concezione, sebbene un po' debole di colorito, firmato da Jacobi Codi, Civis Fiorentini opus 15®. Ilavvi pure una pala di Gerolamo da Treviso, che già servì alla vecchia chiesa pel-l'altare riservato degli studenti inglesi; sopra alla cantoria il Mastelletta dipinse con molta arte il Fatto dì Giuditta. Il Salvatore, campeggiale sul-l'altar maggiore, fu dipinto dal Gessi; sonvi pure quadri dì Innocenzo da Imola, del Bonomi, di
   Benvenuto Tisi da Garofalo e d'altri celebrati artisti.
   San filale ed Agricola. — In via San Vitale. Figura pur questa fra le primitive chiese di Bologna ed un tempo dovette essere fuori della città. Vuoisi eretta dal vescovo Felice sullo scorcio del secolo IV e consacrala da San Petronio sul principio del secolo successivo. Naturalmente subì varie ricostruzioni. Notevole all'esterno, a destra della porta, un'arca sepolcrale figurata, opera di Risi ila Parma e servi di deposito a Lucio Liuzzi, cavaliere bolognese, morto nel 1318. Nell'interno questa chiesa ha notevoli pitture murali, attribuite al Francia, la celebre Fuga in Egitto del Tiarini, statue del Pio, ornati del Forniigine ed il Martirio dei Ss. Vitale ed Agricola, del Busi.
   Completiamo questo cenno sulla Bologna sacra ricordando ancora, come non immeritevoli di nota, la chiesa di Santa Maria della Pietà, in via San Vitale, con quadri del Passarotti, del Cavedoni, del Tiarini, del Mastelletta; — la chiesa di Santa Maria della Pioggia, in via Riva Reno, datante dal secolo XII, con quadri ed affreschi di Annibale e Lodovico Caracci e del Graziani; — la chiesa di San Rocco, alle Mura di Sant'Isaia, con buone pitture del secolo XVII; — la chiesa di Santa Caterina, in via Saragozza, rifatta nel secolo XV con facciata del Rinascimento (fig. 38); — la chiesa della Trinità, ut via Santo Stefano, adorna di dipinti e dorature, con quadri di Lavinia Fontana, del Gnardassoni ed un bel Crocifisso dell'Algardi
   Del celebre Santuario di San Luca e della non meno famosa Certosa di Bologna toccheremo in un capitolo speciale riguardante gli storici e pittoreschi contorni di questa inclita città.
   BOLOGNA MOUUMSNTAIiE
   Le città italiane che fra i. secoli, ed in ispecie nei due ultimi, hanno conservato, pur secondando e talvolta anche precorrendo il movimento progressivo e rinnovatore imposto dalle nuove esigenze della vita, una loro originaria impronta caratteristica, tipica, sono poche, si possono contare sulle dita : Bologna è fra queste. Su questo rapporto, essa a buon diritto viene dopo le tre sorelle maggiori: Roma, Firenze Venezia. Bologna è città essenzialmente monumentale non solo, ma anche monumentalmente artistica. Perciò non basta una visita rapida e superficiale per conoscerla, non un'occhiata qua e là per descriverla. Bisogna approfondirla questa vecchia dotta Bologna, nella quale il senso artistico si rivela ad ogni tratto, anche in particolari minuti ed inaspettati, al pari del senso della italianità; bisogna approfondirla per conoscerla bene, ed allora all'occhio dell'osservatore, alle indagini dello studioso, essa si rivelerà tutta, anche nelle recondite insospettate bellezze e la corsa dei secoli tracciata in cento monumenti, parlerà alto di storia, di arte, di civiltà. Nella rapida corsa che noi faremo tra i monumenti della vecchia Bologna tenteremo di metterne in evidenza il carattere storico ed artistico, perchè non le manchi in questa grande illustrazione della patria nostra il posto che le compete e che la tiene fra le maggiori e più celebri città d'Italia.
   Piazza Maggiore (fig. 30), ora Vittoria Emanuele. — Come le antiche città della Grecia e della Sicilia grecizzata avevano per loro cuore, per loro centro l'Acropoli; come le città romane avevano il Foro, le città italiane del medioevo, le libere nostre città comunali avevano la piazza Maggiore. Quivi ove fu anche il cuore dell'etnisca
   Felsina e della gallica Borionia, il Forum della città, il Municipio romano, fu pure il cuore del glorioso Comune medioevale, il primo die nella sua impresa scrivesse la parola sacra di I.ibertas; e quivi è ancora il centro pulsante della Bologna moderna. La piazza Maggiore di Bologna, insieme alla contigua piazza Nettuno, forma un