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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Bologna
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1900, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   (JO l'arte Terza - Italia Centrale
   Ternari di San Francesco ; ricostrutta nel 1583 su disegni di Pietro Francia; accresciuta di qualche cappella ed in parie rifatta nel 1080. Nel periodo rivoluzionario, tra la line del secolo scorso ed il principio del nostro, fu ridotta, insieme all'unito convento, a spedale militare; indi, riaperta al culto, ebbe grado di parrocchia* Vi si notano quadri del Torri, del Franeeschini, del Cigliarli, di GaetanoGandolfl, di Pietro Fancelli e d'altri riputali artisti.
   Santa Maria Maddalena. — In via Zamboni. Di antiche origini, ma rifabbricata ed ampliata nel 1772, su disegni di Alfonso Torreggiarli e con ornamenti e decorazioni di Raimondo Compaginili. Altro ristauro, clic la ridusse all'aspetto attuale, questa chiesa subì nel 1835 per opera dell'architetto Vincenzo Vannini. Questa chiesa contiene alcuni pregevoli dipinti di Alessandro Guardassoni, di Francesco Monti, ecc. ; in una cappella attigua detta della Pietà liavvi un gruppo in' terracotta rappresentante Cristo morto e la Maria piangente, modellata con molta arte c sicurezza da Giuseppe Mazza. 11 bel paese, dipinto sullo sfondo, è opera di Vincenzo Mar-tinoflL
   Santa Maria Maggiore. — In via Galliera. Appartiene al novero delle più antiche chiese di Bologna e le sue origini risalgono, molto probabilmente ai tempi apostolici. Il Sigonio, nella Vita del vescovo Lamberto, riferisce una Bolla di papa Gregorio VII, dalla quale rilevasi clic questa chiesa esisteva fui dal 535. Fu più volte rifabbricata e, nel 1005, a spese del senatore Antonio Ranuzzi lu fatta la vòlta e ridotta press'a allo stato attuale. Anche durante il pontificato del bolognese Benedetto XIV (Lambertini) questa chiesa venne arricchita ed abbellita. Ha dodici cappelle, senza dire del presbiterio coll'altar maggiore; in tutte si notano dipinti di buona scuola del 'fiorini, del Graziani, dello Spisanelli, di Ubaldo Bonvicini, del Fontana e di altri Vi si conserva pure un Crocefisso, scolpito in legno di fico, antichissimo, ritenuto anteriore al mille.
   Santa Maria dille Mnralelle — In via Saragozza. Cosidetta perchè in originesorse dove si trovavano le mura del secondo e più antico recinto della città, ora del tutto demolite. Anche questa chiesa, per ragione dell'estendersi della città e di lavori stradali, fu più volte demolita e rifabbricata; così nel 14-55, nel 1030 — per l'apertura della via Urbana, che da San Mamolo conduce a Saragozza — e nel 1080, in cui fu rifabbricata, pressoché a nuovo, sui disegni di Carlo Francesco Dotti. Nel 1740 subì un altro rifacimento ad opera dell'architetto Baimondo Compagnini. Fra le cose notevoli di questa chiesa havvi una pittura anticliissima rappresentante la Madonna col Figlio, esistente nelle atterrate mura già prima del 1220; fu più volte ritoccata ed il frontale, che la custodisce, è dovuto a Ciro
   Mario Paris Parroni, nato muto. Altri quadri sono del Gessi, del Cesi, di Jacopo Alessandro Calvi, del Pedrini ; vi sono stucchi e statue del Mazza, di Domenico Pio, di Pietro Martino Ba-gutti, ecc.
   San l'apio. — In via Carbonesi. È questa la chiesa dei Barnabiti, costrutta allorché questa Corporazione di religiosi, dedicandosi specialmente all'istruzione della gioventù, stabilì una sua casa in Bologna. Diede i disegni di questa chiesa il Padre Giovanni Ambrogio Magenta, milanese, dei Barnabiti medesimi La corporazione fu soppressa nel 1707; riaperta al culto nel 1800 la chiesa ebbe grado di parrocchia. Nel 18111 ebbe importanti l'istauri ad opera dell'architetto Angelo Vcnturoh.
   In questa chiesa sono raccolte importanti pitture. Notiamo la grande vòlta, dipinta con molto gusto tanto nelle figure che negli ornati da Antonio e Giuseppe Rolli Nella medaglia è rm-presentato San Paolo eh e sostiene le. nuore dottrine davanti all'areopago di Alene. Antonio Rolli, mentre attendeva col fratello a questo lavoro precipitò dall'armatura e rimase morto. Giuseppe Rolli continuò l'opera e la condusse a termine, aiutato da Paolo Guidi, allora ventenne. Dipinsero inoltre in questa chiesa Lodovico Ca-racci, che vi lasciò la bella composizione rappresentante il Paradiso, cli'è nella seconda cappella a destra, sopra una Madonna attribuita a Lippo Dalniasio; il Bertusio, il Fancelli, Aurelio Lorenzo Pisano; il modenese Cave-Ioni, con una Adorazione dei Mugi, in istile tizianesco; il Sa-rnacchini, il Garbieri, Lucio Massari ed altri.
   Pregevole l'aitar maggiore, la cui ancona é dovuta all'Algardi, del quale sono pure le due statue del gruppo marmoreo rappresentanti la Decapitazione di San Paolo. Notevoli per intagli gli stalli del coro, cli'è anche fregiato di buone pitture secentiste.
   San Procolo. — In via D'Azeglio. Mancano le notizie sulle origini di questa chiesa, che certo è antichissima, ben sapendosi che fu riedificata nel secolo XI. Nel 1530 fu di nuovo rimodernata; ma nel 1883 fu con molta cura l'istaurata dallo architetto Modenesi che la ricondusse alla semplicità di linee della primitiva architettura lombarda o romanica, come da taluno si usa anche dire. Anche in questa chiesa sonvi notevoli dipinti di Lippi Dalniasio (sulla porta d'ingresso), di Giacomo 1 àppi da Budrio, di Bartolomeo Cesi, di Giuseppe Pedretti (una Madonna sul muro), del Cignani e d'altri. Vi sono inoltre intagli ili Baipassare da Siena ; ed il coro fu rimodernato sui disegni di Francesco Dotti.
   San Saldatore.—In via Barbaziana. Una chiesa dedicata al Salvatore esisteva da antichissimi tempi in Bologna; ma l'attuale, sòrta sul luogo stesso dell'antica, atterrata perchè minacciante sulla fine del secolo XVI, fu cominciata nel 1005