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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Bologna
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1900, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Bologna 101
   culto. Daterebbe dal 270; ma allora, come tutte le primitive chiese degli ancor reietti cristiani, era fuori mura. Nel 1088 fu creata a capo della tribù di Porta Nuova, che tale fu il titolo di questo quartiere sino al 1485. L'attuale edilizio venne riedificato pressoché a nuovo nel 1624; ma fu alquanto trasformato verso la metà del nostro secolo, quando cioè, sui disegni di Luigi Marchesini, venne rifatto l'abside grandioso, costrutta la sagrestia ed aggiunta al porticato che è di fianco alla chiesa stessa. Anche in questa chiesa abbondano i quadri di pregio e dei migliori momenti della fecondissima scuola bolognese. Ve ne sono di Camillo Procaccini, di Orazio Sonmiachiiii, di Francesco Correggio, di Giuseppe Varotti, della scuola di Guido. Le statue della navata, rappresentanti i Profeti Muj gioii e gli Apostoli Pietro e Paolo, vennero scolpite dal Bertelli Nella sagrestia si conservano alcuni antichi dipinti, tra cui una tavola di Innocenzo da Imola, una Madonna di Lippo Dalmasio (malamente ritoccata), ecc.
   Santa Maria ilei I!aiaceSlo.p I Sulle mura di Santo S efaiio. Ila antiche origini ; già sorgeva in questo luogo sin dal 14( 3 ; ma fu rifatta, ampliandola, nel 1524. La facciata attuale e la cupida furono compiute nel secolo scorso, la prima su disegno di Giuseppe Antonio Ambrosi e l'altra di Agostino Barelli, E di piccole proporzioni; ma l'ardito voltone che dà sulla via ili Santo Stefano mettendo alla chiesa alquanto arretrata donò all'edilizio un aspetto di certa grandiosità. La erezione di questa chiesa si ifeve ad mia serie di miracoli attribuiti ad una iUttifontui dipinta su di un bastione delle mura, detto nei termini della architettura militare d'allora il Barracano di Strada Santo Stefano. Tali miracoli parrebbero avvenuti sulla line del secolo XIV e sul principio del XV.
   Neil interno è sopratutto notevole l'aitar maggiore, sul quale si conserva la tavola della Madonna miracolosa, antichissima, ritoccata nel 1472 da Francesco Cossa, ferrarese, artista eccellentissimo. La tavola è però coperta da un frontale o sportello, che non si toglie se non in occasioni ili grandi solennità ; \ i è dipinta una graziosa Gloria d'Angeli dal Marchesi, detto il Sansone. I marini che incorniciano il quadro ed ornano l'altare furono lavorati dalla celeberrima
   Fin
   scullrice Properzia De Bossi, per commissione di Goro Geri da Pistoia, vescovo di Fano e vice-le-gato a Bologna nel 1526, servendo di modello agli altri pilastri di tutte le cappelle, che per
   38. — Bologna : Chiesa di Santa Caterina (da fotografia Alinaiu).
   economia, anziché scolpili, furono dipinti in chiaroscuro ad olio da Antonio Bonetti. Gli altri quadri di questa chiesa si debbono all'Arducci, a Lavinia Fontana, al Massari, e sono lutti d'eccellente fattura.
   11 voltone ad arco del Baraccano, ch'è sulla via di Sant'Isaia e del quale abbiamo fatto cenno, fu costrutto nel 1497, essendo i Bentivoglio signori di Bologna. Fu rimodernato all'esterno, nel 1779 I su disegni del Jarmorini ; la 1 Indonna col Putto, in mezza figura di bassorilievo sovrastante all'arco, è opera di Giambattista Lipparini, plastica di buon nome.
   Salila Marte della Carila, — In via San Felice. Esistente già nel 1464, in cui venne ceduta ai
   11 — il» U»alrisi, voi. Iti, parte 3».