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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Bologna
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1900, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   78
   Parie Terza — Italia Centrale
   I
   Fig. 35. — Bologna (Chiostro (li San Martino) : Monumento ai    cantoria e la cassa dell'organo, costrutto sulla metà del secolo XVI dal ferrarese Giovanni Cipri; scolture di Vincenzo Onofrio e di altri.
   Attiguo alla chiesa è un piccolo chiostro nel quale furono murate molte pietre tombali con ornati e ligure dal secolo XIII in poi, tra le quali sono interessanti per la storia deil'arte, e notevoli per gli accenni al Rinascimento, quelle del cavaliere francese Roberto de Mvrbuis (lig. 34), dei dottissimi Saliceti (lig. 33) e del giureconsulto Pier Canonici (lig. 30), lavori compiuti tra il secolo XIV ed il XV]
   Ma il n mia di fìallicra. — Questa chiesa, già detta dello Spiiito Santo, poi della madonna di Gallicra, si trova a metà della via Manzoni, che è trasversale dalla via di Porta Galliera alla vicina via dell'Indipendenza. La fondarono sul principio del secolo XIV dei frali venuti da Piacenza, che si stabilirono in una ca-sa attigua. Fu riedificata con linoni accenni all'arte del Rinascimento nel 1479, del qua! tempo sono le decorazioni in terracotta del fianco. La facciata venne intrapresa nel 1510 da maestro Donalo di Gaio da Cernobbio, il quale scolpi la bella ed elegante porta colle ligure in marmo (lig. 37). Caduto ammalato, maestro Donato cedette il lavoro, a proseguire il quale presentarono progetti maestro Bernardino da Milano, Battista Francesco Limone, Paolo Fiorini ed un maestro Jacopo, senza
   altra designazione. Non è noto a chi di questi fosse affidato il compimento dell'opera, la quale riesci peraltro una delle cose più graziose clic nello stile del Rinascimento Bologna oggi offra. E un vero modello del genere.
   L'interno non corrisponde troppo all'elegante purezza delle linee esterne, sebbene ampliato e rinnovato nel .1(574, con buoni intendimenti, da G. A. Torri. È ad una sola navata. Gli affreschi della vòlta sono di Giuseppe Marchesi, condotti con grande spigliatezza e vivacità d; colorito. Magnifico, fra i non pochi quadri di pregio posseduti da questa chiesa, è quello dell'Albani nella cappella laterale, rappresentante Gesù bambino fra la Madonna e San Giuseppe offrente al Padre Eterno i simboli della futura Passione. La Gloria degli Angeli e le tre figure principali del quadro, segnatamente quella del fanciullo estatico sulla gradinata, si possono dire di una insuperabile e squisita leggiadria, Altri quadri che adornano questa chiesa portano i nomi dclFranceschiui, di Silvio Gianotti, di G. D'Anges, del Guerrino e di altri buoni secentisti. L'aitar maggiore fu rimodernato nel secolo scorso su disegno di Francesco Galli detto il lhbiena, e fra due Angeli, dovuti a Giuseppe Mazza, mostrasi una tavola bisantina rappresentante la Madonna col Putto, sagacemente ritoccata dal Franceschini ed esistente nella chiesa fin dal 1479.