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l'arte Terza - Italia Centrale
giore serba l'impronta dei successivi ampliamenti e rimaneggiamenti, ai quali lu assoggettata negli anni 1281, 1285 e nel 1493-97, nei quali al soffitto in legno si sostituirono le vòlte
ancora oggi resistenti. Con questi lavori l'interno della chiesa ha perduto l'originario carattere lombardo ed ha preso aspetto tutto proprio, che, secondo il Ricci, trova qualche riscontro « somiglianza colla struttura interna del duomo di Gubbio ad una sola navata, ma distinta lateralmente ila muricciuoli salienti di fronte, a guisa di piloni e risalti ad arco sotto il coperto. Nel mezzo c'era il coro, costrutto nel 1333, i! pulpito e la Schola canlorum, tolti di là nel XY secolo. La cupola, crollata nel 1502, fu rifatta su linee semplici dal Terribilia.
Numerosissimi, e fra questi molti anche pregevoli, sono i dipinti ed i quadri che ornano le varie parti e le cappello di questa chiesa. Pos- j
siamo citare fra gli artisti che quivi operarono : Ercole Procaccini (1573); Bartolomeo Passa-rotti (1565), imitatore del Correggio; Prospero Fontana; Innocenzo da Imola, colla bella tavola di Santa Caterina, datata dal 1536; l'Arcangelo Michele di Dionigi Calvari ; e poscia dipinti del Villanova, di Lorenzo da Venezia, di Antonio Bibiena, di Pellegrino Tibaldi —che architettò anche la cappella del Battesimo di Gesù — di Lavinia Fontana, di Tommaso Laureti, del Brizzi, del llogliani e di altri.
Parte importante della ( hiesa di San Giacomo Maggiore è la famosa cappella di Bentivoglio, cominciata nel 1445 e che da Giovanni II fu falla ampliare accorciando la vicina chiesa di Santa Cecilia, in compenso di che ottenne che a pubblica spesa fosse eretto il magnifico poriicato or dianzi descritto. Questa cappella contiene parecchi pregevoli dipinti, cioè la stupenda tavola della Madonna col Bambino del Francia, incorniciata in un vaghissimo intagliodelFormigine. Lo stesso Francia (Francesco Raibolini) dipinse anche la Pietà, soprastante all'altare. La grande lunetta rappresentante la Visione apocalittica è ritenuta di Lorenzo Costa, del quale sono pure i due pregevoli Trionfi laterali ed ;1 quadro rappresentante Giovanni li Bentivoglio colla sua famiglia in adorazione davanti alla Vergine. Le altre due lunette, condotte con fare più largo, non hanno indizio d'autore. Vicino é un altorilievo attribuito a Nicolò dall'Arca, rappresentante Annibale Bentivoglio a cavallo (1458). Ma la figura tozza del cavallo e quella sproporzionatamente piccola del cavaliere fanno dubitare della paternità di quest'opera attribuita allo squisito artefice dell'arca di San Domenico e della Madonna del Palazzo Pubblico. Nel pilastro havvi un rettangolo marmoreo finamente scolpito, con un ritratto di Giovanni 11 Bentivoglio, il fondatore della cappella.
11 pavimento di questa cappella è in mattonelle di maiolica faentina a bellissimo smalto e conibi-
Fig. 31. — Bologna (Chiesa di S. Giacomo Maggiore): Mausoleo al giureconsulto Antonio Bentivoglio, padre di Annibale (da fotogr. Alijjari).