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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Bologna
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1900, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'arte Terza - Italia Centrale
   Fig. 29. — Bologna : Loggiato della Chiesa di San Bartolomeo (da fotografia àlinaiu).
   da Volterra ; il ricordo funerario di Lodovico Leoni, medico insigne, scolpito da Jacopo di Ravenna; di frate Andrea Manfredi, architetto della chiesa ed in parte anche del San Petronio; di Giacomo ed Andrea Grati, in buone linee del Rinascimento (fig. 28), ecc.
   Il vasto convento, ch'era alla chiesa contiguo, fu, colla soppressione dell'Ordine dei Serviti, avvenuta nel nostro secolo, trasformato iti quartiere. Le poche cose buone che vi si conservarono furono asportate; di notevole ora non havvi che qualche avanzo di pitture del secolo XVI ed il grandioso scalone, di cut fu architetto il Terribilia.
   San Kitrloloineo. — Si trova questa chiesa al principio di via •Mazzini, proprio dietro alle due torri dei Gariscndi c degli Asinelli. Incontrastabilmente San Bartolomeo è una delle più antiche chiese di P>ologna. Vuoisi sia stata eretta sul principio del secolo V ad opera del vescovo San Petronio, sulle fondamenta di una chiesa sotterranea dei primi tempi cristiani, gli avanzi della quale si credette di trovare quando, nel 1655, si eresse a nuovo la chiesa attuale, a tre navate sui disegni di Giovanni Battista Natali. Ma, con ogni probabilità, quelle antiche costruzioni,altro non erano se non gli avanzi della confessione o cripta dell'antica primitiva chiesa petroniana, interrata poi nel processo del tempo per cause clic non si conoscono o per maggior sicurezza dell'edilizio.
   Fin dal 1288 si ha notizia d'un monastero di Vergini Cliiniacensi esistente in questa località, al quale era attigua la chiesa di San Bartolomeo, riedificata nel 1530 dal Formiginc, il quale l'adornò del classico portico esterno risparmiato da Natali nella sua ricostruzione (fig. 29). Questo portico è oggi ancora una delle parti più cospicue dell'attuale edifizio di San Bartolomeo. Notevoli sopratutto gli eleganti ornati scolpiti dal Formiginc stesso, insieme a Domenico Marco Lombardo, a Sigismondo Bargelle® da Bologna ed a Bernardino Torporino. Le dieci lunette formate dalle vòlte furono frescate dal Quaini, dall'Alberto^ e da un Romano, allievi del Cignani, su cartoni del Francescbiui. Tali dipinti sono oggi pressoché perduti. Bellissima è la porta di fronte al braccio laterale del portico con ornamenti del secolo XVI d'ottimo gusto, e nella vicina cappellelta fu collocata la cosidetta Madonna della Pietà, attribuita a Lippo di Dalniasio, tolta nel 1883 dai muro ai piedi della Garisenda, oveservivada tavola d'altare ad una chiesuola ivi esistente e demolita in quell'anno per isolare e sistemare più convenientemente il piede delle due torri famose.
   L'interno di San Bartolomeo è ricco ed elegante. E specialmente notevole per la sua decorazione pittorica. La vòlta della navata maggiore fu dipinta con ottimi intendimenti nel 1667 da Angelo Michele Colonna e da Giacomo Albaresi. Le lunette fra le vòlte, la cornice e la fronte